Daffy Duck, 80 anni da star: l’evoluzione del mitico papero nero

Il celebre papero della Warner Bros. compie otto decenni, e per l'occasione abbiamo voluto ripercorrerne la storia, dai debutti modesti al graduale protagonismo al fianco dell'amico/rivale Bugs Bunny.

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Il 17 aprile 1937 fu proiettato per la prima volta nei cinema americani Porky's Duck Hunt, uno dei tanti cortometraggi animati facenti parte della fortunata serie Looney Tunes/Merrie Melodies della Warner Bros., e il pubblico fece la conoscenza di un nuovo personaggio creato da Tex Avery: Daffy Duck, un pennuto privo di peli sulla lingua e per nulla disposto ad accettare il proprio destino come vittima del cacciatore Porky Pig. Un antieroe animato molto diverso dai protagonisti classici di quegli anni, e destinato ad una popolarità di non poco conto: durante la cosiddetta epoca d'oro dell'animazione americana, dal 1928 al 1967, Daffy è apparso in 130 cortometraggi, collocandosi al terzo posto per quanto riguarda i Looney Tunes (i primi due classificati sono Bugs Bunny con 180 e Porky Pig con 162). Una carriera impressionante, nel corso della quale il papero si è evoluto, adattandosi alle esigenze di produttori ed animatori. Per festeggiare i suoi ottant'anni, ripercorriamo questa evoluzione.

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Follie acquatiche

Nella sua prima apparizione Daffy assomigliava di più ad un'anatra normale, senza tratti veramente antropomorfi. L'importante era la sua personalità senza freni (difatti in inglese daffy significa "pazzo"), nata dalla fantasia di Avery unita al talento d'animatore di Bob Clampett, con l'aggiunta del contributo fondamentale di Mel Blanc, il doppiatore a cui dobbiamo, in inglese, le voci originali di quasi tutti i Looney Tunes. Esistono due versioni dell'origine della voce di Daffy, in particolare la sua zeppola con sputacchi annessi: c'è chi sostiene che fosse un omaggio al produttore dei corti, Leon Schlesinger, che parlava in modo simile, mentre lo stesso Blanc nella propria autobiografia affermò di aver dato a Daffy un difetto di pronuncia in base alle dimensioni della sua mandibola. Una voce quasi uguale fu poi data a Gatto Silvestro, con una distinzione essenziale: il felino aveva la vera voce di Blanc con l'aggiunta della zeppola, mentre per Daffy le registrazioni furono accelerate in post-produzione (una pratica che continua ancora oggi con i successori del grande doppiatore, fatta eccezione per Dee Bradley Baker).

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La personalità esuberante del papero fece rapidamente breccia nel cuore del pubblico, tant'è che nel 1941, appena quattro anni dopo l'esordio, fu scelto come protagonista per una serie di cortometraggi a tema bellico/propagandistico, dove la sua energia incontenibile lo porta prima a tentare di evitare il servizio militare e successivamente a picchiare Adolf Hitler e sventare in vari modi i piani del Terzo Reich (nel medesimo periodo è particolarmente memorabile un duello con una capra nazista). E come se non bastasse, questo aumentò la popolarità di Daffy al punto da farlo diventare la mascotte ufficiale di un'unità di bombardieri americani. Ma i giorni di follia erano ormai limitati...

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Daffy superstar

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Finita la guerra le cose cambiano per il pennuto, che diventa meno frenetico e un po' più furbo, variando un po' a seconda dell'animatore/regista che ne cura le avventure. Un filone particolarmente popolare negli anni Cinquanta è quello delle parodie di film famosi e serial radiofonici con l'accoppiata Daffy-Porky. Nasce in questo contesto la figura di Duck Dodgers, alter ego futuristico del papero che nel 2003 avrà diritto alla propria serie televisiva. L'altro sodalizio fortunato è quello più antagonistico con Bugs Bunny, in particolare nella celeberrima trilogia della caccia che combina al meglio l'istinto per le gag di Chuck Jones e il talento vocale di Mel Blanc (vedere per credere, la scena in cui Bugs imita Daffy e viceversa). Sempre in mano a Jones, il personaggio diventa particolarmente avido ed egocentrico, usato in più di un'occasione per commentare in modo ironico la fama superiore del compare Bugs e, secondo alcuni esperti in materia, per criticare Bob Clampett, disprezzato da Jones per la sua abitudine di attribuirsi meriti eccessivi legati alla creazione dei Looney Tunes.

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Le manie di protagonismo non sono però interamente ingiustificate, poiché Daffy finirà effettivamente per sostituire Bugs come personaggio centrale dei vari lungometraggi prodotti negli anni Settanta e Ottanta, fungendo da "eroe" nella cornice narrativa di Daffy Duck e l'isola fantastica (1983) e Quackbusters (1988), gli ultimi due film a base di compilation di cortometraggi classici. Per il secondo progetto viene anche realizzato un corto originale, The Night of the Living Duck, che segna - insieme a Chi ha incastrato Roger Rabbit? - l'addio definitivo di Mel Blanc alle voce dei Looney Tunes (è morto nel 1989, un anno dopo l'uscita).

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Classica modernità

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Il personaggio continua a godere di una discreta fama ancora oggi, sebbene l'insuccesso commerciale di Looney Tunes: Back in Action (uno scanzonato omaggio all'era classica del franchise dove viene anche umanizzato il comportamento a tratti egoista di Daffy, vera anima narrativa del film) abbia posto fine all'idea di distribuire al cinema nuovi corti incentrati sul papero, che per l'occasione sarebbe tornato ai comportamenti più folli delle origini. Questa caratteristica è stata mantenuta per le sue recenti apparizioni televisive, in particolare la nuova serie Bugs! A Looney Toon Production, erede di The Looney Tunes Show (dove ci si concentrava invece, in ottica da sitcom, sul rapporto tra Daffy e Bugs). Il tutto al servizio di una versatilità psicologica che, se sfruttata nel modo giusto, potrebbe facilmente permettere al papero di rimanere attivo per altri otto decenni.