Kristen Stewart a Cannes 2022: "Crimes of the Future difficile da vedere? Io non la penso così"

L'incontro con Kristen Stewart, Viggo Mortensen e il resto del cast di Crimes of the Future, in occasione della conferenza stampa a Cannes 2022, è culminato con una dichiarazione dell'attrice relativa al nuovo film di David Cronenberg.

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Crimes of the Future: Kristen Stewart durante una scena del film

Durante la conferenza stampa di Crimes of the Future di David Cronenberg, pellicola in Concorso al Festival di Cannes 2022, Kristen Stewart ha esordito rivelando di non aver mai compreso il motivo per cui alcune persone adorano definire i film del regista di culto come "difficili da vedere". Per molti amanti del cinema la 75esima edizione del Festival è iniziata a tutti gli effetti soltanto con la proiezione del nuovo lavoro del maestro canadese che porta in concorso il thriller fantascientifico segnando così il suo ritorno sulla Croisette otto anni dopo Maps to the Stars.

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Crimes of the Future: una scena del film di David Cronenberg

Il film, ambientato in un futuro che sembra essere spaventosamente vicino, mostra un'umanità costretta ad adattarsi ad un mondo ormai sintetico e ad una serie di mutazioni fisiche che alterano il corpo e perfino la stessa composizione biologica degli individui. Secondo quanto riportato, la pellicola ha turbato alcuni spettatori durante la premiere al punto che, proprio come previsto dallo stesso Cronenberg, svariate persone hanno deciso di abbandonare la proiezione entro i primi cinque minuti.

Crimes of the Future è troppo crudo e brutale? La parola a Kristen Stewart

L'amatissima attrice, che nel film interpreta un'impiegata in un ufficio per la donazione degli organi di nome Timlin, ha risposto alla prima domanda della conferenza aprendosi a proposito di che cosa ha provato la prima volta che si è imbattuta in una pellicola del regista: "So per certo che il primo film di Cronenberg che ho visto è stato Crash. Ero probabilmente troppo giovane per vederlo, sapevo che non avrei dovuto farlo perché ero troppo piccola ed è proprio questo il motivo per cui me ne sono immediatamente innamorata. Ricordo che non avevo idea di che cosa parlasse il film, so solo che mi colpì profondamente... chi lo sa, magari è stata un'esperienza molto formativa per me."

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Crimes of the Future: una sequenza del film

La Stewart, integrando Crimes of the Future nella sua risposta, ha quindi descritto mirabilmente il suo punto di vista per quanto concerne la filmografia del controverso regista: "Tutti adorano parlare di quanto i suoi film siano difficili da vedere e di come le persone, come in questo caso, abbandonino le sue proiezioni a Cannes, ma non mi sono mai sentita in questo modo. Ogni singola goccia di sangue, ogni corpo deformato, ogni livido nei film di Cronenberg mi lasciano sempre a bocca aperta, non ho mai provato un sentimento repulsivo. Io credo che ogni cosa che David fa, e potrei avere torto marcio con questa affermazione, sia radicata in un desiderio viscerale che ci ricorda perché siamo vivi. Credo che sia sempre estremamente onesto, in un modo che consente di cambiare prospettiva e vedere da un punto di vista diverso il mondo in cui viviamo e il modo in cui viviamo, il che è qualcosa di molto difficile in certi casi." Interrompendosi, a proposito del loro primo contatto, Kristen Stewart ha raccontato: "Ricordo che abbiamo parlato al telefono prima che avesse miracolosamente deciso di inserirmi nel cast di Crimes of the Future, e ricordo perfettamente di avergli detto che non avevo idea di che cosa parlasse ma che sapevo che l'avremmo scoperto durante le riprese. Vedendolo oggi durante la proiezione mi sono resa conto che è così chiaro e preciso, e che espone certi aspetti della natura umana. Adoro i suoi film e non riesco ancora a credere di essere qui con lui."

Crimes of the Future, la recensione: per Cronenberg l'insurrezione nasce dal corpo

La carriera di David Cronenberg e l'intervento di Viggo Mortensen

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Crimes of the Future: Léa Seydoux e Kristen Stewart in una scena del film

Questa non è la prima volta che Cronenberg affronta tematiche di questo tipo e, a questo proposito, il regista canadese ha spiegato che ogni suo film è connesso in un certo senso, considerando che tutte le sue pellicole sono state partorite dalla sua stessa mente: "So bene che in ogni mio lavoro ci sarà sempre qualche sorta di connessione con ciò che ho realizzato precedentemente perché, alla fine dei conti, sono tutte idee che mi appartengono, sono tutte cose che provengono dal mio sistema nervoso. Quando sono nel bel mezzo di una produzione faccio sempre attenzione agli attori, cerco disperatamente di migliorare le loro performance e di spingerli a tirare fuori il meglio usando ogni arma in mio possesso. In ogni caso, con grandi attori come questi, basta molto poco dal punto di vista registico, non hanno bisogno di essere diretti e io non sono costretto a tirare fuori il mio lato crudele."

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Crimes of the Future: Viggo Mortensen in una scena del film

Durante la conferenza stampa, Viggo Mortensen ha precisato di aver lavorato con il regista a quattro delle sue produzioni cinematografiche per poi raccontare ai giornalisti in sala la genesi del loro sodalizio artistico: "Personalmente mi sono sottomesso al suo volere molti anni fa, si può dire che io sia uno 'schiavo volontario' in un certo senso. Ricordo che quando lo conobbi ciò che mi rimase impresso fu il suo senso dell'umorismo, era molto sarcastico quindi inizialmente non capivo. Stavamo facendo colazione e David mi stava proponendo un film che secondo me era scritto male, era troppo lungo... lo stava facendo con una faccia seria anche se in realtà era solo un test: mi stava prendendo in giro. In seguito ho capito che scherza continuamente... questa è la quarta volta che lavoriamo assieme, siamo amici prima di tutto, e questo grande senso di fiducia rende il lavoro decisamente più facile. Quando su un set tutti già si conoscono e c'è già una fiducia reciproca, la pesantezza del lavoro diminuisce notevolmente. Durante le riprese di questo film tutti gli attori erano nuovi, escluso uno, e ognuno di noi gravitava intorno a David; è sempre molto aperto ad ogni genere di suggerimento, anche se a volte li rifiuta brutalmente, ma è comunque molto utile avere questo tipo di apertura perché ti fa sentire parte della storia, anche una storia inusuale come questa. Se ti senti solo e non parte di un gruppo tutto diventa molto più difficile, sentirsi parte della narrazione rende tutto pi semplice."

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Crimes of the Future e le tematiche che riguardano il futuro del genere umano

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Crimes of the Future: un'immagine

Proseguendo nella conversazione, Cronenberg ha descritto come, attraverso Crimes of the Future, abbia cercato di parlare di una serie di tematiche terrificanti che incombono sul futuro dell'essere umano: "In un certo senso, senza restare fuori dalla sfera politica, possiamo di schiavitù e di chi sono gli effettivi proprietari del nostro corpo. Ho scritto questa sceneggiatura vent'anni fa ma anche allora si poteva percepire nell'aria che queste cose stavano arrivando, è una costante nella storia che da qualche parte nel mondo ci sono governi che vogliono controllare i corpi delle persone e con questo mi riferisco anche alla libertà di espressione. Vent'anni fa nessuno parlava di microplastiche e ora sappiamo che l'80% delle persone ha una percentuale di microplastica all'interno del flusso sanguigno e della propria carne. La satire del film suggerisce che, forse, invece di ripulire l'oceano dalla plastica e i corpi di milioni di persone dalle microplastiche l'alternativa sarà mangiarla direttamente. C'è un velo di verità dietro a tutto questo visto che recentemente alcuni scienziati stanno sperimentando con un tipo di plastica edibile, prendendo spunto da alcuni microorganismi unicellulari che sono in grado di mangiarla e vivere normalmente, di conseguenza se è possibile per loro è possibile anche per gli umani."

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Crimes of the Future: Léa Seydoux, Kristen Stewart e Viggo Mortensen in una scena del film

David Cronenberg, infine, ha spiegato che la politica gioca un ruolo fondamentale in tutti i suoi lavori, volontariamente o involontariamente: "Ho già espresso questo concetto altre volte: in Canada pensiamo che negli Stati Uniti siano tutti completamente fuori di testa, è difficile credere che certe persone al comando abbiano l'audacia e la possibilità di di parlare in determinati termini eppure sono in grado di farlo. Viviamo in un'epoca molto strana, si sente parlare continuamente di Ucraina e Russia ma al tempo stesso al confine sud del nostro paese si percepiscono delle vibrazioni che sono stranamente simili. Il film non è esageratamente politico ma per me tutta l'arte è intrinsecamente politica."