City Hunter: Angel Dust, la recensione: Ryo Saeba andrà in pensione?

La nostra recensione di City Hunter: Angel Dust, nuovo capitolo della saga cinematografica di City Hunter, in uscita nelle sale grazie ad Anime Factory il 19, 20 e 21 febbraio 2024.

City Hunter: Angel Dust, la recensione: Ryo Saeba andrà in pensione?

Era dal 2019 che il detective più strambo di Shinjuku non si faceva vedere al cinema, ma sono ben 35 anni che il temibile sweeper e il suo incontrollabile mokkori sono rappresentati anche sotto forma di lungometraggio grazie allo special Amore, destino e una 357 Magnum. Ora City Hunter: Angel Dust arriva nelle sale italiane grazie ad Anime Factory per un'uscita evento il 19, 20 e 21 febbraio 2024, un momento che gli appassionati della serie storica aspettano da tempo, in quanto dovrebbe avviare verso una conclusione le vicende di Ryo Saeba e della sua inseparabile assistente Kaori Makimura.

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Ryo Saeba in una scena

Tsukasa Hojo, infatti, ha annunciato qualche tempo fa che avrebbe portato a termine in breve tempo tutti i suoi lavori, incluso il manga remake/spinoff Angel Heart, che vede come protagonista sempre l'ex mercenario ma con qualche differenza nello sviluppo di alcuni snodi importanti della storia precedente, una sorta di universo parallelo nato dalla volontà di raccontare ancora uno dei personaggi più amati e seguiti dell'autore conosciuto anche per la serie Occhi di Gatto. Angel Dust ci viene quindi presentato come film cardine nella storia di City Hunter, un lungometraggio che avrà il difficilissimo compito di lasciare il segno in tutti coloro che da 37 anni (l'anime ha visto la luce nel 1987) aspettano una conclusione animata delle vicende Saeba e comprimari.

Una trama tra vecchie e nuove conoscenze

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City Hunter the Movie: Angel Dust - una scena

La vita di Ryo Saeba è un susseguirsi di intricate richieste di aiuto e molestie a tutte le belle donne che si trova davanti ma, in entrambe le situazioni, a tenere a bada il temuto sweeper di Shinjuku c'è sempre lei, Kaori Makimura, socia di una vita che insieme a lui risponde all'identità di City Hunter. I due vengono ben presto contattati da una ragazza straniera che si presenta come un'influencer in cerca di nuovi contenuti ma, soprattutto del suo gatto, smarrito durante il suo peregrinare nelle strade del quartiere. Ad una bella donna non si dice mai di no, specialmente se lei è disposta a offrire un compenso da capogiro per un lavoro che all'apparenza sembra piuttosto semplice. La tranquillità, ovviamente, non durerà molto: una strana coppia di mercenari è infatti alla ricerca di un misterioso siero conosciuto come Angel Dust, qualcosa che potrebbe avere a che fare con una conoscenza di lungo corso di Ryo.

Qualcosa in più di un episodio filler

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Ryo e Kaori in City Hunter: Angel Dust

Di film su City Hunter ne abbiamo visti diversi nel corso di questi anni e non solo in animazione. La serie e il personaggio sono talmente amati che, proprio di recente, Netflix ha annunciato che un live action, in arrivo il 25 aprile in piattaforma. Sembra quindi che, seppure il suo autore manifesti la volontà di andare in pensione, il donnaiolo più famoso di Shinjuku non abbia nessuna intenzione di sparire ancora dalle scene. Ciò a cui assistiamo in City Hunter The Movie: Angel Dust più che una conclusione è l'avvio verso un epilogo: le vicende raccontate in questo film portano infatti sul grande schermo un personaggio che solo i lettori del manga già conoscono, una figura chiave del passato di Ryo che permette al lungometraggio di legarsi alla storyline cartacea come mai altri film avevano fatto prima. Ovviamente le vicende sono state parecchio rimaneggiate: la storia che nel fumetto era pienamente calata nel periodo tra gli ottanta e i novanta, arriva ai giorni nostri seguendo quel flusso di cambiamenti che avevamo già appurato e accettato nel 2019 e che avvicinano City Hunter a un pubblico di nuovi spettatori.

Un film per i fan del manga e dell'anime

Nel complesso, infatti, le vicende risultano avvincenti anche se con un ritmo piuttosto disomogeneo che conduce, dopo qualche giro a vuoto, verso un finale ricco di azione ed elementi che hanno come scopo quello di introdurre un nuovo, e forse conclusivo, film. Nell'intera pellicola, comunque, di sorprese ce ne sono diverse, alcune sembrano essere semplicemente degli omaggi, altre ci vengono presentate come determinanti per le sorti di Ryo e Kaori. Per ovvi motivi sulla storia non possiamo dirvi più di questo ma possiamo parlarvi di qualche aspetto un po' più tecnico di Angel Dust, un lungometraggio che anche per quanto riguarda le animazioni si è mantenuto altalenante, preferendo concentrare le forze su alcuni dinamici momenti salienti.

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City Hunter: Angel Dust - Ryo Saeba in azione

La regia a cura di Kazuyoshi Takeuchi (che già aveva lavorato ad altri film del franchise) e Kenji Kodama è attenta e nostalgica, con un riguardo particolare nel collocare i protagonisti all'interno dell'inquadratura, espediente spesso usato per conferire un certo tono solenne in contrapposizione netta con i momenti più umoristici e divertenti. Nell'effettuare una valutazione complessiva ci sentiamo tuttavia di consigliare la visione del film a tutti gli appassionati dell'anime e ancor più del manga, perché qui ritroverete tutto il phatos e l'umorismo di City Hunter in un capitolo che sembra non voler ancora sancire il riposo del famoso sweeper e della sua assistente.

Conclusioni

Per riassumere la nostra recensione di City Hunter: Angel Dust non possiamo non riconoscere che il target del lungometraggio siano tutti i fan dello storico anime e manga. A fronte di una storia e di una qualità dell’animazione non sempre omogenee, il film risulta comunque avvincente, alternando solennità e umorismo in modo assolutamente fedele all’opera madre. Apprezzati anche i diversi cameo presenti ad impreziosire lo svolgimento delle vicende.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • L’alternanza di solennità e umorismo tipica di City Hunter.
  • La tensione e la costruzione delle scene finali.
  • I cameo disseminati nel film.

Cosa non va

  • Il ritmo della narrazione un po’ altalenante.
  • La qualità delle animazione non omogenea.