Choose Love - Scegli l'amore, la recensione: 16 finali differenti per una rom-com senza sentimento

La recensione di Choose Love - Scegli l'amore: la prima rom-com interattiva Netflix, con Laura Marano e Scott Michael Foster, evidenzia i limiti dell'interazione con lo spettatore e fa rimpiangere i cari vecchi finali inaspettati.

Choose Love - Scegli l'amore, la recensione: 16 finali differenti per una rom-com senza sentimento

Sono stati girati 16 finali differenti con uno sforzo recitativo e produttivo pari a tre lungometraggi per realizzare la prima rom-com interattiva targata Netflix, Choose Love - Scegli l'amore, film oggetto della nostra recensione diretto da Stuart McDonald, lo stesso di L'abbinamento perfetto e scritto da Josann McGibbon, già sceneggiatore del fortunato Se scappi ti sposo con Richard Gere e Julia Roberts. Con Laura Marano nei panni di una sound engineer con aspirazioni da cantante e producer musicale, Choose Love la vede ad un bivio della propria vita dove dovrà appunto, scegliere, con quale di tre pretendenti accompagnarsi nel futuro. A quella scelta, seguiranno, inevitabilmente, conseguenze sulla sua carriera e sul suo percorso personale di vita.

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Choose love - Scegli l'amore: Laura Marano, Jordi Webber in una scena del film interattivo

Cami ha una perfetta intesa con il suo premuroso fidanzato e avvocato divorzista Paul (Scott Michael Foster) e tutto sembra filare liscio verso un possibile matrimonio quando, nel giro di due giorni, la sua esistenza apparentemente piena viene scossa prima dal ritorno dell'amore dell'adolescenza, tutto attivismo e diritti dei più deboli, Jack Menna (Jordi Webber) e poi dall'incontro con un famoso cantante, Rex Galier (Avan Jogia) che la chiama a produrre il suo nuovo disco. Choose Love, attraverso il meccanismo della scelta attivato da Marano che abbatte la quarta parete, ci chiama in causa su passaggi importanti come lasciare un lavoro o accettare una proposta di matrimonio oppure su piccoli dettagli come il menzionare un ex in una conversazione o fare una telefonata. Che questo film interattivo sia divertente, rimane indubbio, che alla fine di questo esperimento o vari (se si vogliono tentare i 16 finali) si esca soddisfatti e con un lascito concreto in termini di coinvolgimento emotivo, la risposta è un sonoro no.

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Choose love - Scegli l'amore: Laura Marano, Scott Michael Foster in una scena del film interattivo

Per sottomettersi a tutte le possibilità di scelta oppure alla luce di questa scusa, Choose Love "sceglie" di non investire nella scrittura, oltre le ovvie svolte narrative su cui clicchiamo e di non costruire una base solida per i suoi personaggi, meri burattini al servizio del gioco senza alcuna tridimensionalità né sfumature. Questa mancanza di spessore diventa un limite solo quando un progetto interattivo ha a che fare con la commedia mentre è un aspetto trascurabile quando invece l'interattività prevede l'azione, la suspense e un po' di sana adrenalina o mistero (vedi l'episodio di Black Mirror, Bandersnatch).

I tre pretendenti

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Choose love - Scegli l'amore: Laura Marano in una foto

Sulla carta, Choose Love - Scegli l'amore vuol farci credere che stiamo scegliendo, insieme a Cami, uno tra tre pretendenti. C'è il Paul di Scott Michael Foster, lontanissimo dal leggero e tenebroso Cappie di Greek che ce lo ha fatto amare e qui compagno della protagonista di avventure, rebus, giochi e intese e con l'unico difetto di essere troppo solido, prevedibile, con il suo triste lavoro da avvocato divorzista. Abbiamo poi la fiamma dell'adolescenza, il primo amore che l'ha lasciata, Jack Menna (Jordi Webber), attivista, idealista, pronto a difendere i più deboli ed a recuperare il tempo perduto con Cami. Infine la rockstar Rex Galier (Avan Jogia), invaghito di Cami e pronto a farsi guidare da lei professionalmente e sentimentalmente ed a offrirle, cosa non da poco, anche la realizzazione di un sogno, da producer ed anche da cantante.

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Choose love - Scegli l'amore: Laura Marano, Avan Jogia in una scena del film interattivo

La sinossi del film ci suggerisce che verremo chiamati a scegliere della vita sentimentale di Cami, ma sono veramente tre uomini le opzioni effettive per la ragazza? Per una sorta di pigrizia in scrittura nel voler semplificare al massimo il compito interattivo, un'attenta analisi confermerà che sia Jack che Rex sono più una fantasia che una realtà. Dovremmo strutturare la nostra decisione sulla base di una breve oppure anche brevissima reunion tra Jack e Cami oppure sul fascino che Rex Galier esercita sulla tecnica del suono in quanto possibilità di realizzazione sentimentale e professionale? Choose Love è dunque già un progetto sbilanciato e per questo con ipotetici finali molto meno concreti di altri, più verosimili.

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Personaggi monodimensionali

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Choose love - Scegli l'amore: Laura Marano in una scena del film interattivo

Alla luce del ragionamento sui tre contendenti il cuore della sognatrice Cami, proseguiamo con la peggior falla del film che contrasta l'obiettivo interattivo. Se questi personaggi fossero stati scritti con attenzione ed avessero anche solo una bidimensionalità (perché forse con la tridimensionalità chiediamo troppo), probabilmente ci importerebbe qualcosa in più delle scelte che facciamo fare a Cami. Invece, dati i dialoghi scadenti, le reazioni prevedibili, una recitazione mix tra sitcom dai pochi mezzi e film Hallmark senza star e la mancanza totale di chimica, fatta forse eccezione per qualche scintillio tra Cami e Rex, di come andrà a finire il destino della protagonista ci importa sempre meno ogni minuto che passa. Vi mettiamo in guardia sul fatto che, forse a sperimentare i 16 differenti finali non ci arriverete, perché annoiati molto prima.

La commedia romantica non funziona con l'interattività

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Locandina di Choose love - Scegli l'amore

Dati e considerazioni alla mano una domanda però, "marzullianamente", nasce spontanea: se i personaggi fossero stati invece strutturati a puntino, il cast costruito con attenzione a intese e scintille, avremmo giudicato la commedia romantica come idonea per l'interattività o no? Per rispondere a questa domanda, ci siamo chiesti cosa ne sarebbe stato se avessimo potuto, noi, scegliere le sorti dei triangoli amorosi più famosi di sempre o delle scene più catartiche di un film. Se Twilight fosse stato interattivo e avessimo fatto finire Bella con Jacob? Se in Beverly Hills 90210 avessimo premiato Brenda come unico amore di Dylan a sfavore di Kelly? Ed ancora, se in Dawson's Creek, Joey e Dawson fossero finiti insieme con Pacey lasciato a fare il cuoco depresso a Capeside? Immaginiamoci di avere il potere di far scendere Meryl Streep da quella macchina in I ponti di Madison County. Cosa sarebbe successo? Forse in prima battuta saremmo stati contenti di poter scegliere ma la serie, il film, non sarebbero stati più così impressi nella nostra memoria emotiva, non avremmo più sofferto, pianto, non ci saremmo più così commossi o arrabbiati perché potevamo cambiare idea con un click. Il cinema, quello vero, è anche mettersi nelle mani di un regista, di un attore ed investire testa e cuore in quella storia, anche se la sua fine non è quello che volevamo.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Choose Love - Scegli l'amore, prima rom-com interattiva prodotta da Netflix, bocciando il progetto poiché il gioco è bello quando dura poco e in questo caso ci si annoia presto. A causa di personaggi scritti superficialmente, interpretati altrettanto distrattamente e di una sceneggiatura che non ci coinvolge veramente nella vita degli interlocutori della storia, preferiamo di gran lunga la prevedibile commedia romantica classica che dover stare li ad affrettarci a cliccare. I progetti d'azione, thriller o gialli sono di gran lunga dei candidati migliori per l’interattività. Non provarci di nuovo Netflix.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Giocare con la vita della protagonista all'inizio è divertente.
  • Tornare sulle proprie scelte, ogni tanto, anche nella realtà, non sarebbe male.

Cosa non va

  • I personaggi sono monodimensionali.
  • La recitazione è scolastica e da fiction.
  • La sceneggiatura non va oltre il compitino funzionale al gioco interattivo.