Cenere, la recensione: un film turco che nemmeno un romanzo Harmony

La recensione di Cenere: Funda Eryigit e Alperen Duymaz protagonisti di un improbabile thriller romance dai risvolti incredibilmente prevedibili. In streaming su Netflix.

Cenere, la recensione: un film turco che nemmeno un romanzo Harmony

Da dove cominciare? Ora, capiamo che la trasversalità dello streaming sia il fulcro assoluto, offrendo agli utenti titoli variegati, magari legati alle produzioni internazionali. È il presupposto, e la differenza rispetto alla proposta limitata del grande schermo. Presupposto, differenza e potenza, in questo caso. Il punto, però, è che alcuni titoli distribuiti non vanno a competere con il grande schermo, piuttosto sembrano avvicinarsi ai film tv del sabato sera, o peggio di quelli che passano in chiaro nei pomeriggi d'estate. Di conseguenza, sviliscono il mezzo democratico delle piattaforme. Non si tratta nemmeno di intrattenimento da bocca buona, ci sono titoli che vanno oltre, e che fanno stropicciare gli occhi per quanto siano irricevibili ma, al contempo, anche totalmente ricevibili dal pubblico. Un controsenso, sì, ma tant'è. Come Cenere, del turco Erdem Tepegöz, arrivato nel catalogo Netflix.

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Funda Eryigit in Cenere.

Sappiamo quanto la piattaforma punti sulle produzioni turche, e sappiamo quanto siano amati in Italia gli attori ottomani, ma Cenere, nella sua lucida realizzazione, è una sorta di sentimental movie che supera il concetto stesso di guilty pleasure: vogliamo andare avanti, nonostante la patina artificiale che circonda e avvolge le scene; vogliamo andare avanti nonostante la ricchezza sottolineata e ostentata della protagonista; vogliamo andare avanti perché, nella sua totale irricevibilità, Cenere è un fenomeno da prendere come esempio per quanto sia incredibilmente perfetto una certa platea streaming: visioni leggerissime da risultare inconsistenti, e quindi adatte per un approccio libero da ogni pensiero approfondito.

Cenere, la trama: ognuno è ciò che legge

Cenere viene mostrato, per colori e atmosfere, come se fosse una sorta di fiaba contemporanea che gioca sugli archetipi dell'opposto. Lei, elegante e tirata a puntino, lui, sdrucito e barbuto. Due estrazioni sociali differenti, lo stesso palcoscenico. Canzoni pop ammiccanti inserite a dovere, e una fotografia calda, quasi bollente, a rendere l'idea di una Turchia vista con l'occhio di un turista. Se "al di là della porta c'è qualcosa di migliore", quella che apre la protagonista, Gocke (Funda Eryigit), sarà quanto mai catartica.

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Funda Eryigit e Alperen Duymaz

Tutto inizia quando la donna, sposata con il direttore di una potente casa editrice turca (interpretato da Mehmet Günsür), si imbatte in un romanzo inviato per essere valutato e, possibilmente, distribuito. Gocke resta rapita dal libro (che si chiama Cenere, appunto), attratta da un mondo che vorrebbe scoprire. Il marito, dal canto suo, preso dagli affari, è distratto e scostante, e allora lei troverà lo spunto per cambiare e per rinnovarsi. Come? Anche grazie alla conoscenza di Metin Ali (Alperen Duymaz), falegname belloccio che le farà conoscere la felicità. Peccato però che la situazione inizia a diventare latentemente pericoloso, e Gocke, nei suoi vestiti di seta pregiata, sarà assalita dai dubbi.

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Un film? No, un romanzo Harmony

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Mehmet Günsür in Cenere

Il potere rivelatorio e suggestivo di un libro accompagnano le scelte narrative di Cenere, cosparso da una patina artificiale che riesce a strabbordare, tanto nei dialoghi quanto nell'estetica. E vedendolo, non riusciamo a staccarci di dosso l'immagine di Marge Simpson che nell'episodio Incertezze di una casalinga arrabbiata (stagione 11, episodio 1o) scriveva un romanzo rosa, nel quale Ned Flanders le faceva scoprire romanticismo e passione. In Cenere di Erdem Tepegöz accade sostanzialmente la stessa cosa: una realtà insopportabile che cede al sogno (erotico) di una vita vissuta fino in fondo. Ad un certo punto, però, il film sfiora il thriller, sfruttando la "misteriosità" di un uomo bellissimo e all'apparenza perfetto. Sotto, però, c'è un segreto, rivelato senza enfasi e senza trasporto, con il climax che viene incalzato da una svolta finale palese e prevedibile, sottolineate dalla musica quanto dalle inquadrature. Il punto, però, è che Cenere, nella sua aurea, appare perfetto nella sua essenza in stile romance, aggiungendo nel plot una serie di situazioni che si fondono con il bisogno contemporaneo di mischiare i generi, soddisfacendo le voglie più disparate degli spettatori. Come un romanzo Harmony. Né più ne meno né.

Conclusioni

Come scritto nella recensione, Cenere, con Funda Eryigit e Alperen Duymaz, risulta un thriller romance dai tratti improbabili, capace però di fare presa sullo sconfinato pubblico streaming. Una visione leggerissima, nonostante un finale prevedibilmente oscuro. Pagina dopo pagina, e scena dopo scena, potremmo quasi considerarlo una sorta di Harmony versione filmica.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Funda Eryigit e Alperen Duymaz, sono in qualche modo perfetti per le parti.
  • Alcuni colori.

Cosa non va

  • L'artificiosità generale.
  • La prevedibilità.
  • Il tono Harmony, almeno nella prima parte.
  • I brani pop ridondanti.