Bassifondi, Trash Secco e i Fratelli D'Innocenzo: "Il nostro film per parlare di compassione"

Il regista Trash Secco e gli sceneggiatori Fabio e Damiano D'Innocenzo raccontano Bassifondi nella nostra intervista video. Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022.

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Bassifondi: un momento del film

Lo spazio aperto di Roma e un'immagine che si fa poi ristretta, tanto da concentrarsi quasi esclusivamente sui volti in apnea di due folgoranti protagonisti: Romeo (Gabriele Silli) e Callisto (Romano Talevi), due senzatetto che abitano sull'argine del Tevere che separa Trastevere da Campo de' Fiori. "Le prime due settimane di ripresa sono state concentrare sul "di sotto", e la sensazione è che fossimo in un teatro di posa. Una sorta di mono-location. La sceneggiatura in questo senso si concentrava maggiormente sulle loro interazioni", ci ha detto il regista Trash Secco nella nostra video intervista in occasione della presentazione di Bassifondi, lungometraggio che segna l'esordio alla regia dell'artista romano, nonché direttore artistico per nomi come Achille Lauro o Noyz Narcos.

La video intervista a Trash Secco e i fratelli D'Innocenzo

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Bassifondi: una scena

La sceneggiatura di Bassifondi è infatti firmata dai Fratelli D'Innocenzo, presentandoci una sceneggiatura ossessivamente concentrata sui due protagonisti, in netto contrasto con il mondo "al di sopra". "Non c'era discrepanza tra film e sceneggiatura, il film ha preso il volo grazie al regista e agli attori, grazie alla loro sensibilità. Però sì, il Tevere è un microcosmo ristretto", afferma Fabio D'Innocenzo. "Avere degli ostacoli in scrittura è importante, perché poi si rischia di annacquare le cose. Un film low budget che doveva soffermarsi sulle piccole cose e sui personaggi, con l'azione concentrata in quei luoghi precisi", prosegue Damiano D'Innocenzo.

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L'umanità sulle sponde del Tevere

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Bassifondi: un frame del film

Bassifondi è, essenzialmente, una ricerca dell'umanità che potrebbe passare attraverso la ricerca della pietà. "Lo spettatore non deve compatire i due personaggi", dice il regista: "Sono respingenti e affrontano la vita di petto. Non c'è spazio per essere pietosi". Sulla stessa linea Fabio D'Innocenzo ci dice: "Credo che ci sia molta compassione nel film. Guardando il film ci si scorda della propria dimensione stando tanto vicini ai protagonisti. Penso che questo faccia molto pensare...".