Recensione Beastly (2011)

Beastly di Daniel Barnz decide di rivolgersi ad una determinata tipologia di pubblico, quella prettamente adolescenziale, e fa tutto in funzione di esso, dalla scelta degli interpreti al look, le canzoni, le atmosfere.

Amore fiabesco

Il successo di una saga come quella di Twilight, che si rivolge al pubblico adolescenziale, ed il suo approccio intenso, morboso ed idealizzato verso i primi amori, non poteva non avere strascichi nella produzione cinematografica contemporanea. Se Cappuccetto Rosso Sangue offre una rielaborazione della celebre fiaba, con Beastly anche la CBS Films tiene ben presente la lezione ricevuta dal successo letterario e cinematografico della saga di Stephenie Meyer e rivolge la sua attenzione ad un altro classico come La Bella e la Bestia. Tramite il filtro del romanzo omonimo di Alex Flinn del 2007, la storia, ben nota e più volte adattata per il grande schermo, viene affrontata con piglio moderno ed un'attenzione al mondo degli adolescenti, spostando il fulcro della narrazione dal punto di vista della bella a quello della bestia del titolo.


Si tratta di Kyle, ragazzo di bell'aspetto, facoltoso e dotato di una copiosa dose di egoismo ed arroganza che le sue qualità più superficiali non fanno che alimentare. Il suo è un atteggiamento di eccessiva fiducia, che lo porta a non accettare di buon grado le provocazioni della strega Kendra, diventando oggetto e vittima della maledizione di quest'ultima. Così Kyle viene sfigurato ed è obbligato a trovare il vero amore nel giro di un anno per poter tornare alla normalità e liberarsi delle deformazioni inflittegli.
Emarginato anche dal padre, il ragazzo trova rifugio in un loft in città con un tutore cieco e la governante di colore, sviluppando poco a poco inaspettate tendenze altruistiche, dando libero sfogo ad una sensibilità che nella sua vita pre-maledizione aveva stentato a dimostrare. Quando l'occasione si presenta, Kyle decide di accogliere e proteggere la bella compagna di classe Lindy, in pericolo dopo aver subito un'aggressione. L'iniziale ostilità della ragazza poco a poco si ammorbidisce, facendo nascere tra i due un'amicizia ed una complicità che col passare del tempo rendono l'obiettivo di Kyle meno difficile da raggiungere rispetto a quanto aveva temuto subito dopo aver subito l'incantesimo.

Non è certo l'originalità il punto di forza di Beastly, né vuole esserlo: il film di Daniel Barnz si prefigge un target e fa tutto in funzione di esso, dalla scelta degli interpreti al look, le canzoni, le atmosfere.
Sono infatti protagonisti due volti amati dai più giovani: la bella Lindy è Vanessa Hudgens, di provenienza High School Musical ma sempre più presente in produzioni degli ultimi anni, non per ultimo il Sucker Punch di Zack Snyder, che le ha permesso di mostrare un lato più action del suo repertorio; la bestia, non tanto deforme e sfigurato, ma piuttosto decorato in modo tribale ed in qualche modo affascinante, è Alex Pettyfer, noto per essere stato l'Alex Rider di Stormbreaker e protagonista del recente Sono il numero quattro. Non si chiede molto ai due giovani interpreti, se non mettere in scena l'appeal già dimostrato in precedenza presso il pubblico di adolescenti ed i due lo fanno evidenziando una discreta alchimia che rende credibile l'amore favolistico che i loro personaggi vivono, aiutata dall'attenzione con cui la messa in scena patinata tende a sottolineare ed enfatizzare i momenti più emotivamente carichi, accompagnandola con canzoni scelte ad hoc da performenr come Lady Gaga, Death Cab for Cutie, Fire Theft e The Vines.

Gravitano intorno ai due protagonisti una Mary-Kate Olsen in versione gotica nei panni della strega Kendra, Peter Krause a dar vita al padre di Kyle e Neil Patrick Harris nel ruolo del tutore non vedente, divertente e simpatico ma poco approfondito.
Ma se i personaggi hanno un feeling favolistico nella loro semplicità ed archetipicità, non si può dire lo stesso dell'ambientazione moderna e realistica, che non sostiene l'impostazione data alla storia: il rifugio di Kyle non è un castello minaccioso che poco per volta assume connotati rassicuranti e familiari, né il mondo in cui si muovono appare altrettanto idealizzato ed stilizzato.
Beastly non ha però un difetto comune delle produzioni di questo stesso genere: non è solenne nel descrivere l'amore tra i due protagonisti, ma si mantiene semplice e lineare, senza cercare di offrire qualcosa di più di quello che potrebbe, snaturando così le sue stesse intenzioni di partenza.

Movieplayer.it

2.0/5