Natale in Sudafrica, un cinepanettone in salsa argentina

Presentato a Roma il tradizionale film di Natale del trio di successo Parenti-De Sica-De Laurentiis, il cinepanettone numero 27 che, con qualche cambiamento rispetto al passato, prova a battere nuovamente il record d'incassi della stagione.

Non è mai lo stesso film, anche se l'etichetta di cinepanettone ormai lo vorrebbe costruito sulle continue gag esilaranti, su una trama leggera che macine temi nazionalpopolari e con un cast formato dagli attori più comici del cinema e della televisione nostrani. L'ha ribadito anche quest'anno il produttore Aurelio De Laurentiis che sembra perfino rinvigorito dai recenti successi calcistici della squadra azzurra da lui rilevata e rivitalizzata. Delle operazioni di restyling il grande capo della Filmauro sta diventando sempre più esperto e promette che anche i film di Natale, in linea con le indicazioni dei film dell'anno prima con il tempo stanno subendo e continueranno a subire dei cambiamenti.
Di sicura per ora c'è una preferenza del business man romano per i sudamericani: quest'anno infatti, insieme all'immancabile Christian De Sica e a Massimo Ghini, stavolta in coppia rispettivamente con Max Tortora e Giorgio Panariello, ci sono infatti due new entry argentine a reggere il ritmo e a promuovere il successo di pubblico. A trascinare gli uomini in sala, e a contenderseli insieme alla partenopea Serena Autieri e alla siciliana Barbara Tabita, la bella di turno è la showgirl Belén Rodriguez, reduce del boom di una nota campagna pubblicitaria sempre con De Sica. Ad accontentare i teenager invece la giovanissima Laura Esquivel, popolarissima protagonista del tour musicale della versione italiana del musical Il mondo di Patty, divisa nel film tra Alessandro Cacelli e Brenno Placido, al primo film senza papà alla regia.

Tutto presente al consueto appello prenatalizio con la stampa, a eccezione di Giorgio Panariello, il cast di Natale in Sudafrica ci ha presentato stamattina il film come da tradizione. Girato nella savana africana dopo lunghi ed estenuanti sopralluoghi, tra episodi divertenti che gli attori ci hanno raccontato, il cinepanettone 2010 dovrà vedersela con altre due commedie italiane confezionate col fiocco rosso: con Aldo, Giovanni e Giacomo più agguerriti che mai ne La banda dei Babbi Natale e con il duo Boldi-Salemme di A Natale mi sposo, che stenta ancora a decollare.

La comicità di questo film punta molto sulle maestranze romane e sulla presenza di interpreti internazionali. Si può parlare di una nuova tendenza della commedia italiana?
Aurelio De Laurentiis: Credo che il cinema si sia estremamente modificato negli ultimi anni anche perché basta vedere programmi come Zelig per capire che non ci sono più il nord, il sud e il centro, ma qualcosa del nord, del sud e del centro. Penso che sia cambiato molto anche l'assetto dello spettatore moderno perché il pubblico, specie quello molto giovane, non fa più le differenze. Pensiamo alla Esquivel, che viene da Il mondo di Patty e qui si trova vicino a una showgirl ed è circondata da attori con il loro grosso seguito: il pubblico che va a vedere il film in sala vuole anche lei!
Massimo Ghini: Mia figlia mi fa uscire dalla sua stanza quando guarda il suo telefilm Il mondo di Patty, che ha una costruzione narrativa che colpisce molto perché è una soap opera con inserti musicali e dai sapori argentini. Quando le ho raccontato che nel film avrei avuto il ruolo del padre di Laura Esquivel, mia figlia mi ha detto che ormai era come se fossero sorelle!

Laura, ci racconti com'è stata quest'esperienza nel cinema italiano?
Laura Esquivel: E' stata una bellissima esperienza e dopo Il mondo di Patty spero solo di continuare a fare altri film per la famiglia. Questo è un film molto divertente e rivolto a tutti gli italiani.

Signora Rodriguez, spesso le showgirl che passano al cinema sono oggetto di numerose critiche. Come affronterebbe eventuali stroncature dei giornalisti o del pubblico?
Belén Rodriguez: In realtà mi hanno già sparato più d'una volta, ma sono ancora viva. Ho 7 vite come i gatti!! Ho tanto da dimostrare e tutto da imparare perché sono un'esordiente nell'ambiente cinematografico. Quello che m'infastidisce ogni volta è leggere che non ho mai dimostrato di fare bene qualcosa. Mi chiedo allora cosa facciano le altre showgirl italiane perché finora credo di aver fatto molto da showgirl, ho partecipato alla trasmissione Scherzi a parte, dove ho cantato e dimostrato di essere intonata, so suonare un po' la chitarra, ho ballato... Quando ho iniziato a recitare per Natale in Sudafrica le prime scene venivano sempre tagliate, ma poi è andata bene. Faccio sempre tutto con impegno e non penso di aver mai detto cose tanto stupide da far pensare che sono negata per qualcosa.

Il film ha il merito di far scoprire il territorio africano a chi non lo conosce. Come mai avete scelto proprio il Sudafrica?
Aurelio De Laurentiis: Per due elementi: è un posto lontanissimo (ci vogliono più di 12 ore per arrivarci) e ci sono città come Cape Town, dove trovi un'europeizzazione che supera quella delle stesse capitali europee. In più ci sono l'appeal della Savana, una luce straordinaria, la confluenza di due oceani, le sensazioni legate agli animali pericolosi come gli squali bianchi.
Luigi De Laurentiis: Sono stato 4 mesi in Sudafrica e credo che siamo diventati degli esploratori a fine agosto. Abbiamo attraversato 18 safari diversi, abbiamo fatto 4 settimane di sopralluoghi su jeep tra gli animali selvatici.

Avete avuto affrontare delle difficoltà particolari sul set?
Christian De Sica: Certo! Dopo le riprese sono stato a un safari con mia moglie e quando ho fatto vedere alla guida la foto della scena in cui Max Tortora e io affrontiamo un elefante, lui mi ha detto che era stata una pazzia. Ricordo che l'elefante voleva fregare il pupazzetto attaccato al retrovisore e tutti ci dicevano di stare tranquilli e di non fare niente. Di solito quando si giravano i film in Africa si attaccavano le orecchie di cartapesta a gli elefanti indiani, che sono più mansueti. Io e Max eravamo ignari all'inizio di tutto questo, ci chiudevamo nei camerini impauriti. Per la scena dei facoceri invece si sono dimenticati di avvertirci che erano pericolosissimi!
Max Tortora: Poi arrivi in camera, trovi una rana e fai un urlo pazzesco. Confesso che ho dormito per tutto il tempo con Barbara e Serena sul divano!

Signor De Sica questo finesettimana la vedremo anche nel thriller americano The Tourist al fianco di Johnny Depp. Crede che dopo gli apprezzamenti del regista Florian Henckel-Donnersmarck potrebbero fioccare proposte cinematografiche da Hollywood?
Christian De Sica: Me lo auguro. Quando sono stato chiamato per partecipare al film con Depp, ho chiesto al regista dove mi avesse visto e lui mi ha risposto: "Natale a Beverly Hills". Se sono arrivato a questo punto lo devo ad Aurelio, a Neri Parenti e ai fratelli Vanzina. Poi se ci sarà l'occasione, andrò in America, ma senza abbandonare la Filmauro con la quale siamo una famiglia e abbiamo già nuovi progetti.

Com'è stato lavorare sul set con Johnny Depp per lei?
Christian De Sica: Non ci crederete, ma ho ricevuto i complimenti anche da lui! E' andata molto bene, lui è stato molto disponibile e mi ha aiutato moltissimo sul set. E' un uomo semplice e lavorare con lui è stato come lavorare con Max Tortora, che è più brutto, ma fa ridere di più.

Il cinepanettone non cambia la sua struttura e le sue peculiarità continuano a essere i confronti tra dialetti diversi e un'abbondanza di sketch divertenti. Però in Natale in Sudafrica c'è più racconto, sembra che abbiate dato più attenzione alla trama. Come spiegate questo cambiamento?
Aurelio De Laurentiis: Ogni film è sempre un film diverso.
Neri Parenti: Dire che ogni anno facciamo sempre lo stesso film è una boutade. Ogni anno si cerca di prendere una direzione diversa soprattutto se il precedente ci ha dato qualche indicazione. Quest'anno abbiamo scelto un'aria, un film non chiuso tra quattro camere d'albergo. Siamo andati nella direzione di un'avventura comica, un All'inseguimento della pietra verde all'italiana.

Per lei è stato un anno molto faticoso con il doppio impegno per Amici miei - Come tutto ebbe inizio?
Neri Parenti: Siamo dei veterani ormai! Sono contento perché il progetto di Amici miei aveva una preparazione più blanda con una sceneggiatura già pronta. Per il film di Natale invece avevo già esperienza, ma non avrei potuto mancare a quest'appuntamento.

Signor De Laurentiis, quest'anno la Filmauro si prepara al Natale con una distribuzione più folta. Come motiva questa scelta?
Aurelio De Laurentiis: I distributori hanno "inzeppato" più film nel periodo natalizio probabilmente perché è un momento migliore per incassare per film che altrimenti avrebbero grosse difficoltà. Inoltre a Natale anche per i film minori si può investire di meno in promozione perché c'è una vetrina diversa. Noi investiamo più di 3 milioni e mezzo in promozione ogni anno perché non vogliamo perdere nessuno dei nostri utenti. Poi è normale che l'impiego e la modalità dei mezzi cambi in base ai cambiamenti del pubblico. Il Natale aiuta perché si sa che a Natale ci si permette una piccola minivacanza al cinema.