Aldo, Giovanni e Giacomo presentano 'La banda dei Babbi Natale'

Presentato a Roma il nuovo film di Paolo Genovese interpretato dal trio comico e da un gruppo nutrito di attrici in cui spiccano Angela Finocchiaro, Lucia Ocone, Antonia Liskova e l'esordiente Mara Maionchi, mentre Mina ha 'regalato' quattro brani inediti; distribuisce Medusa in 600 copie; 'Siamo una squadra forte. La comicità volgare non ci appartiene'

Una conferenza stampa in classico stile Aldo, Giovanni e Giacomo, quella che si è tenuta oggi a Roma per presentare La banda dei Babbi Natale, la nuova fatica cinematografica del trio comico, diretta da Paolo Genovese, in uscita venerdì 17 dicembre. Giacomo Poretti, Aldo Baglio e Giovanni Storti, come recita l'anagrafe, avevano l'aria soddisfatta di chi sa di aver fatto centro e più che rispondere alle domande dei giornalisti, hanno preferito fare sfoggio delle indubbie capacità comiche, regalando qualche perla di saggezza delle loro. Non era affatto semplice dissolvere le perplessità sollevate dall'ultimo lavoro, Il cosmo sul comò, per questo Aldo, Giovanni e Giacomo sono tornati a parlare la lingua familiare della commedia classica, per niente volgare e ricca di personaggi. Il tris di comici veste i panni di tre improbabili Santa Claus, arrestati la notte della vigilia di Natale perché sospettati di essere la famigerata banda dei Babbi Natale, un gruppo criminale dedito al furto con scasso. Naturalmente le cose non stanno esattamente così, visto che Aldo è un innocuo scansafatiche (ma cuoco provetto), profondamente innamorato della sua dolce metà (Silvana Fallisi), che Giacomo è un medico tormentato dal fantasma della prima moglie (Ewa Spadlo) e che il veterinario Giovanni di mogli ne ha ben due, una in Italia (Lucia Ocone), l'altra in Svizzera (Antonia Liskova); due anche i famigerati suoceri (l'efficace Mara Maionchi e Giorgio Colangeli). Al povero ispettore di polizia Irene Bestetti (la bravissima Angela Finocchiaro) non resta che risolvere questo intricato mistero.

"Questa è davvero un'opera collettiva - ha spiegato Giacomo -. Il film l'abbiamo scritto assieme a Valerio Bariletti, Morgan Bertacca e Giordano Preda. Poi si è aggiunto anche il regista, Paolo Genovese. Ci abbiamo messo davvero tanto a buttare giù la sceneggiatura, visto che ogno decisione veniva presa in maniera assembleare. Per questo non c'è stato grande spazio per le improvvisazioni". Sull'argomento è intervenuto anche Paolo Genovese, che si è detto stupito dal grande rigore dei suoi protagonisti sul set. "Li immaginavo anarachici, invece all'inizio ogni singola battuta della sceneggiatura veniva rispettata in maniera diligente. Solo alla fine, ma unicamente per il gusto di prendersi qualche licenza, è intervenuto il cazzeggio_ libero. Dopo il primo montaggio il film durava due ore e mezza, quindi pochi di questi scherzi sono finiti nel film. Molti, invece, li ritroverete negli extra del prossimo dvd_".

Per il loro debutto alla regia 'singola', Luca Miniero e Paolo Genovese si sono quindi divisi i compiti; se al primo è toccata in sorte la direzione di Benvenuti al Sud, caso cinematografico dell'anno, il secondo si è messo alla prova con tre fra i comici più amati dal pubblico. "Il destino ha voluto che io e Luca dirigessimo commedie non nostre, o meglio, film scritti da altri. In sostanza abbiamo fatto i registi e basta - ha detto Genovese -. Lavorare con Aldo, Giovanni e Giacomo è stata un'opportunità inaspettata e particolare. Li seguo, come semplice appassionato, da tempo ormai. Mi ricordo che era tanta la voglia di vederli dal vivo che durante uno spettacolo che loro portarono al teatro Olimpico di Roma sono entrato dalla porta di sicurezza. Se dovessi sintetizzare il mio stato d'animo, direi che stare sul set con loro è come quando ti chiedono di allenare la tua squadra del cuore. Non si preoccupano di piacere al pubblico e per questo piacciono". Tra gli estimatori di Aldo, Giovanni e Giacomo dobbiamo inserire di diritto 'l'ispettore' Angela Finocchiaro. "Lavorare con loro è stato meraviglioso. Sono una fan preistorica, da fine anni '70 e mi sono sempre rimasti nel cuore per l'onestà e la capacità di essere dei clown puri. In Italia solo loro sono così e mi fanno veramente ridere".

Piacciono anche per la capacità di rendere amabile la cattiveria insita in ciascun personaggio. Quello interpretato da Giovanni, infatti, è un veterinario decisamente sopra le righe, uno che per fare il tiro al piattello usa l'odiato barboncino della suocera e che ama far guidare la sua Volvo rossa dallo scimpanzè Charles. "Io odio gli animali, cerco da sempre di torturarli, finalmente mi sono potuto sfogare - ha raccontato ironicamente Giovanni -. Il cane lanciato in aria era vero, ne abbiamo lanciati quattordici. Lo scimpanzè guidava davvero e guidava malissimo. E ha anche vomitato in macchina. Scherzo naturalmente, anche se mi aspetto qualche commento negativo da parte degli animalisti. In questi casi, però, le reazioni vengono dagli sciocchi". Tra le tante donne che riempiono il film ("Tutte rigorosamente vestite, anche se questa cosa finirà prima o poi", ha chiosato Aldo), una riesce a catturare la scena senza mai apparire e si chiama Mina, interprete di quattro brani inediti della colonna sonora. "La leggenda vuole che il produttore Paolo Guerra avesse telefonato a Massimiliano Pani per chiedere il permesso di utilizzare una vecchia canzone di Mina nella colonna sonora - ha spiegato Giacomo -. Massimiliano invece ci ha preso tutti in contropiede perché ci ha rivelato che la mamma stravede per noi e che era disposta a concederci delle canzoni nuove di zecca. Questa è come ce l'hanno raccontata. Non so se l'abbiano picchiata o meno".

Il mistero rimarrà tale, crediamo, nel frattempo un'altra donna solitamente abituata al mondo delle sette note, Mara Maionchi, si è messa alla prova sul set cinematografico, nei panni della manesca suocera di Giovanni. "La cosa più terrificante era rimanere seria - ha detto la vulcanica giudice di X Factor -. Loro sono formidabili". Ha parlato invece di "squadra affiatatissima" l'altro suocero cinematografico di Giovanni, Giorgio Colangeli, che non ha fatto mistero di aver provato un po' di soggezione davanti al trio. "Non ho grande familiarità con la commedia. La preoccupazione è però svanita nel caos del set, un caos creativo da cui sai che possono nascere le buone idee. Aldo, Giovanni e Giacomo hanno una comicità diversa, che non è riferita al televisivo. Non affermo questo per accusare altri comici, ma è solo una constatazione. Le loro radici sono classiche, direi teatrali". Immancabili, poi, i riferimenti alla sfida a distanza con i cinepanettoni. "Abbiamo fatto un film di qualità, senza risate grasse - ha confessato Aldo -. Non posso sapere come reagirà il pubblico. Sono molto contento di questa operazione che coniuga sentimento e risata e penso che possa essere un passo avanti per noi. Spero che la gente esca dalla sala contenta di aver visto un bel film". Pensiero finale di Giovanni dedicato alla sua Inter. "Benitez fa il giardiniere a casa mia ed è bravissimo. Nei ritagli di tempo fa anche l'allenatore". Buon Natale.