Prince of Persia: l'incontro con il cast a Londra

In occasione delle visita al set londinese dell'attesissimo kolossal targato Disney, Movieplayer.it ha incontrato l'eroe Jake Gyllenhaal, la splendida Gemma Arterton e il gran Sir Ben Kingsley.

Cresce l'attesa e la curiosità intorno all'adattamento cinematografico di Prince of Persia: Le sabbie del tempo, videogame della Ubisoft che arriverà sugli schermi americani nel maggio del 2010 e successivamente nel resto del mondo. Prodotto da Jerry Bruckheimer e dalla Disney, il film è ambientato nella Persia medievale e vede protagonista un giovane principe in lotta contro un perfido Visir che mira a impossessarsi delle magiche Sabbie del Tempo grazie alle quali conquistare il mondo. Le riprese di Prince of Persia: Le sabbie del tempo sono cominciate nel luglio 2008 in Marocco, dove sono stati girati tutti gli esterni. La troupe si è quindi spostata ai Pinewood Studios di Londra, dove è stata impegnata nella seconda e ultima parte delle riprese, prima di passare alla lunga fase di post-produzione per l'innesto nel girato degli effetti speciali. Proprio ai Pinewood Studios una dozzina di giornalisti provenienti da tutto il mondo si è ritrovata per intervistare l'intero cast del film, per saperne di più sui personaggi e per scoprire tutti i segreti legati all'esperienza degli attori coinvolti in questa mega-produzione che i fan del mitico videogioco sono così ansiosi di ammirare. C'eravamo anche noi di Movieplayer.it nella stanza conferenze dello Stanley Kubrick Building degli Studios, decorata per l'occasione con seducenti tappeti e stoffe orientali, mentre sulle pareti facevano bella mostra di sé le splendide immagini scattate durante le riprese in marocco dal fotografo di scena, Andrew Cooper.

A vestire i panni del principe Dastan, protagonista di questa avvincente storia di intrighi e misteri nella Persia antica, è Jake Gyllenhaal, talentuoso attore californiano rivelato dal cult sci-fi Donnie Darko ed esploso con I segreti di Brokeback Mountain, romantica storia d'amore tra due cowboy diretta da Ang Lee e interpretata insieme al compianto Heath Ledger. "Prince of Persia per me rappresenta una sfida inedita - ci rivela l'attore - perché si tratta di qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che ho fatto finora. Non è soltanto di un semplice adattamento. Gli autori si sono ispirati al videogame, ma hanno realizzato una storia nuova, ricca d'azione e di emozioni forti, la cui resa sul grande schermo è assicurata dalla produzione di Jerry Bruckheimer, senza dubbio il migliore nel realizzare questo tipo di film". In Prince of Persia, l'attore interpreta un principe persiano, figlio adottivo del Re Shahraman di Nasaf, che dopo aver attaccato il regno di Alamat, dietro consiglio del perfido Visir Nizam, viene in possesso del Pugnale del Tempo, un oggetto magico che dà al suo possessore il potere di riportare indietro il tempo stesso. Scoperte le trame di Nizam, il giovane principe si impegnerà per rovinare i diabolici piani dell'uomo, ma nel frattempo sarà accusato dell'omicidio di suo padre e per questo costretto alla fuga.
Un ruolo, quello del principe Dastan, che ha richiesto all'attore un'impegnativa preparazione fisica, necessaria in un film dove a dominare è l'azione. "Mi sono sottoposto a un duro allenamento per prepararmi al ruolo - spiega Gyllenhaal - Ho corso tantissimo, come se mi stessi preparando ad andare in battaglia. Quello del principe Dastan è un ruolo molto impegnativo, devi fare tante acrobazie, correre sui muri, saltare sui tetti e spostarti rapidamente secondo l'arte del Parkour. Si tratta di uno sforzo fisico davvero duro per un attore, ma in fondo è divertente fare a botte per scherzo".
E all'appuntamento Jake Gyllenhaal non si è certo fatto trovare impreparato: nel film l'attore sfoggia infatti muscoli scolpiti e una struttura fisica perfetta per il ruolo che è stato chiamato a interpretare. "Ho lavorato a Los Angeles per qualche settimana, prima di spostarmi a Londra, perché volevo farmi trovare pronto per l'inizio delle riprese. Mi hanno chiesto di fare tante cose ed è stato sorprendente per me vedere come molte di queste mi siano venute naturali. Quello che ho capito è che quando qualcuno ti chiede qualcosa, ci devi provare, non importa se ti senti capace o meno di farlo. Magari non ti riesce la prima volta, e probabilmente neppure la seconda, ma se non ci provi lo rimpiangerai per sempre". Gyllenhaal si dichiara quindi entusiasta di avere avuto la possibilità di vestire i panni di un eroe per generazioni di giocatori: "Quando ero giovane ho passato molto tempo a giocare al videogame originale, nella versione per l'Atari, e ricordo che spesso mi ritrovavo con gli amici a confrontarci sui nostri rispettivi progressi nelle avventure di Prince of Persia. Oltre a prepararmi fisicamente, sono andato online per cercare più informazioni possibili sul gioco e sul personaggio, perché volevo interpretarlo al meglio. Il principe del videogioco ha una propria personalità, ma come attore devi dare un nuovo senso al personaggio che interpreti ed è quello che ho cercato di fare io, perché la cosa più importante per me è lo sviluppo del personaggio, e in questo caso specifico capire la mentalità di un guerriero".
Circondato da attori e tecnici britannici, l'attore ha dovuto imparare i dialoghi con l'accento inglese per dare una maggiore omogeneità al film. Il lavoro con i suoi colleghi non ha avuto intoppi e sul set, con le riprese ancora in corso ai Pinewood Studios, si respira una bella atmosfera che ha fatto di tutti quelli che lavorano al film un gruppo davvero affiatato, diretto con grande sapienza dal regista Mike Newell. "Mike è una persona molto divertente e ha una grande sensibilità - rivela a tal proposito l'attore - Ognuno di noi attori ha la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo del proprio personaggio. E' un lavoro di gruppo e nessuno è costretto a fare qualcosa che non condivide. C'è un dialogo continuo tra noi ed è bello lavorare così". A distinguere Gyllenhaal dagli altri membri del cast qualcosa però c'è: la sua impressione sul caldo africano. Mentre tutti sembrano infatti lamentarsi del caldo patito durante le riprese in Marocco, l'attore americano dichiara sorridente: "A differenza di tutti gli altri, io vengo dal Sud California e quindi non posso certo lamentarmi del caldo. Il deserto del Marocco è un posto splendido dove stare, avendo naturalmente tante bottiglie d'acqua a disposizione".

Accanto all'eroe non poteva mancare la bella eroina disposta ad aiutarlo nella sua impresa e pronta ad assicurare alla storia una maggiore sensibilità e brividi di romanticismo. Ecco allora che gli sceneggiatori di Prince of Persia: Le sabbie del tempo hanno sviluppato più approfonditamente il personaggio della principessa, che nella versione cinematografica prende il nome di Tamina, guardiana del Pugnale del Tempo e rivale del principe Dastan. Dopo che questi ha attaccato il regno di Alamat, la giovane principessa decide di stringere con lui un'alleanza per contrastare i malefici piani di Nizam che mira ad impossessarsi delle preziose Sabbie del Tempo custodite nel sottosuolo di Alamat.

Ad interpretare la bella Tamina è Gemma Arterton, stella nascente del cinema inglese già alle prese con il genere action nell'ultimo capitolo della saga di 007. "Il mio ruolo in Quantum of Solace non prevedeva però molta azione - racconta l'attrice - mentre nel caso di Prince of Persia sono impegnata in scene più movimentate. Penso proprio che avrei dovuto fare la stuntwoman, perché mi piace molto girare questo tipo di scene. D'altra parte il mio personaggio ha in sé anche una forte spiritualità. Insomma, Tamina mette insieme azione e religione". A differenza di Gyllenhaal, la Arterton ammette di non essersi mai cimentata con il gioco di Prince of Persia: "Non sono una che gioca ai videogame, ma so che la storia è abbastanza diversa dal gioco, così come i personaggi. Questo è un film di fantasia che non può essere paragonato a nient'altro, devi immergerti in esso con la mente libera e lasciarti trasportare dalle emozioni. E' fantastico entrare in mondi come quello di Prince of Persia, smettere finalmente di immaginarli per viverli". E sul rapporto tra il suo personaggio e quello del principe Dastan, la Aterton dichiara: "Tra i due c'è una relazione di odio e amore, ma non c'è mai cattiveria nelle intenzioni di Tamina perché è una ragazza molto spirituale. Dastan ha invaso il regno di Alamat e lei ne soffre, ma di fronte al pericolo i due finiscono con l'unire le forze e imparano l'uno dall'altra. C'è tanto romanticismo tra i due, ci sono momenti seri e altri più divertenti. Prince of Persia: Le sabbie del tempo non è solo un film d'azione, ma anche un film drammatico e come attrice rappresenta per me una bella opportunità".
Ad interpretare il crudele Visir Nizam è Sir Ben Kingsley, il leggendario protagonista di Gandhi, film diretto da Richard Attenborough che nel 1983 gli ha fruttato un Oscar, un Golden Globe e un BAFTA per la sua toccante interpretazione del Mahatma. In Prince of Persia: Le sabbie del tempo è invece fratello e consigliere di Re Shahraman, un uomo dai piani perversi che sfrutterà la sua influenza sui figli del Re per costringerli ad attaccare il regno di Alamat, dove dichiara essere nascoste le armi con le quali si riforniscono i nemici di Nasaf. In realtà, il suo obiettivo è arrivare alle Sabbie del Tempo grazie alle quali ottenere l'immortalità attraverso il controllo del corso del tempo e poter così regnare sul mondo. "La relazione del mio personaggio col Re - dichiara Kingsley - è basata sull'invidia profonda. Da giovane Nizam ha avuto l'opportunità di salvare la vita di suo fratello e l'ha fatto, ma poi gli eventi lo hanno portato a rimpiangere quel gesto, perché senza Shahraman sarebbe diventato lui il Re. Insomma, se avesse lasciato morire il fratello la storia sarebbe stata completamente diversa".
Appena ricevuta la sceneggiatura del film, Kingsley si è mostrato subito entusiasta e stentava a credere che una simile storia potesse essere portata sul grande schermo: "Mike Newell ha espresso il desiderio di avermi nel film - prosegue Kingsley - Conosco la capacità di Newell di indagare i personaggi, è un regista che sa bilanciare tutti gli elementi di una storia. Dallo script si intuiva subito che si trattava di una bella storia che offriva la possibilità di esplorare a fondo i caratteri dei personaggi, perché nella famiglia disfunzionale protagonista del film ci sono vari livelli da approfondire. Insomma, il plot interessante e la portentosa capacità di Newell di indagare i personaggi mi hanno fatto accettare subito di prendere parte al film".

Un personaggio molto complesso quello di Nizam, al quale Kingsley si è vicinato con grande rispetto, cercando di trovare in lui degli aspetti positivi da far trasparire nella sua interpretazione: "Nizam è un personaggio solitario - ci svela a tal proposito l'attore - Nessuno gli crede ed è costretto ad affrontare questa solitudine. D'altra parte però ci sono molte scene in cui sono con i figli del Re semplicemente come loro zio e tra noi sembra esistere un rapporto affettuoso. Ero chiamato a interpretare un uomo che mente, sostenere un approccio machiavellico con i miei nipoti, ma sempre col sorriso sulle labbra. La sfida maggiore per me è quella di non sembrare mai cattivo per non farmi scoprire. Insomma, voglio che non sia chiaro che la serpe della storia sono _io". Anche Ben Kingsley, come Gemma Arterton, non ha mai giocato alla versione ludica di Prince of Persia, ma è consapevole del suo successo ed ammette che per lui si tratta di una grande opportunità prendere parte a un simile progetto. "_Il gioco è un ottimo punto di partenza - racconta Kingsley - Rappresenta una bella scelta per lo sviluppo di una trama più complessa che si rifà a Shakespeare per la sua capacità di indagare i personaggi e i loro equilibri. Nel film tutti vogliono qualcosa, ma io sono l'unico che esplora la propria insicurezza". Arma segreta di Nizam è un gruppo di uomini chiamati hassansin, esseri selvaggi, senza disciplina, che non temono alcun nemico e sono pronti ad uccidere. Cattivo nella storia, sul set Kingsley si rivela sempre disponibile nei confronti degli altri attori, soprattutto di quelli più giovani: "E' un piacere lavorare con gente entusiasta - prosegue Kingsley - e io voglio rappresentare un esempio per i giovani attori. Sono molto concentrato quando sono sul set, ma nello stesso tempo sono sempre disponibile e faccio il necessario per favorire il lavoro di tutti".

Insieme a Ben Kingsley, altro attore di esperienza nel cast di Prince of Persia: Le sabbie del tempo è Alfred Molina, che interpreta lo Sceicco Amar, mentore del principe Dastan nella lotta a Nizam. "All'inizio Amar sembra uno dei cattivi - ci racconta Molina - ma quando il mio personaggio scopre di avere con Dastan un interesse reciproco le cose cambiano e insieme a Tamina formano un'alleanza per contrastare i piani del Visir". E ancora una volta tutto gira intorno al Pugnale del Tempo: se il principe Dastan lo cerca mosso da nobili intenti, i propositi di Amar sono invece molto più venali, legati al valore economico dell'oggetto. "Il mio personaggio è un vero codardo - prosegue l'attore - Quando ci sono scene di lotta va sempre a nascondersi dietro qualcun'altro. Non è un guerriero, ma è un personaggio estremamente intelligente, con il senso più spiccato per la sopravvivenza, a differenza degli altri che invece sacrificherebbero tutto per i loro scopi".
Braccio destro dello Sceicco è un uomo di colore, interpretato da Steve Toussaint, al quale Amar salva la vita, convincendosi così che ora questi sia al suo servizio, che gli appartenga. Tra loro si instaura però un'amicizia vera basata sul rispetto reciproco e sebbene Amar lo tratti spesso male, l'uomo gli offre fedeltà assoluta. Il personaggio di Amar si presenta vestito di velluto, pelle e oro, materiali costosi che dicono di una persona ricca, ma nello stesso tempo i suoi abiti sembrano transadati, riunendo così in sé l'immagine di una persona vissuta, ma nello stesso tempo sontuosa. Sul gioco di Prince of Persia, Molina ammette candidamente di non saperne nulla, ma "ho un figliastro che lavora per una società che realizza videogame e quando ha saputo che avrei preso parte al progetto è impazzito dalla gioia e ha cominciato a gridare 'Finalmente fanno un film di Prince of Persia!'. Sono davvero fortunato ad essere parte di un progetto così ambizioso, che richiede tanto denaro e tanti mesi di riprese. E poi la storia è così ricca, piena di sentimento, e anche se spesso sono esausto dai ritmi delle riprese, per me si tratta di un'esperienza senza paragoni. Insomma, io sono diventato attore guardando grandi film come questo, a partire da Spartacus". E nonostante il gran caldo patito in Marocco, Molina si dichiara disposto a prendere parte a un possibile seguito del film: "Siamo stati in Marocco durante il periodo peggiore. Ad agosto il mio albergo era completamente vuoto e mi chiedevo perché, poi l'ho scoperto: in quei giorni si moriva di caldo! Lavorare con gente così entusiasta mi ha però aiutato molto e se al pubblico piacerà il film ci sarà sicuramente la possibilità di rivedere ancora Prince of Persia sul grande schermo. Da parte mia posso solo dire che questo è il primo grande film in cui non muoio e sono quindi pronto a un sequel".

Come lo Sceicco Amar, anche Dastan ha una spalla, un servitore sempre al suo seguito che rappresenta anche il suo migliore amico. Nel film è interpretato dal riccioluto Reece Ritchie, altro astro nascente del cinema inglese che abbiamo visto recentemente sul grande schermo in Amabili resti - The Lovely Bones, film diretto da Peter Jackson e tratto dal romanzo omonimo di Alice Sebold. Del suo personaggio, Ritchie afferma che "fa il suo lavoro al meglio, senza lamentarsi mai e prendendosi cura di Dastan". Anche lui come Jake Gyllenhaal, si dichiara grande appassionato del videogame da cui è tratto il film: "Ho giocato al gioco originale, quando ancora poteva contare su pochi pixel. Poi la tecnologia è progredita ed è arrivato Prince of Persia: Sands of Time su Playstation 2. Giocando tanto ai videogiochi ed essendo un drogato di cinema mi intrigava molto questo crossover tra le due forme d'intrattenimento. E' bello per un po' staccarsi dalla realtà e immergerti in un film di fantasia e solo grazie a film come questi è possibile". Il personaggio che interpreta Ritchie richiedeva una dura preparazione fisica, considerate le numerose scene d'azione in cui è impegnato. "Volevo farmi trovare pronto per le riprese e ho quindi lavorato molto duramente per prepararmi al meglio. Volevo recitare più scene d'azione possibili, anche per via del mio ego, perché quando uscirà il film non voglio sedermi in un cinema e pensare che quello sullo schermo non sono io, ma una controfigura, anche se rispetto il lavoro degli stunt che sono dei professionisti fantastici e ci aiutano molto in questo lavoro. Girare in Marocco, con il caldo che ti squagliava la pelle, è stata un'esperienza dura, ma entusiasmante. Delle scene più movimentate girate finora porto ancora i segni addosso, piccole ferite sulle mani e sul braccio, ma se vuoi che una scena sembri reale devi fare tutto il possibile per dare quest'illusione".

Sono quindi i giovani la grande forza di Prince of Persia: Le sabbie del tempo, grazie al più talentuoso degli attori in circolazione, Jake Gyllenhaal, e alle belle promesse del cinema inglese che sperano troveranno nel film un'importante conferma e un trampolino di lancio per una brillante carriera. Tra questi c'è anche Toby Kebbell, già visto in Control e in RocknRolla di Guy Ritchie, che in Prince of Persia interpreta uno dei fratelli di Dastan e figlio più giovane del Re Shahrman. Anche per Kebbell tra le difficoltà maggiori incontrate durante le riprese finora c'è stato sicuramente il caldo asfissiante del Marocco: "Non ho mai rimpianto il tempo di Londra come quando siamo stati a girare in Marocco - afferma infatti l'attore - E' un posto meraviglioso, con una grande cultura, ma è piacevole per una settimana, forse anche un mese, poi però non vedi l'ora di andare via, soprattutto quando sei seduto su un cavallo per tante ore sotto il sole cocente. Alla fine della giornata sei davvero esausto". Come i suoi giovani colleghi maschi, anche Kebbell ha giocato al gioco originale di Prince of Persia, ma sottolinea la capacità che hanno avuto gli sceneggiatori nell'ampliare e arricchire lo spunto di partenza: "La cosa più bella di questo progetto è che hanno preso un'idea e l'hanno trasformata in qualcosa di straordinario. Il mio personaggio esisteva anche nel gioco, ma qui è sviluppato meglio. La storia del film è di fantasia, ma per prepararmi al meglio mi sono fatto prestare da Reese un dvd sui persiani e su come hanno conquistato i vari imperi".

Dalle dichiarazioni degli attori appare quindi evidente come il popolare videogame abbia rappresentato un fondamentale punto di partenza per lo sviluppo di una trama più ricca di pathos ed emozioni forti, con una grande attenzione per l'approfondimento psicologico dei personaggi. Azione, dramma, romanticismo e commedia si incontrano per portare sullo schermo Prince of Persia: Le sabbie del tempo, uno dei videogiochi di maggiore successo che ha attraversato diverse generazioni di appassionati di computer e console. Tutti gli attori si sono preparati duramente per farsi trovare in forma perfetta per l'inizio delle riprese, pronti ad affrontare il caldo soffocante del Marocco e il resto delle sfide che una appassionante avventura come questa richiede.