Natale a Beverly Hills, un cinepanettone da record

Presentato a Roma l'immancabile film di Natale della premiata ditta Parenti-De Laurentiis-De Sica, il 26° cinepanettone riconosciuto come sequel da record anche dal Guinnes dei primati.

Stessa trama, stesso copione ogni anno. L'ha sottolineato ironicamente anche il regista Neri Parenti che ha dichiarato: "non ci sono novità, non le possiamo fare, per contratto dobbiamo lavorare più o meno sempre sullo stesso film, posso dirvi che il connotato principale è come sempre il divertimento, il ritmo, l' azione e le risate". Ma noi ovviamente non ci riferiamo solamente al film ma anche alla rituale conferenza stampa di presentazione presieduta come da tradizione dal capo supremo della Filmauro Aurelio De Laurentiis, anche stavolta immancabilmente 'freddata' da toni polemici. Canonici trenta minuti di ritardo, tutto il prestigioso cast presente e tante domande, le solite, quelle che da quindici anni i giornalisti riformulano in maniera diversa ottenendo sempre lo stesso risultato. Tante conferme per questo nuovo pacco regalo cinecomico - quella di non far vedere il film in anteprima ai critici, i due episodi che si intrecciano, il protagonista trascinatore Christian De Sica, della pregevole spalla Massimo Ghini e del corollario composto anche quest'anno da Michelle Hunziker, Paolo Conticini e dal giovane Emanuele Propizio - poi qualche ritorno, quello di Sabrina Ferilli che ha il sapore di una 'rivincita delle brune' e tre new entry importanti, la coppia Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, che dopo nove anni di 'separazione' torna a lavorare insieme come luccicante guarnizione di questo cinepanettone 2009-2010 e Michela Quattrociocche, la giovane attrice 'reduce' dalla trilogia Scusa ma ti chiamo amore, Scusa ma ti voglio sposare e Amore 14 diretta da Federico Moccia.
Tutti presenti stamane all'hotel St. Regis per la presentazione ufficiale di Natale a Beverly Hills, un cinepanettone da record sia per il numero di sequel che per la velocità con cui viene ogni anno realizzato e per la capacità di conquistarsi il primo posto negli incassi dopo ben ventisei anni di 'repliche'. Interamente girato a Los Angeles, il film si contenderà l'affetto e le risate degli italiani con Io & Marilyn di Leonardo Pieraccioni ed invaderà le sale da venerdì 18 dicembre con più di 800 copie.

Signor De Laurentiis, come si sente alla vigilia di questa sua nuova avventura natalizia?
Aurelio De Laurentiis: Come mi sento? Sento di avere nelle mani un film da record. Nel mese di maggio ho trovato un pacco sulla mia scrivania che proveniva dagli Stati Uniti, in un primo momento ho pensato fosse un regalo di mio figlio e invece quando l'ho aperto ho trovato un attestato che proveniva direttamente dal Guinness dei primati, venivo premiato come produttore dell'unico film al mondo che si protrae tanto a lungo. Mi gratifica moltissimo che non sia mai avvenuto prima, neanche per gli attori più famosi della storia. L'ho incorniciato e me lo sono messo in ufficio in bella vista, per questo ringrazio tantissimo Neri Parenti che da quindici anni mi supporta e mi sopporta.

De Laurentiis, ci spiega qual è il ruolo che assegna alla stampa scritta? La copertura mediatica del film è sempre massiccia in tutti i programmi televisivi, i trailers sono in giro da tempo immemore, francamente non capiamo perchè ogni anno continua a convocarci in conferenza per parlarci di un film che non ci viene neanche permesso di vedere in anteprima. Non ci stracceremo di certo le vesti per questo, ma ci può spiegare cosa si aspetta che scriviamo?
Aurelio De Laurentiis: Ho grandissimo rispetto per la stampa scritta, la considero parte integrante del sistema cinematografico, ma un film non è fatto solo di critica ma anche di colore, credo che il compito della stampa sia anche quello di dare risalto a fenomeni come questo, che fanno colore e fanno divertire il pubblico, a prescindere dall'analisi critica che ognuno può fare sull'opera. Non siamo mai tutti insieme in gruppo, durante le riprese si lavora separatamente e questo rimane l'unico momento di ritrovo in cui ognuno di noi può dire la sua.

Ci parla delle new entry di quest'anno? Come scegliete le guest-star da inserire volta per volta nel gruppo e come lavorate per amalgamarle al contesto?
Aurelio DeLaurentiis: E' una scelta che avviene dopo una lunga consultazione tra me, Neri e gli sceneggiatori del film, è sempre una scelta legata allo stile del film, che ammicca allo slapstick. Quest'anno abbiamo scelto Gianmarco e Alessandro perchè era un po' che non lavoravano assieme e perchè mi itnrigava anche l'idea di metter vicino il nome di De Sica, quello dei De Laurentiis con quelli illustri di Gassman e Tognazzi, un avvenimento unico che va al di là della scelta sostanziale. Ovviamente se non avessero fatto al caso della storia non li avremmo scelti, entrambi calzavano a pennello nei due personaggi che erano stati scritti. Poi ovvio che qualche volta le scelte si azzeccano e qualche volta no. Nessuno degli attori dei miei film ha bisogno di fare questo film per campare, sono tutti iperconosciuti e celebri, lo fanno perchè si divertono e perchè è piacevole rafforzare e rinnovare ogni anno l'affetto che il pubblico nutre nei loro confronti.

Signor De Sica, cosa le ha regalato di più prezioso la sua partecipazione decennale ai film di Natale?
Christian De Sica: Questi film mi hanno dato molta popolarità ma la cosa senz'altro più preziosa che ho ricevuto è stato l'affetto del pubblico, mi sorprendo ancora molto quando per strada ragazzi che hanno l'età di mio figlio mi salutano, mi abbracciano e mi dicono che mi vogliono bene, non credo che accada a molti altri attori. Spero che possa continuare a lungo, sono fortunato e mi auguro in futuro di fare altre cose insieme ad Aurelio, magari anche una commedia fuori dal periodo natalizio, qualcosa di diverso.

A proposito di cose diverse, a che punto è la lavorazione del nuovo film di Amici Miei?
Aurelio De Laurentiis: il film è attualmente in pre-produzione, ed il titolo scelto ad oggi è Amici Miei - Come tutto ebbe inizio, abbiamo scelto questo perchè si tratta a tutti gli effetti di un prequel, ambientato niente meno che nel 1400.

Cos'ha significato per Sabrina Ferilli tornare a far parte di questa squadra dopo qualche anno di assenza?
Sabrina Ferilli: E' stato un grande piacere per me tornare, avevo messo un po' da parte la commedia, mi ero concentrata sul dramma e sulla televisione, rientrare nel film di Natale con i miei 'vecchi' compagni di set per la terza volta (Ghini e De Sica, ndr) e per di più nel film brillante per antonomasia, è stata una grande soddisfazione. I film di Natale sono una grande palestra oltre ad essere i film che sono, iperseguiti dal pubblico e spesso anche molto criticati. Ci tengo a dire che comunque la pensiate questo è un film che è costato molto lavoro da parte di tutti, da noi attori ai produttori ai tecnici e quindi va rispettato.

Com'è stato per un attore di teatro drammatico come Alessandro Gassman entrare a far parte della combriccola natalizia del cinepanettone?
Alessandro Gassman: E' ufficialmente la prima volta che io e Gianmarco facciamo un film puramente comico insieme. Ho accettato di partecipare per imparare qualcosa in più, siamo saliti su un treno in corsa cercando di prendere il ritmo velocemente, ma non dimenticate che siamo stati scelti per interpretare due fessacchiotti, e come tali abbiamo dato il meglio di noi (ride). Abbiamo entrambi fatto il contrario di quel che siamo nella vita, Gianmarco che nella vita è un burino totale nel film fa il ragazzo del nord un po' snob e sofisticato (ride) ed io che nella vita sono elegante e colto ho interpretato l'italiano rozzissimo che è arrivato in America e si è arricchito aprendo un ristorante. Nel film sono fidanzato con una splendida ragazza bionda interpretata da Michelle, una baywatch, e ci stiamo per sposare. Casualmente per le strade di Los Angeles rincontro Gianmarco che interpreta un amico conosciuto ai tempi del liceo, uno che mi aveva sempre suscitato un po' di invidia per la sua cultura e la sua bravura. Tra noi non c'era mai stata una simpatia reciproca e ancor meno ce ne sarà ora che ci troveremo a contenderci la stessa donna...

Per Michelle Hunziker com'è stato invece 'perdere' Fabio De Luigi e 'guadagnare' Tognazzi e Gassman?
Michelle Hunziker: Per me che sono un personaggio televisivo è davvero una grande soddisfazione questa riconferma, è bello giocare a fare cinema con leggerezza. Senza Fabio temevo di essere perduta ma ho 'acquistato' due pezzi da novanta come Alessandro e Gianmarco. Quando ho saputo che sarebbero stati loro due i miei compagni d'avventura mi sono un po' spaventata a dire il vero, so che loro sono amici da tanti anni e avevo paura di non riuscire ad avere con loro lo stesso affiatamento che avevo con lui. La sorpresa è stata scoprire che tra noi è nata una bella amicizia, ci siamo trovati benissimo e anche tanto tanto divertiti a mettere in scena questo sfizioso triangolo amoroso.

Signor De Laurentiis, la spaventa la concorrenza con il film di Pieraccioni?
Aurelio De Laurentiis: Io ho sempre detto che mi va bene anche arrivare secondo, l'importante è avere successo, il film di Pieraccioni è un film tradizionale, fatto con i tempi giusti, lui ha due anni per pensarlo, idearlo e confezionarlo, mentre il nostro film di Natale è interessante per tutto il lavoro che fa Neri Parenti per accontentare me e le mie scelte che spesso cambiano in corsa. Dietro al lavoro degli attori c'è infatti quello del regista e degli sceneggiatori che devono cercare di rendere invisibili agli occhi dello spettatore certi cambiamenti, non è facile entrare a regime quando da un giorno all'altro ti trovi a lavorare con attori che prima di quel momento non hai neanche mai visto e conosciuto. Si deve preoccupare lui di amalgamare tutto, il lavoro sulla sceneggiatura e quello di intreccio con l'altro episodio. Io sono un rompiscatole e vi assicuro che non è affatto facile.

Avete già qualche idea per il film del prossimo anno?
Aurelio De Laurentiis: Vediamo l'anno prossimo cosa ci inventeremo, magari faremo un cinepanettone a Pechino con attori cinesi, loro si divertirebbero tantissimo immagino ma probabilmente il pubblico italiano non la vedrebbe di buon occhio. Stiamo a vedere, ora pensiamo a questo.