Recensione Land of the Lost (2009)

Ispirato alla serie per ragazzi del 1974, arriva nelle sale italiane la commedia fantastica con Will Ferrell nei panni di uno scienziato intrappolato in una dimensione in cui passato, presente e futuro coesistono.

A spasso nello spazio-tempo

Land of the Lost è una serie per ragazzi creata e prodotta da Sid e Marty Krofft e trasmessa dal 1974 al 1977, per tre stagioni, dalla NBC. Nonostante la durata relativamente limitata, la serie ha ottenuto col tempo, e con le numerose repliche che l'hanno tenuta sulle TV americane a lungo, lo status di cult, guadagnandosi un primo remake televisivo nel 1991 ed ora un adattamento per il grande schermo ad opera di Brad Silberling.
Il film Land of the Lost mantiene le stesse premesse della serie, portando tre personaggi, due uomini ed una donna, in un mondo popolato da alieni e creature preistoriche attraverso un varco spazio-dimensionale, ma lo fa non senza le opportune modifiche e pur mantenendo gli stessi nomi originali, Rick, Will ed Holly, cambiano i ruoli dei tre protagonisti: Rick Marshall non è più un ranger, ma uno scienziato in rovina relegato al ruolo di insegnante di scienze dopo una sfuriata televisiva nello show di Matt Lauer; Holly è una ricercatrice che crede alle teorie di Rick sui tachioni e sulla possibilità di viaggiare in una dimensione parallela in cui il passato, il presente ed il futuro coesistono, mentre Will diventa lo sballato gestore di un rozzo parco dei divertimenti.
Ma quella ai ruoli dei personaggi non è l'unica modifica rispetto all'originale, perchè se Land of the Lost del 1974 voleva essere, seppur rivolgendosi ad un target giovane, una serie avventurosa, il film di Silberling ne è una parodia così come lo era lo Starsky & Hutch del 2004 con Ben Stiller ed Owen Wilson rispetto alla serie degli anni '70. Allo stesso modo cambia il target, perchè l'umorismo di Will Ferrell e compagni nel Land of the Lost cinematografico non risparmia riferimenti a sesso e droghe non adatti al pubblico più giovane.

Che fosse Will Ferrell a dover essere protagonista di questo progetto sembra quasi segnato dal destino se pensiamo che il suo personaggio in Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood! nel 2001 era di Marshal Willenholly, con chiaro riferimento nel nome ai tre protagonisti della serie. La presenza del comico fa sì che il film sia costruito su di lui, la sua comicità ed il suo personaggio tipo... nel bene e nel male. Chi apprezza l'attore troverà sicuramente di che divertirsi anche qui, mentre i suoi detrattori avranno a che fare con la stessa arroganza fanciullesca disprezzata in altre occasioni.
Al suo fianco nel ruolo di Holly Anna Friel, la Chuck di Pushing Daisies, e Danny McBride, visto di recente in Tra le nuvole; ma soprattutto tanti effetti speciali, a tratti di buon livello ma nella media delle produzioni più recenti, ed una manciata di situazioni divertenti, più o meno riuscite.
La storia, che prende le mosse dall'amplificatore di tachioni che permette al gruppo di viaggiare nella dimensione in cui il film è ambientato, è ovviamente un mero pretesto per collegare le disparate trovate comiche e visive di Land of the Lost, da alieni squamosi ad una cena a base di granchio gigante bollito ed una foto ricordo con tirannosauro che carica furioso ed affamato sullo sfondo, mentre il gruppo si impegna ad aiutare lo Sleestak Enik a fermare il malvagio Zarn per poter ritrovare il dispositivo di Rick andato perduto e far ritorno nel nostro mondo.
Da segnalare, almeno nella versione originale, la presenza nel cast di Leonard Nimoy per la voce dello Zarn.

Movieplayer.it

2.0/5