Recensione Jennifer's Body (2009)

Se l'intenzione dell'autrice Diablo Cody è di creare ruoli diversi per le attrici americane, ed in particolare in questo caso di sovvertire l'immagine della classica protagonista femminile di film horror, possiamo senza dubbio considerare l'impresa riuscita.

Il corpo di Megan Fox

Per quanto Megan Fox possa negare pubblicamente di sentirsi un sex symbol, è evidente che negli ultimi tempi lo sia diventata sempre di più, tanto da essere eletta da FHMonline la donna più sexy del 2008. Non stupisce quindi che la Fox Atomic si sia rivolta a lei, al suo nome, la sua popolarità e soprattutto il suo corpo, per impersonare una delle protagoniste del nuovo, atteso lavoro di Diablo Cody: Jennifer's Body.
E' proprio la Jennifer del titolo il personaggio incarnato dalla Fox, una ragazza vuota e superficiale che si contrappone a Needy Lesnicki, sua amica del cuore fin dall'infanzia, ma ormai sempre più diversa da lei con il passare degli anni. La storia entra nel vivo quando Jennifer porta l'amica al concerto di un gruppo rock indipendente chiamato Low Shoulder e poi la lascia sola per intrattenersi con i membri della band nel loro furgone, mentre il locale in cui si sono esibiti prende fuoco causando una delle più grandi tragedie della loro piccola cittadina e la morte di molti ragazzi del posto. La reazione delle due ragazze al cospetto del lutto cittadino è ben diversa: se Needy si allinea al cordoglio dei suoi compagni, Jennifer si dimostra vuota ed insensibile, pensando solo a sè stessa. Ma c'è qualcosa di più della superficialità che preoccupa Needy, perchè Jennifer è tornata dalla serata con i Low Shoulder diversa da prima e sembra essere collegata alle ulteriori, misteriose morti che si verificano in paese.

La storia di Jennifer's Body ruota intorno alle due amiche e usa le loro diversità caratteriali per dipingere il mondo delle adolescenti e dei rapporti tra loro e dà ancora una volta voce all'universo femminile così come lo script d'esordio dell'autrice Diablo Cody, Juno. Se l'intenzione dell'autrice è quella di creare ruoli diversi per le attrice americane, ed in particolare in questo caso di sovvertire l'immagine della classica protagonista femminile di film horror, possiamo senza dubbio considerarla riuscita. Spiccano gli intelligenti e numerosi riferimenti alla cultura popolare americana, così come i soliti dialoghi creativi della sceneggiatrice con invenzioni lessicali ricche e vivaci, che però, rispetto all'esordio e come nella serie prodotta per la Showtime United States of Tara, danno l'impressione di aver perso qualcosa in termini di spontaneità. O forse, va detto, il merito del piccolo miracolo che è Juno non va attribuito solo all'autrice, ma condiviso in egual misura con la bravura di Ellen Page nel rendere autentici i testi ed il personaggio, così come con il regista Jason Reitman, in grado di trovare la voce e la forma più adatte a raccontare la storia.
Si tratta di un'operazione, quella di trovare il tono giusto per Jennifer's Body, che a Karyn Kusama riesce solo a tratti: di provata esperienza in film incentrati su personaggi femminili, da Girlfight ad Aeon Flux, la regista sembra molto più a suo agio nelle parti di film più ricondicibili alla commedia nera piuttosto che a quelle in cui c'è bisogno di costruire la tensione, rifugiandosi, in questi casi, nel gore.
Un discorso simile è valido anche per il cast. Se Megan Fox è perfetta per dare il corpo a Jennifer, non sempre risulta completamente convincente nel descriverne le altre sfumature, a differenza di Amanda Seyfried che offre una buona prova nei panni della molto meno prorompente Needy. Accanto a loro diversi volti noti sia in ambito televisivo che cinematografico, tra cui spiccano le conferme di J.K. Simmons ed Adam Brody, il Seth Coen di The O.C., che offre una prova più che interessante nei panni di Nikolai, il bizzarro leader dei Low Shoulder.
Con un titolo come Jennifer's Body, che richiama un brano dell'album Live Through This delle Hole, omaggiate tra l'altro sui titoli di coda con Violet, e l'attenzione al mondo adolescente, non poteva mancare attenzione al mondo della musica, sia nella scelta delle citazioni che appaiono nel corso del film, per esempio nei poster di artisti del panorama musicale che appaiono in diverse scene, sia nella cura nella selezione di brani per la colonna sonora, che comprende canzoni di artisti emergenti della scena indie ed underground americana, da Florence & The Machine ad Haley Williams ed i White Lies, fino al tormentone Through the Trees che i Low Shoulder dedicano nel film alle vittime dell'incendio del locale in cui si sono esibiti.

Movieplayer.it

3.0/5