Cucina, amore e fantasia: Fatih Akin a Venezia

L'incredibile commedia Soul Kitchen sconvolge le carte in tavola candidandosi a possibile Leone d'oro. Calorosa l'accoglienza riservata al regista Fatih Akin e al cast.

A Venezia tutti pazzi per Fatih Akin. Il regista di origine turca, ma nato ad Amburgo, approda al Lido per accompagnare l'opera che più ha riscaldato la Mostra, la divertentissima commedia Soul Kitchen. Ad accompagnarlo lo straordinario cast del film, nel quale spiccano Adam Bousdoukos e Moritz Bleibtreu. E dopo l'Orso d'oro ottenuto con La sposa turca, chissà che non arrivi anche un leone a ruggire per lui.

La sceneggiatura di Soul Kitchen ha avuto una storia travagliata. Come avete risolto i problemi?

Fatih Akin: Questa per me è stata la sceneggiatura più difficile da scrivere. Era complicato mettere tutte le cose in fila. Ci ho lavorato per anni visto che è molto più difficile far ridere che scrivere opere drammatiche. Sono tornato alle convenzioni della sceneggiatura originale e mi sono reso conto che realizzare un film in tre atti seguendo le regole è molto più difficile che scrivere in piena libertà. Molte delle cose che trovate nel film sono state scritte proprio per questi attori. Li ho sempre avuti in mente dall'inizio. Moritz e Adam sembrano davvero fratelli, sono veramente perfetti.

Adam Bousdoukos, ha avuto difficoltà a interpretare un personaggio sofferente alla schiena per gran parte del film?

Adam Bousdoukos: Io soffro realmente di problemi di ernia del disco, ma Fatih mi ha portato da una terapeuta per prepararmi adeguatamente al ruolo. Il mio personaggio però è molto stressato e porta un peso tale che il dolore diventa qualcosa di psicologico.

Fatih Akin, questa è una commedia divertente ed è molto diversa dalle sue precedenti opere. Come mai questo cambiamento?

Fatih Akin: Il mio produttore e amico è morto poco tempo fa. Lui ha sempre cercato di convincermi a realizzare la commedia Soul Kitchen, mentre io mi sentivo obbligato a girare solo determinati film a causa del successo che avevo ottenuto. Quando il mio amico è morto ho dovuto imparare a ridere di nuovo e a liberarmi dalle mie costrizioni e così ho ripreso in mano il progetto. Inoltre io voglio sperimentare, imparare sempre cose nuove. Preferisco fallire tentando percorsi sempre diversi.

Moritz Bleibtreu, come mai in questo film le è stato affidato il ruolo di un greco?

Moritz Bleibtreu: Io sono tedesco, ma mi offrono sempre ruoli di greci, turchi, italiani. Deve essere il mio aspetto fisico mediterraneo. Però per il film dovevo acquisire il modo di gesticolare tipico dei popoli mediterranei. Così prima del casting sono stato in vacanza due settimane con la mia ragazza e mi sono allenato tutto il tempo a muovere le mani in un certo modo. Le ho distrutto i nervi, ma ho ottenuto il ruolo.