Tempi d'oro per i vampiri

Sono passati quattro anni dalla pubblicazione del primo capitolo della saga di 'Twilight', ma i vampiri continuano ad affascinare il pubblico in tv con 'True Blood' e l'imminente The Vampire Diaries, al cinema con l'attesissimo 'New Moon', e con rivelazioni come 'Lasciami entrare' e 'Thirst', premiato a Cannes. Rivoli di sangue, sensualità, fascino lunare e romanticismo vintage: per i nuovi vampiri l'alba sembra non arrivare mai.

La fascinazione per il mito dei vampiri è sempre riuscita a resistere al trascorrere del tempo e agli inevitabili cambiamenti socio-culturali, adeguandovisi con successo, quando il cinema proponeva di volta in volta nuovi personaggi capaci di affascinare il pubblico: da Bela Lugosi e Christopher Lee, ormai entrati nell'immaginario collettivo con le loro interpretazioni, si è passati ai Ragazzi perduti degli anni '80, un decennio nel quale la figura del vampiro ha iniziato a cambiare, lasciandosi alle spalle i titoli nobiliari e gli austeri castelli della Transilvania, per trasformarsi in una creatura irresistibile e sexy - come Grace Jones in Vamp, o il biondissimo Kiefer Sutherland, ancora lontano dal successo di 24 - per poi tornare alla ribalta con Francis Ford Coppola e il suo Dracula di Bram Stoker, che metteva insieme l'audacia e la sensualità che caratterizzavano le produzioni più recenti, senza tuttavia perdere di vista le origini del mito.
Negli ultimi vent'anni insomma, abbiamo assistito alle più disparate variazioni sul tema sui vampiri - alcune particolarmente riuscite, altre meno - che di volta in volta puntavano su caratteristiche diverse del personaggio, o addirittura sull'attualità, ma nessuna storia, pur valida, è riuscita a conquistare il pubblico come quella dei due giovani amanti di Twilight, la saga ideata da Stephenie Meyer, che tra successi letterari e cinematografici, ormai ha sostituito degnamente il franchise di Harry Potter nel cuore delle nuove generazioni e diciamocelo, nei portafogli dei produttori.
Nonostante siano passati quattro anni dalla pubblicazione del primo capitolo della saga, la favola dark di Edward e Bella non smette di coinvolgere il pubblico, e mentre le riprese del secondo capitolo, l'attesisimo New Moon, proseguono senza esitazioni tra Vancouver e l'assolata Montepulciano (dove la produzione ha voluto accontentare i tantissimi fan della saga reclutandoli come comparse), la vampire mania dilaga e non resta confinata alla letteratura e al cinema, ma approda con successo anche sul piccolo schermo con una serie come True Blood, che è stata riconfermata per la seconda stagione (attesa negli States dal 14 giugno) e ormai è diventata una delle produzioni di punta del network HBO, e la conseguente risposta della CW, che per la prossima stagione televisiva ha annunciato il debutto di The Vampire Diaries, feuilleton al sangue fresco, che vede protagonista la giovane Elena, contesa da due fratelli vampiri che aspirano a conquistare lei e tutto il pubblico femminile.

C'è da dire che il successo dei vampiri sul piccolo e grande schermo parte quasi sempre dagli scaffali delle librerie: dai tempi di Bram Stoker, le pagine dei libri sembrano essere l'habitat ideale di queste creature della notte, che dopo aver affascinato i lettori, spiccano il volo e si materializzano in altri contesti ugualmente remunerativi e funzionali, come il buio delle sale cinematografiche. Così è stato per i romanzi della Meyer, ma anche per True Blood e The Vampire Diaries, che prendono spunto dalle serie di libri di Charlaine Harris e Lisa Jane Smith, per Lasciami entrare, valido e toccante adattamento dell'omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist del quale è stato già annunciato l'inevitabile remake a stelle e strisce e la fantasiosa saga iniziata con I guardiani della notte, ideata da Sergei Lukyanenko, che alcuni anni fa ha conquistato la Russia. Si parla anche di adattare per il cinema The Moth Diaries, un romanzo di Rachel Klein nel quale la giovanissima Lucy affida a un diario segreto i suoi sospetti su Emessa, un'ambigua ragazza con la quale condivide la stanza in un esclusivo collegio inglese.
Storie e scenari molto diversi tra loro, tra i quali spicca la spettrale e umida Louisiana di True Blood, un serial audacissimo nel mostrare scene di nudo e di sesso, al quale però non mancano una buona dose di romanticismo e graffiante ironia, in cui la società dei vampiri convive con quella umana tra pregiudizi, sospetti e segreti, ma anche la gelida e silenziosa Blackeberg, situata alla periferia di Stoccolma, che vede sbocciare un sentimento d'amore tra un dodicenne e una piccola vampira, che si espande come una chiazza di sangue caldo sulla neve.
L'elemento comune a storie tanto diverse tuttavia, è una storia d'amore in cui i due protagonisti sono divisi dalle circostanze e dalla loro appartenenza a due mondi diversi, ma uniti da una passione divorante, che ha reso immortali storie come quelle di Romeo e Giulietta. Nulla di nuovo quindi, nel successo dei vampiri, ma solo una diversa rielaborazione di schemi già collaudati, che per il momento si riesce a rendere ancora attuali, di volta in volta, inserendo ulteriori elementi che richiamano tematiche attuali (come l'integrazione tra due "culture" diverse, in True Blood) o elementi di fortissimo impatto, che inevitabilmente fanno discutere.
In quest'ultimo caso, ci si riferisce a una pellicola come Thirst, che all'ultimo Festival di Cannes ha ottenuto il Premio della Giuria: ciò che rende più avvincente e scandalosa la relazione tra i due protagonisti, è il fatto che uno dei due sia un prete trasformato in vampiro, che si ritrova a dover resistere alle continue tentazioni della carne (e del sangue). Il contrasto tra la religione cattolica e le forze del male, da sempre presente nella mitologia vampiresca (la croce che respinge le creature delle tenebre, che da secoli hanno rinnegato Cristo, per trasformarsi in una sua versione invertita e malvagia che si nutre di sangue, invece di offrirsi come tale ai discepoli, per la loro salvezza, ma anzi li condanna a una vita eterna da trascorrere al buio) in questo caso si fonde in una cosa sola.
Anche il mondo dei fumetti, come quello della letteratura, ha dato il via a nuove storie di vampiri poi approdate con successo al cinema, come 30 giorni di buio, ambientato in una gelida cittadina dell'Alaska, ma anche di progetti annunciati da tempo, come Priest in cui un sacerdote si mette sulle tracce di una gang di vampiri che ha rapito sua nipote. Inoltre, in maniera più marginale, la figura del vampiro è stata inserita anche in altre pellicole di prossima realizzazione quasi a volerne garantire scaramanticamente il successo al box-office: parliamo del quarto capitolo di Spider-Man, che vedrà tra i suoi protagonisti Morbius, il "vampiro vivente" ideato da Roy Thomas e Gil Kane, ma anche di Thaye Diggs, che vestirà i panni di un vampiro in Dead of Nights, nuovo tentativo di portare sul grande schermo il mondo di Dylan Dog.
Qualsiasi tentativo di cavalcare l'onda lunga della vampire-mania, diventa lecito dunque, almeno nelle intenzioni dei produttori. Ed è per questo che ad un possibile ritorno di Sarah Michelle Gellar nei panni di Buffy, del quale si parla da tempo e tenendo le dita incrociate perchè questo avvenga a condizione che sia Joss Whedon, ideatore della serie, a tracciare un nuovo percorso per l'ammazzavampiri più amata della televisione, si affianca anche un temutissimo rilancio della versione cinematografica di Buffy, che è sempre stata rinnegata dai fan del serial ed è stato incautamente annunciato nei giorni scorsi, sollevando una reazione indignata piuttosto compatta da parte della fandom di Whedon e Co.
A questi progetti se ne aggiungono continuamente altri, e a cadenza quasi settimanale ormai, ma nonostante i titoli in arrivo o in lavorazione stiano quasi per eguagliare il numero vertiginoso di pubblicazioni letterarie che invadono le librerie da un po' di tempo a questa parte, per i nuovi vampiri l'alba sembra non arrivare mai.