Recensione Colpo di fulmine - Il mago della truffa (2009)

Nonostante non fosse facile, i due registi sono riusciti a realizzare un film dalle tante anime in cui emergono un personaggio ricco e sfaccettato e una storia d'amore delicata e sincera che supera ogni confine, anche quello del carcere.

Se l'amore non è una truffa

Quando la realtà supera la fantasia. E' un modo di dire piuttosto comune che raramente viene usato nella settima arte dove spesso gli avvenimenti più improbabili sono alla base della maggior parte dei film. Poi capitano storie come quella di Steven Jay Russell e si è costretti ad ammettere che se questa non fosse stata una storia vera, se fosse stato "solo" un film, probabilmente la sceneggiatura sarebbe stata considerata davvero eccessiva. E invece questo genio del crimine statunitense ed ultracinquantenne, attualmente detenuto in Florida dove nel 1998 fu condannato a ben 144 anni di carcere, ha davvero truffato per vent'anni dozzine e dozzine di aziende ed assicurazioni, per di più scappando di prigione tutte le volte in cui vi era stato rinchiuso.

Messa così la storia di questo Colpo di fulmine - Il mago della truffa (in originale I Love You Phillip Morris) potrebbe sembrare quasi un incrocio tra Prova a prendermi e Papillon, ma c'è un aspetto che lo rende differente ed è il suo essere innanzitutto una commedia romantica, anzi una gay romantic comedy. Se infatti le evasioni, le truffe, le continue e bizzarre identità che assume il suo protagonista (il solito istrionico Jim Carrey) sono il motore per molteplici divertenti sequenze, a rappresentare il cuore dell'intera pellicola (e anche il motivo d'interesse principale dei due registi e autori Glenn Ficarra e John Requa, le menti dietro all'irriverente Babbo bastardo) c'è l'ostentata omossesualità di Steven e soprattutto il suo amore sincero per il Phillip Morris del titolo, ben interpretato da Ewan McGregor.

Nonostante i presupposti bizzarri (il loro amore inizia in carcere e la prima parte della loro relazione è consumata tutta nella cella che condividono) la storia d'amore è raccontata e interpretata con grande dolcezza e naturalezza, mostrandoci un aspetto inedito (ma credibile) del funambolico truffatore. A funzionare particolarmente bene è proprio l'alchimia tra i due attori, forse ancor di più della solita irrompente comicità fisica di Carrey che in ogni caso non si fa mancare nulla, ma anzi è interprete di un paio di sequenze esplicite (che hanno acceso non poche polemiche al Sundance dove il film ha avuto la sua premiere) come il primo, violento (ed esilarante) amplesso con un altro uomo in seguito al quale il protagonista prende definitivamente coscienza di essere gay.

Nonostante non fosse facile, i due registi sono riusciti a gestire tutto questo materiale in modo maturo, e a realizzare un film dalle tante anime in cui emergono un personaggio ricco e sfaccettato e una storia d'amore delicata e sincera che supera ogni confine, anche quello del carcere.

Movieplayer.it

3.0/5