Wanted: a tu per tu con Timur Bekmambetov

Il regista kazako di Wanted in visita in Italia per la promozione del film ci ha parlato dei suoi film, del suoi gusti in materia di supereroi e degli attori che ha scelto. L'abbiamo intervistato per voi.

"E' come se 100 idee si affollassero nel mio cervello tutte insieme, lottando fra loro per emergere. Mi piace collocare il pubblico all'interno dell'azione, voglio farlo viaggiare insieme ai personaggi, coinvolgerlo attivamente, e non lasciarlo lì seduto a guardare".
Con queste parole Timur Bekmambetov prova a spiegare le ispirazioni del suo genio visionario e della sua spiccata creatività visiva. Nato a Guryev, cittadina dell'ex Unione Sovietica (ora rinominata Atyrau e appartenente allo stato del Kazakistan) Bekmambetov è stato più volte definito il Tarantino russo forse solo per il grande spargimento di sangue che si è fatto nei suoi due convulsi film precedenti. Il passaggio dal low-budget indipendente alla produzione delle majors di Hollywood non ha però cambiato di molto il suo approccio narrativo, il suo stile visivo e la sua grande ironia nel raccontare la parte oscura del mondo e dell'animo umano, donandogli però la possibilità di sfruttare appieno effetti speciali all'avanguardia e l'esperienza di attori di primo piano come Morgan Freeman e Angelina Jolie, rispettivamente nei panni del capo e di uno degli esecutori della Confraternita, una setta di superassassini chiamati ad uccidere per vendicare l'omicidio commesso nei confronti di vittime innocenti.

In cantiere per Bekmambetov sia il terzo capitolo della trilogia 'dei Guardiani' che un interessante progetto produttivo al fianco di Tim Burton. Si intitola infatti 9 il film di animazione 3D (l'uscita americana è prevista per Natale prossimo) che vede i due registi nel ruolo di produttori e dietro la macchina da presa il giovane cineasta Shane Acker al quale i due hanno dato la possibilità di trasformare l'omonimo cortometraggio da lui realizzato nel 2005 (e candidato agli Oscar) in un film vero e proprio.
Wanted - Scegli il tuo destino, che per protagonista ha un ragazzo un po' sfigato che viene prelevato dalla sua ridicola vita da impiegato e trasformato in un'infallibile macchina da guerra, ha anche avuto un insolito lancio pubblicitario studiato per la promozione in Russia: non perdetevi il video in bianco e nero tutto da vedere diffuso su YouTube (intitolato Office stress crazy office guy). Chi ha girato il video che tutti si sono bevuti come vero? Ovviamente Bekmambetov, con tanto di attori professionisti e scenografie ad hoc!

E' stato veramente Lei a girare quel video diffuso su Youtube in cui si vede un impiegato perdere il controllo e distruggere tutto quel che si trova intorno, colleghi compresi?

Timur Bekmambetov: Sì, abbiamo realizzato questo corto per metterlo su Youtube e diffonderlo in viral marketing. E' stata un'idea che abbiamo avuto per la campagna di promozione del film in Russia, volevamo provocare il pubblico ed invogliarlo a vedere il film.

In Wanted si parla nuovamente di sette, di giustizia e di vendetta e ci sono anche molti riferimenti ad alcune delle scene più efficaci dei suoi due film precedenti. Ha scelto di riprendere le stesse cose per diffondere più ampiamente il suo cinema?

Queste cose fanno parte del mio essere, del mio mondo. In Wanted le ho solo sviluppate in maniera diversa: mentre nei miei due film russi avevo buttato un po' tutto sul burlesco qui ho preso la cosa un tantino più seriamente ed ho approfondito alcuni aspetti che precedentemente erano stati tralasciati.

Nel film come nel libro si uccidono le persone senza conoscere le loro colpe ma solo perché 'la macchina del fato' le ha indicate come bersagli. Si può leggere in questa trama una similitudine con la guerra preventiva perpetrata dagli Usa?

Il libro e il film sono due concetti separati. Il film è incentrato nella comprensione del significato della vita da parte di un giovane che cerca di capire chi sia effettivamente. Nel fumetto invece c'è sentimento di rivalsa, una voglia di ribellione che provoca inevitabilmente un bagno di sangue, un po' come in Delitto e Castigo di Dostoevskij. La cosa più importante che volevo sottolineare è che il destino è nelle nostre mani, dobbiamo solo gestirlo.

Non pensa che il linguaggio usato sia un po' troppo violento o che possa essere diseducativo per i giovani?

Non stiamo invitando la gente ad usare le armi per farsi giustizia da sé ma esattamente il contrario, vogliamo far capire che bisogna essere consapevoli delle proprie azioni e non semplicemente eseguire gli ordini di qualcun altro. L'unica protezione che abbiamo contro la stupidità è il senso dell'umorismo e l'ironia.

A proposito di ironia, quanto è stato difficile coinvolgere Angelina Jolie e il suo personaggio così integralista dall'inizio alla fine della storia in un progetto sì così altamente autoironico e dissacrante?

Penso che il culmine dell'autoironia raggiunto dal personaggio di Fox sia nella scena finale in cui lei spara il suo ultimo proiettile. Come donna invece l'ho trovata una persona molto seria e responsabile, una star che sente il peso della notorietà sulle spalle e che crede molto profondamente in ogni cosa che fa. Non accetta mai compromessi, in un certo senso è molto vicina al temperamento del suo personaggio.

Cosa l'ha spinta a scegliere James McAvoy per il ruolo da protagonista?

L'ho scelto perché è uno come tutti noi, ha un volto che non ispira proprio tantissima felicità ed era il massimo per sviluppare un personaggio che aveva tante dinamiche interiori da sviscerare. Nessuno di noi sa di cos'è capace fini quando non viene messo sotto pressione o in pericolo.

Nei primi minuti del film vediamo la scena in cui il protagonista viene prelevato dalla sua vita da impiegato e nel momento in cui sceglie di aderire alla Confraternita fa il gesto di indossare gli occhiali da sole per poi toglierseli subito. E' una citazione di Matrix o solo un caso?

Ovviamente una citazione autoironica, il protagonista del film è un giovane poco più che ventenne che non può non aver visto Matrix (ride...). Ma non sono stato io a pensare questo omaggio bensì l'altro me, quello che fa i film, il mio inconscio.

C'è qualcosa che avrebbe voluto mettere nel suo film e che non ha potuto inserire?

Assolutamente no, tutto il girato è stato inserito nel film. Quando qualche settimana fa il responsabile del settore DVD della Universal mi ha contattato per avere gli extra del film da inserire dell'edizione per Home Video gli ho dovuto dire che non avevo nulla. Quello che vedrete in sala potete considerarlo come una sorta di director's cut.

Che differenza c'è tra il suo film e un classico film sui supereroi di Hollywood?

Non vado pazzo per i film sui supereroi tratti dai fumetti. Mi sono piaciuti Matrix e Spider-man, ma il mio film è assai diverso, più coraggioso e mentalmente più aperto.