Recensione Super Nacho (2006)

Con alcuni problemi di scrittura e di regia, 'Super Nacho' non è un film del tutto riuscito, nonostante il carisma e la presenza scenica del suo protagonista, Jack Black.

Wrestler per caso

Dopo la parentesi seria al servizio di Peter Jackson in King Kong, Jack Black torna sul grande schermo nella sua abituale veste comica in Super Nacho, che mette in scena il mondo del Lucha Libre, un tipo di wrestiling in voga in Messico, dove il film è ambientato.

Ma è Black il cuore del film e tutto ruota intorno al suo personaggio. Impagabile il suo sguardo fiero da wrestler, intense le sue pose e indimenticabile l'orgogliosa ostentazione della sua pancia, anche in un film ben lungi dall'essere perfetto.
Black interpreta Ignacio, cresciuto in un orfanotrofio messicano con il sogno di diventare un Luchador (questo è il nome dei lottatori del Lucha Libre), cosa ovviamente vietata nell'ambiente religioso che lo circondava. Una volta adulto, Ignacio si occupa di cucinare in quella che è l'unica casa che abbia mai conosciuto ed avuto, sopportando le critiche dei monaci, insoddisfatti del cibo che prepara. Ma i soldi a sua disposizione non sono sufficienti per comprare ingredienti di qualità e Ignacio vede nel Lucha Libre la sua unica possibilità di guadagnare il necessario per cibo migliore.
In coppia con Esqueleto (Héctor Jiménez), e con il nome di Nacho, Ignacio inizia ad esibirsi sul ring. Ma lo sgangherato duo riesce a conquistare il pubblico più per l'involontario divertimento provocato che per le doti da wrestler.

Diretto da Jared Hess di cui in Italia abbiamo visto Napoleon Dynamite lo scorso anno, Super Nacho non è un film del tutto riuscito, nonostante il carisma e la presenza scenica del suo protagonista, con problemi sia a livello di scrittura che di regia: personaggi di contorno solo abbozzati; poca coesione tra una sequenza e l'altra per una struttura a tratti episodica; poco dinamismo nelle scene sul ring; sono solo alcuni dei problemi che affliggono il film.

Nonostante i difetti, il risultato è comunque godibile e non mancano momenti molto divertenti e sequenze ben costruite, con un look retrò in sintonia con l'ambientazione e la storia, e con una menzione speciale per la colonna sonora di Danny Elfman, che ha composto per il film una serie di canzoni accattivanti, alcune delle quali cantate dallo stesso Black (la cui passione per la musica è di nuovo protagonista del suo prossimo film, Tenacious D in 'The Pick of Destiny', in questi giorni in uscita in USA, così come lo era stata per School of Rock).
Resta quindi l'amaro in bocca per un'occasione sprecata, considerando il potenziale e la simpatia di Jack Black, nonchè di Ignacio, la sua controparte su schermo in Super Nacho.

Movieplayer.it

3.0/5