Recensione Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972)

Il sesso è da sempre una delle fissazioni di Woody Allen, così come la psicanalisi, il jazz, l'ebraismo e New York.

La rivoluzione sessuale di Woody

Uno dei titoli del memorabile periodo comico, tra slapstick e battute ineguagliabili, di Woody Allen è Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma che non avete mai osato chiedere. Solo lui poteva concepire l'idea di realizzare un film adattando un manuale sul sesso. Il film è diviso in sette segmenti introdotti ognuno da domande, le stesse che suddividono i capitoli del libro, su temi come orgasmo, sodomia, travestitismo, perversione sessuale. Allen dirige ogni episodio interpretandone alcuni e trasformandosi per l'occasione in giullare di corte, latin lover italiano, spermatozoo.

La libertà sessuale degli anni settanta ha permesso ad Allen di portare sulle schermo tutti i suoi complessi e le contorte ossessioni in materia. Il sesso è da sempre una delle sue fissazioni, così come la psicanalisi, il jazz, l'ebraismo e New York. Passando dal surreale al ridicolo, Allen riesce anche ad omaggiare i b-movies degli anni cinquanta dove a minacciare l'umanità non è una tarantola radioattiva o una piovra gigante, ma una mammella di quattro metri. E, al contempo, degli anni cinquanta e sessanta condanna velatamente l'ottusità morale della società americana di quel periodo.

Delle nomi illustri che hanno partecipato al progetto, tra i quali Burt Reynolds, John Carradine, Lynn Redgrave, Tony Randall e Louise Lasser, è Gene Wilder a rubare la scena nell'episodio più riuscito. Wilder, nei panni di un medico generico, s'innamora di una pecora distruggendosi gradualmente matrimonio e carriera professionale con una magistrale interpretazione resa unica da sublimi tempi comici. Divertente anche l'episodio dove Allen incarna un latin lover italiano, un'associazione già di per sé grottesca, che riesce a soddisfare la moglie soltanto in situazioni e luoghi compromettenti come il terrazzo di un edificio, il negozio d'arredi o al di sotto del tavolo di un ristorante. Ancora più sfiziosa è la versione originale del segmento nel quale tutti gli attori, regista compreso, recitano nella nostra lingua accentuando il tono farsesco per un orecchio italiano.

Allen regala inoltre allo spettatore la memorabile esperienza di immedesimarsi in uno spermatozoo che si paracaduta dal corpo maschile a quello femminile durante l'orgasmo. È comprensibile l'amarezza di David Reuben che sarà inorridito alla visione di questo 'adattamento' cinematografico. L'autore del saggio, il cui titolo è l'unica cosa in comune col film, intendeva dare un serio contributo alla rivoluzione sessuale di quel periodo. Non è proprio tutto quello che un fan di Woody Allen vorrebbe vedere della sua filmografia. Nello stesso anno ha realizzato una splendida commedia sulla falsa traccia di Casablanca, uno dei suoi film preferiti, dal titolo Provaci ancora Sam (chi non lo conosce?). Imperdibile. Come il suo ultimo capolavoro realizzato ben trentatré anni dopo, Match Point.