Recensione Prima dell'alba (1995)

"Molto spesso nella vita ho passato con delle persone dei momenti splendidi, tipo viaggiare o stare svegli tutta la notte a veder spuntare l'alba, e sapevo che erano speciali quei momenti. Ma c'era sempre qualcosa che non andava: volevo stare con qualcun altro. Sapevo che quello che provavo, le cose che erano importanti per me, loro non le capivami. Ma sono felice di stare con te. Non puoi capire come mai una notte come questa possa essere così importante nella mia vita, ma lo è" (Céline, Julie Delpy).

Un amore in divenire

Un piccolo ma intenso film, un cult che ha riflesso e rappresentato la generazione, smarrita e confusa, dei giovani degli anni '90.
Firmato da Richard Linklater (autore dello sperimentale Waking Life e del recente School of Rock con Jack Black), Prima dell'alba attende il suo seguito con Before Sunset - Prima del tramonto, presentato con grande successo all'ultima edizione del Festival di Berlino, proprio dove nel 1995 era iniziata l'avventura di Jesse (Ethan Hawke) e Céline (Julie Delpy), i protagonisti di questa commedia romantica decisamente anti-convenzionale.

Entrambi poco più che ventenni (come del resto gli attori che al tempo li interpretavano), i due giovani si incontrano su un treno diretto a Parigi: l'americano Jesse scenderà a Vienna in attesa del volo per gli States, reduce dalla fine di una storia d'amore, mentre la francese Céline sta tornando a casa dopo aver fatto visita alla nonna.

L'istintiva attrazione che nasce tra i due spinge Céline a scendere con Jesse a Vienna: aspetteranno insieme la partenza del ragazzo, prevista solo per la mattina successiva. Quasi 24 ore, 24 ore per conoscersi, scoprirsi, confrontarsi, sviscerando due anime, due visioni diverse della vita e del mondo: più disilluso e pragmatico lui, figlio di genitori divorziati, eterea e passionale lei, una studentessa della Sorbonne anti-conformista.

Accomunati però dalla stessa fragilità interiore e dal desiderio di una risposta alle eterne questioni esistenziali, Jesse e Céline visitano e abitano Vienna nel corso di una notte lunga e indimenticabile, dove la stessa capitale austriaca si trasforma in un palcoscenico privilegiato per i due personaggi.
Linklater, infatti, fa aderire la macchina da presa ai due attori, cogliendo le parole, i gesti, le sensazioni sempre più forti che li travolgono, accentuando maggiormente il contrasto tra Jesse, Céline e il resto del mondo, che viene dimenticato, relegato sullo sfondo. Il regista è abile nel creare una sorta di dimensione parallela nella quale la coppia si trova, casualmente ma ormai sempre più profondamente, invischiata, dove le regole spazio-temporali sembrano attenuarsi per lasciare il campo ai sentimenti e soprattutto ai dialoghi che, incessanti, formano lo scheletro emozionale e narrativo del film (scritti dallo stesso regista e da Kim Krizam).

Famiglia, morte, amore, sesso e religione sono solo alcuni degli argomenti affrontati dai protagonisti, ripresi spesso con intensi primi piani e campi medi, e impegnati nel sorgere di un amore che potrebbe non essere una chimera...

Con la leggerezza e la splendida logorrea che coloravano anche le opere di Eric Rohmer, Prima dell'alba è un film sulla magia e il senso dell'amore, venato di una malinconia che conserva però intatta la romantica speranza nel futuro.