The Impossible Heir, la recensione finale: il K-Drama è riuscito a imboccare la retta via?

Torniamo a parlare del più recente K-Drama di Disney+ nella nostra recensione finale di The Impossible Heir.

The Impossible Heir, la recensione finale: il K-Drama è riuscito a imboccare la retta via?

Eccoci di nuovo qui, a commentare nella nostra recensione finale uno dei più recenti titoli di matrice coreana targato Disney+: The Impossible Heir. In precedenza si era parlato di come il K-Drama con Lee Jae Wook e Lee Jun Young non stesse esattamente esprimendo tutto il suo potenziale (potete approfondire la lettura recuperando la nostra recensione dei primi episodi di The Impossible Heir), ma si può dire lo stesso degli episodi successivi, o c'è stato effettivamente un miglioramento?

Dove eravamo rimasti

The Impossible Heir
The Impossible Heir: una scena

Prima di tutto, è necessario un breve recap: Han Tae Oh (il Lee Jae Wook di Alchemy of Souls e Extra-Ordinary You) e Kang Inha (il Lee Jun Young di Imitation e Let Me Be Your Knight) si conoscono al liceo. Entrambi hanno un passato tormentato, il primo per via del patrigno violento con lui e la madre, il secondo in quanto figlio illegittimo di una tanto complicata quanto prestigiosa famiglia a capo un'importante azienda coreana. Dopo un'iniziale antipatia, i ragazzi capiscono di avere più in comune di quel che pensassero, e decidono di diventare amici e cercare di raggiungere uno scopo comune: arrivare in cima e rivendicare non solo il proprio posto nel mondo, ma anche la propria felicità. A loro, poi, si aggiunge anche la compagna d'università dei due e vicina di casa di Tae Oh, Na Hyewon (Hong Suzu). I tre giovani faranno del loro meglio per sopravvivere in un mondo duro e spietato, con il rischio di venirne completamente risucchiati...

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The Impossible Heir: un'immagine della serie Netflix

Le basi per un Chaebol Drama di quelli avvincenti e feroci, obiettivamente, ci sarebbero tutte... Eppure, lo show fa una fatica enorme ad ingranare davvero, per svariate ragioni. Come prima motivazione potremmo darvi una scrittura che non sembra riuscire ad arrivare al livello che la stessa produzione si era presumibilmente imposta, e unita a una regia che tenta similmente di rifugiarsi in una ricercatezza che continua a sfuggirle, non può che dare frutti poco saporiti. Se poi ci aggiungiamo personaggi che non bucano lo schermo e interpretazioni altalenanti, come si usa dire... Les jeux son fait.

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The Impossible Heir: un'immagine della serie Netflix

Malgrado, infatti, la bravura di Lee Jae Wook e Lee Jun Young, il trio di protagonisti non riesce a catturare davvero i cuori degli spettatori, come dimostrato anche dalla quantità di critiche riservate dai Netizen tanto allo sviluppo dei personaggi, come all'interpretazione di Hong Suzu, alla quale è stata di gran lunga preferita la Kang Sui Ju di Choi Lee Jin, sia a livello interpretativo che di costruzione caratteriale, generando forse uno dei maggiori casi di Second Lead Syndrome dai tempi di True Beauty (K-Drama in cui il pubblico si era ritrovato ad apprezzare più l'Han Seo Jun di Hwang In Youp che il protagonista interpretato da Cha Eun Woo, Lee Son Ho).

Troppo poco, troppo tardi

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The Impossible Heir: un'immagine della serie Netflix

In The Impossible Heir non è, tuttavia, tutto da buttare. Con il passare degli episodi emergono alcuni elementi degni di nota, come il valore di determinati personaggi secondari (l'hacker prodigio Wan Seonu, per citarne uno) o risvolti e dinamiche che finalmente si tolgono di dosso quale patina opaca che si portavano dietro fin dall'inizio. È probabilmente verso il decimo episodio, a ben pensarci, che cominciamo a vedere una luce in fondo a questo piuttosto buio tunnel; ovvero quando, nonostante il susseguirsi di eventi sia anche abbastanza telefonato, ciò non va a discapito di quelle tre orette di intrattenimento che ci fanno pensare a quanto sarebbe stato bello se avessimo assistito a qualcosa del genere fin dai primi episodi.

"Me ne pento senza pentirmene" - Na Hyewon

The Impossible Heir 4
The Impossible Heir: una scena

È dunque probabilmente una delle citazioni più calzanti per descrivere la visione di The Impossible Heir, sebbene tali parole siano state proferite da uno dei personaggi meno apprezzabili della serie. Perché il K-Drama di Disney+ che molti si aspettavano potesse essere tra i più interessanti dell'anno, si è invece rivelato un'accozzaglia di elementi che, a seconda del caso, magari presi singolarmente avrebbero anche potuto funzionare, ma che qui non hanno potuto brillare. D'altronde, è difficile vedere il luccichio quando si è sepolti sotto metri e metri di roccia scura.

Conclusioni

Questa recensione finale di The Impossible Heir ne riconosce il potenziale purtroppo sprecato, ciò che questo K-Drama poteva essere, visti anche i buoni presupposti, ma che non è stato, almeno non per gran parte del suo corso. Ciononostante, un'occhiata alla serie Disney+ può anche valere la pena darla, se non altro per apprezzarne i lati positivi che, seppur a nostro avviso non siano molti, comunque non mancano.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Cast promettente.
  • Storia sì stereotipata, ma dal buon potenziale .

Cosa non va

  • Narrazione confusionaria e superficiale.
  • Uso eccessivo di salti temporali e omissioni.
  • Scarso sviluppo dei personaggi.