La Regina delle Lacrime, la recensione dei primi episodi: un altro K-Drama da non perdere?

Netflix ha tra le mani l'ennesima hit? Scopriamolo nella recensione dei primi episodi de La Regina delle Lacrime, K-Drama prodotto da Studio Dragon.

La Regina delle Lacrime, la recensione dei primi episodi: un altro K-Drama da non perdere?

Sembra che Netflix non sbagli un colpo ultimamente con i suoi K-Drama, che siano prodotti direttamente per la piattaforma streaming, o che siano semplicemente distribuiti dalla compagnia di Los Gatos, ma si può dire lo stesso anche per la sua più recente uscita? Cerchiamo di scoprirlo nella nostra recensione dei primi episodi de La Regina delle Lacrime, serie tv realizzata per tvN dalla nota casa di produzione Studio Dragon, attualmente a quota 6 di 16 episodi.

Tra realtà e finzione

La Regina Delle Lacrime
La regina delle lacrime: una scena

Era uno dei K-Drama più attesi della stagione, La regina delle lacrime. La combo formata da due amatissimi attori come Kim Soo Hyun (It's Okay Not To Be Ok, Hotel Del Luna) e Kim Ji Won (The Heirs, Fight For My Way) era già quasi garanzia di avere tra le mani un must watch, e se poi ci aggiungiamo il fatto che il team-creativo produttivo è lo stesso dietro uno dei drama che più hanno contribuito al successo e alla diffusione della cultura coreana nel mondo, Crash Landing on You (con Park Ji Eun alla sceneggiatura, Jang Young Woo e Kim Hee Won alla regia), i dubbi sulla qualità di ciò che avremmo visto non erano poi molti, anzi... Quasi inesistenti. E, finora, il responso di critica e pubblico sembra dare ragione all'hype per il titolo che, tra le altre cose, ha attirato molta attenzione anche per via della sua presunta ispirazione (dato che non vi sono conferme ufficiali da parte della produzione): la vera storia dell'erede Samsung e del suo tanto complicato quanto chiacchierato matrimonio.

Ma andiamo per ordine.

La Regina Delle Lacrime 3
La regina delle lacrime: una scena

La Regina delle Lacrime ci presenta la vicenda di una coppia sposata, Hong Hae In (Kim Ji Won), l'erede di uno dei più importanti conglomerati coreani, e Baek Hyun Woo (Kim Soo Hyun) legale della stessa compagnia. I due, scopriamo man mano, si sono conosciuti e innamorati proprio sul posto di lavoro mentre Hae In iniziava in incognito a fare gavetta nell'azienda di famiglia, lavorando come stagista. Hyun Woo era quindi all'oscuro della vera identità di Hae In quando i due decisero di sposarsi, andando per altro contro le volontà dei genitori di lei, e creando grosso scalpore con le nozze che l'opinione pubblica definì "Il Matrimonio del Secolo".

La Regina Delle Lacrime 2
La regina delle lacrime: una scena

Proprio come accadde in casa Samsung, il colosso della tecnologia, negli anni '90... L'ereditiera Lee Bo Jin lavorava come stagista nella compagnia di famiglia quando conobbe il suo futuro marito, Lim Woo Jae, anche lui ignaro della provenienza altolocata della futura moglie. Nel 1999, il Matrimonio del Secolo avvenne realmente, ma i guai in paradiso non erano lontani, poiché nel 2014 i due decisero di divorziare. E flashforward a tre anni dopo, anche ne La Regina delle Lacrime il rapporto tra Hae In e Hyun Woo sembra essere arrivato a un punto di non ritorno, tanto che il secondo ha già pronto un accordo di divorzio, che tuttavia metterà da parte dopo aver ricevuto una notizia inaspettata... Cosa accadrà?

Silenzi e malintesi fanno buon drama (ma non un buon matrimonio)

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La regina delle lacrime: una scena

Ne La Regina delle Lacrime è evidente fin da subito come gran parte della tensione sia costruita sull'incomunicabilità nel rapporto tra Hae In e Hyun Woo. I due, innamoratissimi al principio, a causa di ragioni che scoprirete con il passare degli episodi, sono arrivati a vedersi a malapena pur abitando nella stessa casa (ma dormendo in stanze separate) e lavorando nello stesso posto. Non che quando si incontrino le cose migliorino... In più la continua pressione esercitata dalla famiglia di lei, onnipresente in ogni ambito della loro vita, non fa che esacerbare la già precaria situazione. Ma se, tramite regia e sceneggiatura, nonché ottime interpretazioni da parte degli attori, ci vengono mostrate entrambe le prospettive e si riescano a trovare motivi per sostenere maggiormente l'uno o l'altra nel corso di questa "battaglia emotiva", ci viene anche costantemente ricordato quanto sia profondo l'impatto della mancanza di comunicazione nelle relazioni (di qualsiasi tipo, perché potrebbe estendersi, ad esempio, anche al rapporto di Hae In con i propri genitori), come anche dell'egoismo nel pretendere che il proprio dolore sia l'unico o l'unico valido.

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La regina delle lacrime: una scena

Con il procedere della storia assisteremo anche a un'evoluzione positiva di sentimenti negativi, e una ricerca di redenzione che però sarà dura capire se e come avverrà (se la serie si ispirasse davvero alla vicenda dell'ereditiera Samsung, potremmo non avere un canonico happy ending, ma staremo a vedere) ma ancor più interessante sarà vedere come la magnetica coppia Kim Ji Won/Kim Soo Hyun metterà in scena il tutto, specialmente ora che lo show ha ingranato davvero. Dal quinto episodio si entra infatti nel vivo della storia, aumenta l'intensità, aumenta la drammaticità, e iniziamo a scoprire di più anche sugli antagonisti e i personaggi di supporto (tra cui troviamo il Park Sung Hoon di The Glory). Cosa riserverà il futuro a La Regina delle Lacrime?

Conclusioni

In questa recensione dei primi episodi de La Regina delle Lacrime riconosciamo l’effettiva qualità di un prodotto che già sulla carta doveva essere una garanzia, e che tale sembra mostrarsi almeno in questa prima parte della narrazione. Grazie a un crescendo emotivo, lo spettatore ha l’opportunità di appassionarsi sempre più a una storia che, inizialmente, potrebbe sembrare come tante altre - tanto da somigliare non poco (e forse addirittura da ispirarsi) a fatti realmente accaduti -, ma che pian piano svela le sue carte, rivelando una mano davvero niente male. Speriamo solo che riesca a vincere la partita.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Solido team produttivo-creativo
  • Interpretazioni che catturano dal primo minuto.
  • Interessanti le modalità di sviluppo della vicenda e dei personaggi.

Cosa non va

  • Ritmo più incalzante e narrazione più bilanciata una volta superati i primi 3-4 episodi.