Kevin Costner, da Gli intoccabili a Un mondo perfetto: i migliori film

In attesa di vedere Horizon: An American Saga, ripercorriamo la carriera di Kevin Costner attraverso i suoi film da non perdere.

Kevin Costner, da Gli intoccabili a Un mondo perfetto: i migliori film

La notizia che il nuovo film di Kevin Costner, Horizon: An American Saga, che lo vede ancora nelle vesti di attore e regista, sarà presentato fuori concorso al Festival di Cannes**, è stata accolta con grande gioia da pubblico. Segno che, nonostante una carriera fatta di alti e bassi, l'attore americano è ancora molto, molto amato. Horizon: An American Saga è un western, ed è il primo capitolo di una saga di quattro film che Kevin Costner sogna di realizzare da ormai 35 anni. La saga racconta la conquista dell'America Occidentale, cioè i 15 anni di espansione e colonizzazione dell'America prima e dopo la Guerra Civile. I motivi per aspettare con ansia questo film ci sono tutti: Kevin Costner ancora in un western, proprio come in quel Balla coi lupi, ambientato durante la Guerra di Secessione, tutt'ora il suo film che più di ogni altro è rimasto nella storia.

Yellowstone Season 4 Kevin Costner
Kevin Costner in Yellowstone

Si sa che ogni artista vive sempre sul filo del rasoio, ma in pochi anni Kevin Costner è passato dall'essere il sex symbol di Senza via di scampo e Revenge all'autore impegnato di Balla coi lupi, dalla star di blockbuster come Guardia del corpo all'uomo dei flop. Tutto è iniziato con Waterworld, del 1995, diretto da Kevin Reynolds: una storia distopica in un mondo futuro sepolto dalle acque. Che è stato un clamoroso insuccesso. Quel film, come un'alluvione, è stato capace per anni di spazzare via, o quasi, tutto quello di significativo aveva avuto l'attore. Da lì la carriera di Costner è stata molto discontinua, fino a riprendersi definitivamente, di recente, con la serie tv Yellowstone. In attesa della sua nuova opera, allora, andiamo a ripercorrere i migliori film di Kevin Costner. Sì, sono tutti nell'era pre-Waterworld. Ma questo era inevitabile.

1. Fandango (1985)

Fandango
Un giovane Kevin Costner in Fandango

Kevin Costner avrebbe dovuto apparire in un film che è rimasto nella storia, Il grande freddo di Lawrence Kasdan. Ma le scene in cui era presente furono tagliate. Così il film che rivelò Costner al pubblico fu Fandango, del 1985, prodotto da Steven Spielberg e diretto dall'allora esordiente Kevin Reynolds, che con Costner avrebbe dato vita a un fortunato sodalizio. Fandango è un film generazionale che prosegue il filone nostalgico inaugurato da Hollywood più di dieci anni prima con American Graffiti di George Lucas. È l'America che si guarda indietro, che ripensa ai sogni, ai suoi miti (James Dean e il set de Il gigante) alle delusioni e agli errori. Uno di questi è il Vietnam, che aleggia come un fantasma su due amici, Kenneth e Gardner, che con la consegna dei diplomi ricevono anche la lettera di arruolamento per quella dannata guerra. Siamo ad Austin, Texas, nel 1971. E così i due partono con altri tre amici alla volta del Messico, dove dovranno disseppellire un certo Dom. Fandango è un film di avventura e di avventure, folle e malinconico. Il fandango, che dà il titolo al film, è una danza ispanica, che il Gardner di Kevin Costner balla con Debbie, ex fidanzata in procinto di sposare il suo amico. La colonna sonora è di quelle che lasciano il segno, con Cream, Elton John, Carole King e la storica Born To Be Wild degli Steppenwolves.

2. Gli intoccabili (1987)

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Kevin Costner in un'immagine cult de Gli intoccabili

Il volto pulito, l'espressione fiera, i lineamenti regolari e lo sguardo intenso fecero ben presto di Costner non solo una star, ma l'interprete perfetto per incarnare l'eroe senza macchia, il protagonista dal profondo senso etico. Tutto questo traspare già da Gli intoccabili, il primo grande successo di Kevin Costner. Il film di Brian De Palma racconta la storia dell'agente federale Eliot Ness, interpretato da Costner, colui che riuscì ad arrestare il malfamato gangster Al Capone nella Chicago degli anni Trenta. Per incastrare il boss, che faceva leva sulla collaborazione di poliziotti corrotti, Ness dà vita e una vera e propria squadra anticrimine. Kevin Costner, così, è il protagonista assoluto in un cast di all star, che vede Sean Connery (che vinse l'Oscar come non protagonista), Andy Garcia e Charles Martin Smith, con Robert De Niro nei panni di un mellifluo Al Capone. Per la parte di Ness, Costner fu preferito ad Harrison Ford, Mel Gibson e William Hurt. Il film è passato alla storia per la famosa battuta "sei solo chiacchiere e distintivo", rivolta da Al Capone a Ness, ed entrata nell'uso comune. E anche per la bellissima citazione della scena della carrozzina de La corazzata Potëmkin.

3. Senza via di scampo (1987)

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1987: Kevin Costner in Senza via di scampo

Se i due film di cui sopra avevano consacrato Kevin Costner come attore cult e come star di Hollywood, Senza via di scampo è il film che lo consacra come sex symbol degli anni Ottanta e Novanta. Il film di Roger Donaldson infatti ruota intorno a una torrida relazione tra il protagonista, Tom Farrell (Costner) e una donna, Susan Atwell (Sean Young), conosciuta ad una festa, con cui scatta subito la passione. La donna confesserà a Tom di avere un'altra relazione, con un uomo sposato, David Brice, il Segretario alla difesa degli Stati Uniti (Gene Hackman). Da qui parte una storia intricata, tra noir e spionaggio, ricca di colpi di scena. Senza via di scampo è uno di quei film che a Hollywood attendono per anni di essere realizzati: lo script girava già dal 1976, e si cercava l'attore adatto al ruolo. Lo stesso Costner fu restio ad accettare la parte, perché temeva che potesse rovinargli la carriera. Fu invece un grande successo: l'attore scelse di girare senza controfigure sia le scene d'azione che le scene d'amore. E la chimica con Sean Young, scelta proprio da Costner, fu uno dei fattori della riuscita del film. Famosa la scena hot nella limousine, che all'epoca fece scalpore e diventò un cult: fu considerata una delle più realistiche e audaci mai realizzate fino a quel momento.

4. L'uomo dei sogni (1989)

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Il baseball secondo Kevin Costner: l'uomo dei sogni

Un filo conduttore della carriera di Kevin Costner è stato il baseball. Nel giro di due anni girò infatti Bull Durham - Gioco a tre mani (1988) e L'uomo dei sogni, considerato uno dei suoi film migliori. È la storia di un contadino che costruisce un campo da baseball nel suo campo di mais che attrae i fantasmi delle leggende del baseball, tra cui Shoeless Joe Jackson e i Chicago Black Sox che in passato erano stati protagonisti di uno scandalo. Nel cast ci sono Ray Liotta, James Earl Jones e Burt Lancaster. Il film, diretto da Phil Alden Robinson, ottenne tre nomination agli oscar (film, colonna sonora e sceneggiatura non originale). L'American Film Institute lo ha collocato al sesto posto fra i migliori film del genere fantasy e ha inserito anche una battuta del film ("Se lo costruisci, lui tornerà", "If you build it, he will come") tra le cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi.

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Un suggestivo frame di Balla coi lupi

5. Revenge - Vendetta (1990)

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Revenge: Kevin Costner e Madeleine Stowe in una scena del film

Revenge - Vendetta, che arrivò tre anni dopo Senza via di scampo, in qualche modo continuava su questo filo rosso, confermando Costner sex symbol ma anche perfetto action hero. Revenge movie dichiarato sin dal titolo, anche il film di ha al centro una travolgente passione e un tradimento. Costner è Jay Cochran, pilota di caccia e veterano del Vietnam, che una volta congedato raggiunge il suo amico Tiburon Tibey Mendez, il quale gli deve la vita, che lo ha invitato nella sua proprietà in Messico. Qui conosce Mireya, la giovane e bellissima moglie, di cui si innamora. Quando Tiburon scopre il tradimento fa picchiare a sangue Jay e relega Mireya in un bordello. Jay non esiterà a vendicarsi. Il film ha la regia patinata e pubblicitaria di Tony Scott, ed è molto curato dal punto di vista della fotografia. Tiburon, l'antagonista di Costner, è Anthony Quinn. Mentre nel ruolo di Mireya, che fu offerto a Elena Sofia Ricci, si rivelò la giovane Madeleine Stowe, allora compagna di Scott. Il film non fu certo un successo. Ma, appena finito su quel set, Costner iniziò la produzione di un film che gli avrebbe cambiato la vita: Balla coi lupi.

6. Balla coi Lupi (1990)

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Kevin Costner è John Dunbar in Balla coi Lupi

È con Balla coi lupi che Kevin Costner assurge al ruolo di Autore. Il film, un western revisionista, lo vede infatti per la prima volta anche alla regia. Fu un successo assoluto: 7 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, mentre come attore protagonista Costner ottenne solo la nomination. Tratto dal romanzo di Michael Blake, autore anche della sceneggiatura, Balla coi lupi è ambientato durante la Guerra di Secessione, nel 1863. Il tenente John Dunbar (Costner) è un ufficiale dell'esercito Unionista (i nordisti) a cui, a seguito di un atto di eroismo, viene concesso di scegliere la sua destinazione. Sceglie il Nebraska, ma, arrivato in Kansas, viene mandato dal suo folle superiore in un presidio sperduto, dove il fortino è ormai abbandonato. Prova a rimetterlo in sesto, da solo, accompagnato solo dal cavallo Cisco e da un lupo, soprannominato Due Calzini. L'incontro con la tribù di Sioux Lakota cambia la sua vita: comincia a conoscere i loro valori, il loro stile di vita, le loro tradizioni. E scopre di essere più in sintonia con loro che con il suo popolo, i bianchi. Scoprirà anche l'amore, con la donna Alzata con Pugno. E verrà soprannominato Balla coi lupi, dopo una giocosa danza con il suo Due Calzini. Il film rivelò il talento da regista e la sensibilità autoriale di Costner, e il talento di attori come Mary McDonnell e Graham Greene. Balla coi lupi, dopo che lo avevano fatto alcuni western degli anni Settanta, ribalta definitivamente il punto di vista del classico western americano, e rende onore al popolo dei nativi, che erano stati visti da sempre come i "cattivi" della Storia. E rende loro la giustizia che meritano. Campione d'incassi in America e in Europa, è pieno di scene spettacolari, come la sequenza della caccia ai tatanka (bisonti), che ha impiegato un branco di 3500 animali, 24 attori a cavallo e 9 macchine da presa. Per il ruolo di Dunbar si era pensato a Viggo Mortensen e Tom Berenger. Ma la produzione disse che il protagonista avrebbe dovuto essere lo stesso Costner, per una questione di costi...

7. JFK - Un caso ancora aperto (1991)

JFK - Un caso ancora aperto: Kevin Costner in una scena del film
JKF, sulle tracce della verità

All'apice della carriera, consacrato come autore oltre che come attore, Kevin Costner nel 1991 fu il protagonista del film del momento, JFK - un caso ancora aperto di Oliver Stone, sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Costner qui è ancora l'eroe, l'uomo con dei valori e un'etica. È Jim Garrison, il procuratore distrettuale di New Orleans, che non si fida della tesi ufficiale della Commissione Warren che indicava Lee Harvey Oswald come il solo esecutore materiale dell'attentato. Il film di Oliver Stone è un rompicapo, un gioco di scatole cinesi, un meccanismo a incastro in cui, grazie a un grande montaggio, si prova a ricostruire la storia che portò all'uccisione di Kennedy, un fatto che aveva segnato Stone in giovane età e che per lui era sempre stata un'ossessione. Stone voleva fare di questa storia un grande detective movie e costruire un racconto che esplorasse vari punti di vista, ispirata a film come Z - L'orgia del potere e Rashomon. Come ne Gli intoccabili, Costner è il punto di riferimento in un cast ricchissimo, che annovera Tommy Lee Jones, Gary Oldman, Joe Pesci, Kevin Bacon, Donald Sutherland e Jack Lemmon. Film monumentale (189 minuti, ma 206 nel Director's Cut), insieme a Balla coi lupi è l'apice artistico di Costner.

8. Guardia del corpo (1992)

Guardia Del Corpo Whitney Houston
Guardia del corpo: Whitney Houston in una scena

L'apice divistico, e a livello di incassi, è invece (insieme a Robin Hood principe dei ladri, del 1991) Guardia del corpo (The Bodyguard), un film costruito dall'inizio per essere un grande successo commerciale. Diretto dal poco noto Mick Jackson, nasce da un soggetto e una sceneggiatura di Lawrence Kasdan, che l'aveva scritta nel 1976 per un film con Steve McQueen e Diana Ross. La formula però venne ripresa: ecco insieme l'attore più in voga di Hollywood, l'eroe d'azione e di grandi sentimenti, e una diva della black music al suo esordio al cinema. Accanto a Kevin Costner fu scelta Whitney Houston, che si calò bene nella parte, risultando credibile anche come attrice. Interpreta i panni di una popstar, Rachel Marron, che in quel momento riceve delle lettere da uno sconosciuto e si rivolge a Frank Farmer (Costner), ex agente della sicurezza presidenziale che ora fa la guardia del corpo in privato. Come si può immaginare, tra i due scatta l'amore. Whitney Houston, oltre a recitare, è la protagonista della colonna sonora del film, che è la più venduta di tutti i tempi. Il cavallo di battaglia è una vecchia hit di Dolly Parton, I Will Always Love You, e ci sono altre 5 canzoni della Houston. Il film non fu un grande successo al botteghino, e fu accolto freddamente dalla critica. Ma non si può negare che, nella carriera di Costner, è un film iconico.

9. Un mondo perfetto (1993)

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Kevin Costner e il piccolo T.J. Lowther

Uno degli ultimi successi di Costner, prima del diluvio di Waterworld, fu Un mondo perfetto, in cui l'attore fu diretto da Clint Eastwood. È un film molto particolare che, in quegli anni, mise alla prova Costner in un ruolo differente dagli eroi senza macchia a cui ci aveva abituato, e in un film lontano dalla portata kolossal a cui ormai sembrava essere abbonato. In Un mondo perfetto, film amaro, delicato e crepuscolare, Kevin Costner è un personaggio più ambiguo, sfaccettato. È Butch Haynes, un delinquente appena evaso di galera nell'America del 1963: insieme a un altro evaso, prende in ostaggio un bambino di otto anni. Quando Butch e il bambino rimangono da soli, tra i due si instaura un rapporto tenero, come quello tra un padre e un figlio. Costner è una vera rivelazione: riesce a portare sullo schermo un personaggio pieno di chiaroscuri, in un percorso di redenzione ma ancora capace di comportamenti discutibili. Uno dei migliori ruoli della sua carriera.