Golden Globe 2024: dal trionfo di Oppenheimer all’impatto sugli Oscar

La nostra analisi dei Golden Globe 2024: Oppenheimer di Christopher Nolan si conferma il grande favorito dell'awards season, ma la vera sorpresa arriva da Anatomia di una caduta.

Golden Globe 2024: dal trionfo di Oppenheimer all’impatto sugli Oscar

Con la cerimonia dei Golden Globe 2024, la stagione dei premi americana è entrata ufficialmente nel vivo: trasmessa quest'anno dalla CBS negli USA, la premiazione dei Globes costituisce infatti un appuntamento dalla notevole risonanza mediatica, nonché una prima, importante indicazione delle tendenze a Hollywood in prossimità della corsa agli Oscar (le cui nomination saranno annunciate il 23 gennaio).

Golden Globes 2024 Christopher Nolan
Christopher Nolan premiato con il Golden Globe per Oppenheimer

E quest'anno, a dominare la scena sul versante cinematografico è stato senza dubbio Oppenheimer, il dramma storico di Christopher Nolan dedicato alla realizzazione della bomba atomica e alle sue conseguenze: un trionfo annunciato, per molti aspetti, ma che ha assunto proporzioni perfino superiori alle attese. E in generale, quali sono stati gli aspetti salienti di questa ottantunesima edizione del premio e cosa potrebbero suggerirci in merito alla competizione per gli Academy Award?

Tutti pazzi per Oppenheimer: cinque premi al film di Nolan

Oppenheimer Golden Globe T9Oofin
Il team di Oppenheimer premiato come miglior film ai Golden Globe

Sostenuto dall'entusiasmo della critica e del pubblico, con novanta milioni di spettatori in tutto il mondo e un incasso complessivo non lontano dal traguardo del miliardo di dollari, Oppenheimer si è dimostrato uno dei principali fenomeni del 2023, e i giurati dei Golden Globe lo hanno ricompensato con una sorta di plebiscito: cinque premi su otto nomination, inclusi i trofei come miglior film drammatico e per la miglior regia a Christopher Nolan. Si tratta del risultato più alto registrato da una singola pellicola negli ultimi sette anni, per la precisione da quando, nell'edizione 2017, La La Land di Damien Chazelle si aggiudicò un record di sette Golden Globe: insomma, una solida conferma (semmai ce ne fosse stato bisogno) che Oppenheimer resta l'indiscusso frontrunner dell'attuale stagione dei premi, con ottime chance di guadagnarsi il maggior numero di candidature per i prossimi Oscar, mentre Christopher Nolan sembra avviato ad assicurarsi finalmente l'Academy Award come miglior regista.

Oscar 2024: lista aggiornata dei favoriti nelle categorie principali

Cillian Murphy sorpassa Bradley Cooper: partita a tre per l'Oscar?

Murphy
Cillian Murphy con il Golden Globe come miglior attore per Oppenheimer

La valanga di consensi per Oppenheimer ha portato sul palco dei Golden Globe anche due interpreti del film: Robert Downey Jr, eletto miglior attore supporter (si tratta del terzo Golden Globe della sua carriera), e soprattutto Cillian Murphy, destinatario del trofeo come miglior attore di dramma. Murphy, magnifico protagonista nella parte dello scienziato J. Robert Oppenheimer, si è imposto a sorpresa in una categoria in cui la maggior parte dei pronostici puntava in direzione di un altro ruolo biografico: quello del leggendario compositore Leonard Bernstein, a cui presta il volto un intenso Bradley Cooper in Maestro, film targato Netflix e seconda regia di Cooper cinque anni dopo A Star Is Born. La statura divistica di Cooper e la tipologia del suo personaggio sembravano favorirlo in confronto alla performance di Murphy, giocata assai più in sottrazione, ma i giurati dei Golden Globe hanno preferito l'attore irlandese.

Paul Giamatti
Paul Giamatti con il Golden Globe come miglior attore per The Holdovers

Una scelta che ci testimonia come la corsa all'Oscar per il miglior attore sia davvero apertissima, e oltre a Murphy e Cooper vede in prima fila un altro eccellente candidato: Paul Giamatti, che in The Holdovers di Alexander Payne disegna il ritratto ironico e commovente di un professore misantropo, per il quale si è meritato il Golden Globe come miglior attore di commedia (il suo terzo trofeo). Veterano di Hollywood, Giamatti è in procinto di assicurarsi la sua seconda candidatura all'Oscar, diciotto anni dopo quella per Cinderella Man, mentre The Holdovers figurerà di sicuro in altre categorie di peso degli Academy Award, tra cui miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior attrice supporter per la lanciatissima Da'Vine Joy Randolph: un ottimo presupposto per permettere a Paul Giamatti di giocarsi ad armi pari la partita per l'Oscar.

The Holdovers, un bellissimo film di Natale (che da noi non esce a Natale)

Le Povere creature! di Lanthimos frenano la volata di Barbie

Barbie Golden Globe Lwyvjx8
Greta Gerwig e Margot Robbie ai Golden Globe per Barbie

Un responso decisamente meno entusiastico rispetto al film di Nolan è stato quello riservato invece all'altra metà del fenomeno Barbenheimer. Nonostante un bottino di nove nomination (il secondo più alto di sempre nella storia dei Golden Globe, dopo le undici candidature per Nashville), Barbie di Greta Gerwig ha dovuto accontentarsi di due premi: miglior canzone per la ballad What Was I Made For? (in una categoria in cui concorrevano ben tre brani del film) e il nuovo, bizzarro trofeo per il miglior risultato al box-office, premio creato ex novo e che potrebbe avere vita breve. L'estrema popolarità della commedia con Margot Robbie e Ryan Gosling è ovviamente fuori discussione, ma è probabile che Barbie non goda di un sostegno così acceso a trasversale da poter sperare di vincere in categorie di peso agli Oscar, sebbene sia comunque lecito prevedere una discreta pioggia di nomination: quelle per il miglior film, per Ryan Gosling e per la sceneggiatura adattata sono già sotto ipoteca, mentre si prospettano più incerte le quotazioni per la miglior regia e per Margot Robbie fra le attrici protagoniste.

Emma Stone
Emma Stone con il Golden Globe come miglior attrice per Povere creature!

Come avevamo previsto, nella categoria per la miglior commedia/musical Barbie è stato superato da un'opera marcatamente più autoriale, reduce dalla conquista del Leone d'Oro alla Mostra di Venezia 2023: Povere creature!, racconto di formazione a tinte sci-fi e dai toni grotteschi diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos. Su sette nomination, ai Golden Globe Povere creature! ha ricevuto il premio come miglior film e quello come miglior attrice di commedia per Emma Stone, alla sua seconda vittoria in questa categoria a sette anni di distanza, appunto, da La La Land. La pellicola di Lanthimos è un altro titolo di punta dell'attuale awards season, e ci sono buone probabilità che, agli Oscar, metta a segno il secondo maggior numero di candidature dopo Oppenheimer, con numerose menzioni per i premi tecnici accanto a quelle nelle categorie principali.

Una bambola da Oscar? Le chance di Barbie ai prossimi premi

Anatomia di una caduta: la storica doppietta di Justine Triet

Justine Triet
Justine Triet con i due Golden Globe per Anatomia di una caduta

Insieme al premio per Cillian Murphy, l'autentico colpo di scena di una cerimonia che, nel complesso, ha confermato quasi tutti i pronostici è riconducibile alla doppia vittoria per la regista francese Justine Triet, ricompensata con due Golden Globe per Anatomia di una caduta: miglior film in lingua straniera, dove ha superato la concorrenza dell'acclamato Past Lives, e miglior sceneggiatura, premio attribuito alla Triet e al suo co-autore Arthur Harari. Dramma processuale imperniato sulla misteriosa morte del marito della protagonista, Anatomia di una caduta è stato il titolo europeo più applaudito del 2023, essendosi aggiudicato la Palma d'Oro al Festival di Cannes, nonché cinque European Film Award, tra cui miglior film e regia. Ai Golden Globe, l'elettrizzante thriller giudiziario di Justine Triet ha stabilito un record: è diventato infatti la prima pellicola recitata prevalentemente in lingua non inglese ad essere premiata per la sceneggiatura.

Anatomy Of A Fall Huller
Anatomia di una caduta: un'immagine di Sandra Hüller

Anatomia di una caduta si presentava ai Golden Globe con quattro nomination, incluse quelle come miglior film drammatico e per la protagonista Sandra Hüller, superata come miglior attrice di dramma (presumibilmente per una manciata di voti) da Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. A dispetto del successo che sta riscuotendo anche in America, Anatomia di una caduta non è stato selezionato dalla Francia come rappresentante per l'Oscar come miglior film internazionale, ma in compenso dovrebbe figurare comunque fra i candidati di quest'anno: quasi scontate le nomination per Sandra Hüller e per la sceneggiatura originale, mentre appaiono meno sicure - ma tutt'altro che impossibili - le candidature per miglior film e miglior regia, potenziale ciliegina sulla torta per una delle opere più lodevoli del cinema europeo degli ultimi anni.