Dune - Parte Due, il regista Denis Villeneuve si è superato

"Le persone hanno paura dell'AI, ma credo che oggi gli esseri umani si comportino come l'intelligenza artificiale": intervista a Denis Villeneuve, regista di Dune - Parte Due, in cui si è superato, realizzando un secondo capitolo ancora più bello del precedente. In sala dal 28 febbraio.

Dune - Parte Due, il regista Denis Villeneuve si è superato

Denis Villeneuve l'ha fatto di nuovo. E l'ha fatto meglio. Libero dal peso di dover introdurre una serie infinita di personaggi e mondi, onere che rende Dune - Parte Uno non sempre dal ritmo incalzante, in Dune - Parte Due, nelle sale italiane dal 28 febbraio, ha potuto dare libero sfogo alla sua visione. Il worldbuilding del film è impressionante: sembra davvero che il regista non abbia fatto altro per tutta la vita che sognare i luoghi del romanzo di Frank Herbert.

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Dune - Parte 2: Timothée Chalamet in una scena del film

E, visto che Dave Bautista, interprete di Rabban Harkonnen, ha dichiarato che spesso, quando aveva una domanda sul suo personaggio, Villeneuve gli rispondeva: "Fammelo prima sognare e poi te lo dico", impossibile non fare un parallo tra il regista e il protagonista della saga, Paul Atreides (Timothée Chalamet, qui più maturo e carismatico rispetto al primo capitolo), che ha delle visioni del futuro. Anche Villeneuve sogna i suoi film prima di realizzarli?

"È un modo per dire: fammici dormire!" ci ha detto nella nostra intervista a Londra, in occasione dell'anteprima mondiale di Dune - Parte Due. Proseguendo: "Soprattutto quando dobbiamo costruire i personaggi: a volte hai tutte le risposte, altre invece devi fare un passo indietro e pensarci, perché quelle decisioni dureranno per sempre. Ho fatto pace con l'idea di non aver sempre pronta l'idea giusta: a volte è salutare dormirci su. È vero che la meditazione, essere in uno stato mentale di pace durante la pre-produzione, in cui ci sono così tante distrazioni, aiuta: quando qualcuno mi fa una domanda che avrà conseguenze importanti, devo essere sicuro di andare nella giusta direzione. Mi piace prendermi il mio tempo. Sono lento: ho bisogno di prendermi il mio tempo."

Dune: Parte Due: Denis Villeneuve

In Dune - Parte Due abbiamo due forze trainanti: Paul Atreides, che si guadagna il soprannome di Muad'dib, colui che indica la via, e le Bene Gesserit, che "non sperano, programmano". Due definizioni entrambe perfette per descrivere un regista. Denis Villeneuve che tipo di regista è? Più Muad'dib o più Bene Gesserit?

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"È intessente, non l'avevo mai vista in questo modo. Il fatto è che un film non è una democrazia. Quindi direi che sicuramente c'è una componente dittatoriale. C'è un po' di entrambi. È una bella osservazione. Non ci avevo mai pensato. È una combinazione di Bene Gesserit e Muad'dib. Ma in effetti Muad'dib ha un po' di Bene Gesserit dentro di lui. Quindi direi che devi avere una visione forte e seguirla. Quindi direi più Muad'dib."

Dune - Parte Due e il legame con il libro di Frank Herbert

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Dune - Parte 2: Rebecca Ferguson in una foto

Il personaggio di Lady Jessica (Rebecca Ferguson), madre di Paul, dice al figlio che "non può vedere il futuro se non vede il passato". La cosa incredibile di Dune - Parte Due è che potrebbe essere credibile sia ambientato nel futuro che nel passato e, grazie ai temi universali di cui parla, dice molte cose anche del presente. Per Villeneunve è merito del libro di Herbert: "Il libro è stato scritto negli anni '60, parla di quella realtà, anzi, parla del '900, delle due guerre mondiali, della colonizzazione e dell'impatto che tutto questo ha avuto. Herbert ha fatto una previsione del futuro che, sfortunatamente, si è rivelata più precisa di quanto avremmo sperato. Il libro parla del fanatismo, dei pericoli di unire religione e potere. Della pressione dell'ecosistema sui comportamenti umani."

Dune - Parte Due: chi è Chani, il personaggio di Zendaya

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Dune: Parte 2, Zendaya in una foto del film

In Dune - Parte Uno l'abbiamo appena intravista, mentre in questo secondo film della saga di Dune il personaggio di Chani, interpretato magnificamente da Zendaya, diventa centrale. Villeneuve l'ha resa ancora più interessante che nel romanzo. Chani incarna il pensiero critico. Quanto abbiamo bisogno di persone come lei? Per il regista: "Penso che ci manchino. Il mondo in questo momento è piuttosto binario. Le persone hanno paura dell'AI, ma credo che gli esseri umani si comportino come l'intelligenza artificiale oggi. È tutto 1 o 0, non ci sono sfumature: su internet le cose sono davvero rigide, o ami o odi. Ma la realtà è sfumata: se vogliamo avere un bel futuro dobbiamo tornare alle sfumature, alla zona grigia. No al bianco o nero. La realtà è un'area grigia."

Dune - Parte Due: la scena a infrarossi

Dune - Parte Due può contare su almeno due scene spettacolari, che entrano di diritto nella storia del cinema. Una è quella della "cavalcatura del verme", l'altra è la scena a infrarossi del combattimento nell'arena del pianeta degli Harkonnen, in cui dà prova del suo sadismo Feyd-Rautha Harkonnen (Austin Butler, irriconoscibile e perfetto). Denis Villeneunve aveva già usato la telecamera termica per una scena di Sicario, qui invece ha scelto la telecamera a infrarossi: questo momento sembra in bianco e nero, ma in realtà non lo è.

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Dune - Parte Due: Austin Butler in un primo piano

Una scelta stilistica perfetta se si considera il testo di partenza: "Non ci sono molte descrizioni di Giedi Prime, ma volevo mantenere l'idea di Frank Herbert che la mente di un personaggio sia direttamente influenzata dal suo ambiente. Ed è da lì che vengono gli Harkonnen. Cosa potrebbe darci qualche indizio in più sul loro modo di pensare se non un mondo in cui il sole invece di rivelare i colori li uccide? Pensavo fosse un indizio interessante da aggiungere per far capire il modo in cui vedono il mondo."