V: il ritorno di un cult nel remake ABC di V-Visitors

I Visitors tornano ad invadere il piccolo schermo USA dopo oltre 25 anni dal loro primo arrivo sulle televisioni terrestri, e lo fanno con una premiere di stagione ben costruita e promettente.

Dov'eri quando Kenendy fu assassinato? Dov'eri l'11 settembre 2001? Dove ti trovavi questa mattina?
E' con queste domande che si apre il pilot di V - The Series, mettendo lo spettatore subito al cospetto di un dettaglio fondamentale per creare un forte legame con quello cui si sta per assistere: l'idea che, seppur nella finzione scenica dello show, quello che sta iniziando è un giorno storico per il nostro pianeta.
L'evento che cambierà per sempre le vite dei protagonisti, ma anche dell'intero pianeta, è lo sbarco di visitatori da un altro mondo, con una serie di immense navi spaziali stazionate minacciose nei cieli delle nostre principali città, da New York a Londra, Parigi, Il Cairo... Un senso di minaccia che non trova riscontro dalle loro prime parole, pronunciate dal loro sorridente leader, Anna, in un video proiettato sul fondo dello scafo delle loro navi; parole attraverso le quali Anna esterna la loro intenzione di pace e la loro volontà di fornire benefici tecnologici a noi arretrati Terrestri in cambio di acqua ed altri minerali indispensabili alla loro sopravvivenza.
Sarà vero?
Inutile tergiversare e fingere di credere ai sorrisi e le parole di Anna, una ammaliante e suadente Morena Baccarin, chi ha visto l'originale V - Visitors sa benissimo che sotto le affascinanti sembianze umane si cela un corpo da rettile e che le intenzioni degli alieni è tutt'altro che amichevole.

Ad avere l'onore e l'onere della scoperta, seppur in modo e con gradi diversi, i tre personaggi che per ora sembrano portare avanti la storia più degli altri, numerosi, che ruotano attorno a loro e che sicuramente avremo modo di conoscere in modo più dettagliato nel corso della stagione: l'agente FBI Erica Evans, il giornalista televisivo Chad Decker e Padre Jack.
A dare il volto alla prima è stata chiamata Elizabeth Mitchell, la Juliet di Lost, che dipinge un personaggio forte e sicuro, impegnato nelle indagini su una cellula terrorista dormiente. Queste indagini portano lei ed il suo partner fin nel covo di un piccolo gruppo di ribelli contro i V (così vengono definiti i Visitatori) che spiegano ad Erica un paio di dettagli fondamentali: a dispetto del loro teatrale arrivo, con le imponenti navi a riempire i cieli terrestri, i Visitors erano già tra noi, mimetizzati, infiltrati, nascosti, per influenzare la nostra vita e preparare il giorno dell'arrivo ed i benefici che avrebbe portato. Inutili guerre, estremismi religiosi ed altre piaghe dei giorni nostri dipendono dai loro inviati mascherati da umani e posti in zone nevralgiche della nostra vita e la salvezza che il loro arrivo rappresenta, in termini di cure mediche, tecnologie e, probabilmente, cambiamenti nella gestione del nostro mondo proprio grazie ad i loro membri ancora nascosti tra gli umani, non farebbero altro che costituire la loro arma più importante: la devozione nei loro confronti. Quella su cui stava indagando Erica, insomma, era sì una cellula dormiente, ma di alieni.
A questo scopo diventa fondamentale il giornalista Chad Decker, interpretato da un altro volto noto del panorama tv: Scott Wolf, proveniente da Party of Five ed Everwood. Chad viene scelto dalla stessa Anna nel corso della sua prima conferenza stampa davanti ai cronisti terrestri per condurre la sua prima intervista televisiva. Anna capisce al volo il personaggio che ha di fronte e se ne approfitta per ottenere quello di cui ha bisogno: un'intervista in cui il suo interlocutore eviti le domande più scomode e la (li) faccia apparire nel modo più positivo possibile. Chad è combattuto: da una parte la sua integrità professionale, dall'altra l'inevitabile spinta che questo incarico rappresenta per la sua carriera. Per ora ha vinto l'ambizione, ma siamo sicuri che la strada di Chad sarà lunga e tortuosa.
Joel Gretsch, con estesa esperienza in ambito televisiovo extra-terrestre, da Taken a 4400, dà invece il volto a Padre Jack Landry, altro personaggio fondamentale nel primo episodio di V per due motivi: da una parte permette a Scott Peters, lo sceneggiatore del pilot e showrunner per questa prima fase della serie, di mostrarci direttamente l'impatto che l'arrivo degli alieni ha sulla popolazione dal punto di vista religioso, con evidente incremento di partecipazione alle celebrazioni; dall'altro perchè la sua strada si incrocia, al pari di Erica, con la resistenza contro i Visitatori. Sono diverse le strade che portano lui e l'agente FBI al covo dei ribelli, ma entrambi sono lì quando il gruppo subisce l'attacco di un manipolo di soldati alieni ed è da loro due che l'opera di ricostruzione del gruppo ripartirà dal secondo episodio.
Come nella serie originale, non tutti i Visitatori sono cattivi, o comunque non tutti appoggiano i piani di conquista dei loro leader: fin dal pilot, infatti, facciamo la conoscenza di uno di loro che si professa a favore dei ribelli. Così come fin dal pilot viene introdotto un altro tema che richiama il vecchio V - Visitors ed è quello dell'arruolamento di giovani terrestri come ambasciatori di pace, ed uno di questi ragazzi è Tyler (Logan Huffman), il diciassettenne figlio di Erica, immediatamente affascinato dagli alieni e, nel corso di una visita alla nave madre stazionata su New York, dalla giovane visitatrice Lisa (Laura Vandervoort), assegnata a coordinare i simpatizzanti della città, che della sua evidente presa sul ragazzo sembra approfittare immediatamente.
La rivelazione della vera natura dei visitatori non ha l'impatto di quella della miniserie originale, ma il pilot di questa rivisitazione è ben costruito, con un equilibrio riuscito tra l'introduzione delle varie tematiche che saranno sviluppate nel corso della stagione, le prime rivelazioni e l'impatto visivo dell'arrivo delle navi spaziali aliene. Alcune sequenze ben riuscite sono quelle che riguardano il viaggio di Tyler sulla nave aliena, con l'inevitabile emozione e fascinazione che genera nel ragazzo (e nello spettatore), così come il primo sguardo all'interno della nave spaziale, ben più ricca e dettagliata della sua antenata risalente ad oltre 25 anni fa, realizzata con molti meno mezzi e con una tecnologia ben inferiore a quella attuale.
Il pilot ha riscosso un buon successo di pubblico, ma ha raccolto anche il favore della critica americana. V parte quindi con il piede giusto e conferma lo stato di salute della nuova stagione televisiva ABC, fatto di gran varietà, dai misteri di FlashForward al divertimento di Cougar Town, Modern Family e The Middle, che a loro volta rappresentano tre diversi tipi di sit-com.
La principale perplessità riguarda le modalità di messa in onda scelte dal network americano: quattro episodi questo mese e nove alla ripresa primaverile, per di più con un cambio alla guida della produzione. Non sarà Scott Peters infatti a fare da showrunner per V per la seconda tornata di episodi, ma l'autore sarà sostituito da Scott Rosenbaum.
La speranza è che la lunga pausa ed il cambio di conduzione non arrivino a minare lo stato di salute dimostrato dalla serie ai suoi primi passi televisivi e non ci resta che fidarci della scelta del network, andata comunque nella direzione dell'esperienza, considerando che Rosenbaum ha alle spalle partecipazioni a serie come Chuck e The Shield.
Quanto all'Italia, l'invasione è prevista proprio dalla primavera 2010 su Joi, uno dei canali a pagamento di Mediaset Premium.