V - Stagione 1, ep. 10, 11 e 12: Hearts and Minds, Fruition e Red Sky

Fresco di rinnovo, il remake di Visitors termina una prima stagione interessante solo a tratti, preparandosi alla seconda.

Non si può dire che quella appena conclusa sia stata una stagione di successo per la ABC, che ha visto più di uno dei suoi nuovi show deludere in misura più o meno evidente, da Eastwick, poco seguito fin dall'inizio, a FlashForward e V - The Series, partiti bene e gradualmente abbandonati da buona parte dei loro spettatori. Aggiungendo a questi fallimenti anche il recente addio di Lost, è ovvio che dal prossimo autunno il network avrà bisogno di mettere in piedi qualcosa che possa colpire lo spettatore e si è trovato quindi a scegliere solo una delle serie sci-fi attualmente in produzione da trascinare fino al prossimo anno, una scelta caduta proprio su V nei confronti di FlashForward.
A vantaggio del remake di Visitors il network avrà visto sicuramente i minori costi di gestione, vista la grande mole di sfondi in computer graphich usati per gli interni delle navi aliene, ma forse anche la maggior predicibilità della serie, sia per il plot più classico sia per il nome che viene da un classico della televisione di genere. E' indubbio però che il prossimo anno il livello dovrà crescere se vorrà conquistare nuovo pubblico e soprattutto mettere in piedi uno show che possa avere la forza di andare avanti per ulteriori stagioni.

La prima stagione di V, infatti, ha convinto a tratti, alternando momenti riusciti ad altri più frettolosi, o comunque meno efficaci nella messa in scena. Quest'ultima non è sempre all'altezza della situazione: basti pensare alla figura del super soldato o all'abuso di ambienti virtuali usati per gli interni delle navi aliene, che alla lunga risultano troppo freddi e posticci.

Quanto all'intreccio, è riscontrabile una certa differenza tra i quattro buoni episodi autunnali e quelli mandati in onda alla ripresa della programmazione USA lo scorso marzo, con situazioni forse penalizzate da un numero di puntate complessive non altissimo, che ha limitato le scelte degli autori, non permettendo loro di bilanciare i diversi elementi della storia, creando lo squilibrio accennato tra momenti risolti in tutta fretta ed altri mai approfonditi.
In particolare ci sembra del tutto abbozzato l'intero discorso della Quinta Colonna e soprattutto della sua controparte terrestre, fin qui ridotta ai quattro amici al bar (o dovremmo dire in chiesa) di cui fa parte Erica: un po' poco per tener testa all'intera flotta dei V, con o senza l'esercito di soldati messi in cantiere da Anna e neutralizzati proprio nel finale di stagione dall'agente FBI, ospite sulla nave dei Visitors per una cena faccia a faccia con il capo supremo alieno ed i rispettivi figli/amanti. Così come è affrettata l'evoluzione della storyline relativa alla gravidanza di Val, una sottotrame salvata proprio nel finale dall'intensità della Baccarin nel faccia a faccia con la neo-mamma del primo ibrido umano-alieno. E' un sottoplot che avrebbe avuto bisogno di più tempo a disposizione, ma che probabilmente gli autori hanno voluto risolvere entro la fine della stagione per sfruttarne le conseguenze l'anno prossimo.
Ci appaiono almeno per ora confuse anche le motivazioni dei visitatori nell'incastrare Kyle ben due volte, così come il collegamento di quest'ultimo con uno degli scienziati al lavoro su quella che si potrà considerare l'unica arma in mano ai Terrestri per minacciare l'invasore alieno, un nuovo elemento, introdotto proprio nel finale, che sarà sicuramente un altro punto centrale nel secondo anno di vita della serie.

Non mancano, però, i momenti interessanti negli ultimi episodi della stagione, come il ruolo di Joshua nel piano di Erica, ed il relativo faccia a faccia tra i due che l'ha visto soccombere proprio per mano dell'agente interpretata da Elizabeth Mitchell, per poi essere riportato in vita a sorpresa dal vice di Anna, Marcus, facendo sorgere quesiti sulle sue reali intenzioni. Un altro membro della Quinta Colonna in ingognito?
L'incursione di Erica è il secondo vero atto di guerriglia della cosidetta resistenza, dopo l'attentato allo shuttle in Hearts and Minds, realizzato con l'aiuto di Joshua e, soprattutto, di Lisa, finalmente decisasi sulla parte da prendere. Un atto importante per le due conseguenze che ne scaturiscono, una di carattere più personale, una di intreccio. Per la prima volta, infatti, vediamo Anna reagire emotivamente a qualcosa e sfogare tutta la sua rabbia: il personaggio interpretato da Morena Baccarin non ha la spontanea cattiveria della Diana dei vecchi Visitors, ma è una fredda e calcolatrice stratega capace di ferire la sua stessa figlia per arrivare al suo scopo. Fintasi scossa da quanto accaduto a Lisa, Anna mette in scena in Fruition la partenza dei V dal pianeta, ottenendo, anche grazie all'intervento pubblico del solito ambiguo Chad Decker, la reazione della popolazione simpatizzante degli alieni e la nascita di una sezione dedicata alla ricerca dei membri della resistenza.
Dopo quest'ultimo atto, il ruolo ambivalente di Chad arriva al capolinea, scosso dalla scoperta di quanto accade ai membri del programma Live Aboard, rendendolo finalmente deciso sulla parte da sostenere, privandoci però degli ambigui dialoghi intavolati nel corso degli episodi da Scott Wolf e Joel Gretsch.

Dal punto di vista della trama, e della ormai sicura seconda stagione, la conseguenza della rabbia di Anna è quella che dà il titolo dall'ultimo episodio, Red Sky: la leader dei V arriva a stravolgere i suoi piani e dare il via immediato alle operazioni di attacco, richiamando la flotta in prossimità della Terra e nascosta ai radar umani. Le ultime immagini della stagione, che si susseguono in un montaggio teso e drammatico, ci mostrano un cielo in fiamme su tutte le metropoli terrestri. Sarà ancora possibile fermare l'attacco?