Tom Hanks: "Un uomo etero potrebbe fare quello che ho fatto io in Philadelphia oggi? No, ed è giusto così"

Tom Hanks spiega perché oggi il bisogno di autenticità nella rappresentazione gli impedirebbe di interpretare un personaggio come l'avvocato sieropositivo di Philadelphia.

Nel 1994, Tom Hanks ha vinto il suo primo di due Oscar consecutivi per Philadelphia di Jonathan Demme, in cui interpretava un uomo gay in cerca di giustizia dopo essere stato licenziato dal suo datore di lavoro per aver contratto l'HIV. Hanks ha spiegato in un'intervista al New York Times Magazine che capisce molto bene il motivo per cui non potrebbe mai interpretare quel ruolo oggi.

Tom Hanks con Antonio Banderas in una scena di Philadelphia
Tom Hanks con Antonio Banderas in una scena di Philadelphia

"Un uomo etero potrebbe fare quello che ho fatto io in Philadelphia adesso? No, ed è giusto così", ha spiegato Tom Hanks. "Il punto centrale di Philadelphia era non aver paura. Uno dei motivi per cui le persone non avevano paura di quel film è che interpretavo un uomo gay. Ora siamo oltre, e non credo che la gente accetterebbe l'inautenticità di un uomo etero che interpreta un uomo gay. Non è un crimine chiedere a un film che sia più autentico."

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Per quanto riguarda la sua vita privata, Tom Hanks, divo amatissimo dal grande pubblico, ha svelato il motivo per cui non è attivo su Twitter da maggio 2020:

"Ho smesso di postare perché, per prima cosa, pensavo fosse un esercizio vuoto. Ho già abbastanza attenzione su di me. Ma se pubblicassi anche qualcosa di sciocco come, 'Ecco un paio di scarpe che ho visto in mezzo alla strada', il terzo commento sarebbe 'Va a quel paese, Hanks.' Non so se voglio dare spazio a quel tizio. Se il terzo commento è "Va a quel paese tu, comunista amante di Obama", sento che non ho bisogno di farlo.'"