Locarno 2014, giorno 8: la Piazza orfana di Polanski

Le notti bianche di Paul Vecchiali, il treno carico di cinesi diretto in Tibet e gli amori svizzeri non colmano il vuoto lasciato dal rifiuto di Polanski a partecipare al festival.

Ancora Svizzera in Piazza Grande. Dopo i cantoni tedeschi, adesso tocca alla controparte romanda dire la sua in campo cinematografico con una commedia sentimental-musicale intitolata Pause. La pausa del titolo è quella che le fidanzate di Sami (Baptiste Gilliéron) gli chiedono giunte ai quattro fatidici anni di convivenza con il giovane musicista squinternato. Sami, amante del country, se ne va in giro con la sua chitarra insieme all'amico ottuagenario Fernand, anche lui esperto musicista che consuma fiumi di alcool. Senza soldi e senza casa, privo di una reale ambizione, Sami non trova di meglio che dormire in macchina finché non si insedia a casa della bella Julia. Dopo quattro anni, però, anche Julia mette in discussione il rapporto con il fidanzato. A dirigere la garbata commedia è Mathieu Urfer, coautore delle canzoni presenti nel film.
La seconda serata della Piazza Grande vedrà la proiezione di One Hour Photo, in ricordo a Robin Williams, seguito da Venere in pelliccia, pellicola di Roman Polanski interpretata da Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric. Il film avrebbe dovuto essere introdotto da Polanski in persona, ma il regista ha rinunciato a presenziare al festival a seguito delle polemiche scatenate da alcuni politici ticinesi. Per un maestro che manca all'appello, ve n'è un altro in arrivo. Aleksandr Sokurov sarà ospite del Festival di Locarno oggi pomeriggio dove terrà una masterclass. La Piazza Grande si dovrà invece accontentare di Garrett Brown, celebre operatore americano inventore della Steadycam che verrà premiato con il Vision Award - Nescens.

Pause: Julia Faure e Baptiste Gilliéron in una scena del film
Pause: Julia Faure e Baptiste Gilliéron in una scena del film

Volge al termine il Concorso Internazionale che vede sfilare il documentario cinese The Iron Ministry, interessante lavoro di ripresa triennale sulla rete ferroviaria cinese che esplora, attraverso l'uso dei mezzi di trasporto, un paese in movimento. Sul treno cinese diretto in Tibet troviamo un vero e proprio mercato di carni e verdure e una fauna umana proteiforme che invade i vagoni, gioca a carte, mangia, dorme, infrange (talvolta) le regole e va incontro a una nuova vita su quella che sta per diventare la maggiore rete ferroviaria del mondo. Di tutt'altro tenore il lavoro del vecchio maestro corso Paul Vecchiali. Il regista è anche sceneggiatore, costumista e scenografo di White Nights On The Pier, pellicola che esplora il porto di una città di notte seguendo le orme di un nottambulo che ogni sera passeggia sul molo. Qui si imbatte in una giovane donna che attende l'uomo della sua vita. Nel corso di quattro surreali notti i due si incontreranno, si conosceranno e il nottambulo si innamorerà di lei. All'improvviso, però, nel momento pià inaspettato il miserterioso amante di lei farà la sua comparsa sul molo.