Gabriele Muccino disconosce il suo film Quello che so sull’amore: “Fu un vero incubo”

Gabriele Muccino ha pubblicamente disconosciuto il suo film Quello che so sull'amore, uscito nel 2012 e interpretato da Gerard Butler.

Gabriele Muccino ha pubblicamente disconosciuto il suo film Quello che so sull'amore, uscito nel 2012 e interpretato da Gerard Butler. Il cineasta, come sempre attivissimo su Twitter, ha citato il post di un altro utente che stava guardando il lungometraggio, affermando che è il tassello della sua filmografia da cui prende ufficialmente le distanze, parlando di "un rapporto bellicoso con il protagonista" (Butler era anche produttore del progetto) e "una mediocrità annunciata". Potete leggere il tweet qui sotto:

Non è la prima volta che Gabriele Muccino parla male di Quello che so sull'amore: già qualche mese fa, intervistato da BadTaste, ne aveva parlato come dell'unico film suo che rinnegava, poiché era stato privato del controllo creativo, a differenza di un altro set americano come quello de La ricerca della felicità (dove Will Smith lo difese da numerosi tentativi di interferenza della Sony, che non voleva che lui riscrivesse la sceneggiatura). Ci sono altri film di cui non è soddisfatto, ammettendo però i propri errori, come nel caso di Baciami ancora (che ammette candidamente di aver girato per motivi economici, siccome all'epoca stava divorziando).

A casa tutti bene: Pierfrancesco Favino e Gabriele Muccino sul set del film
A casa tutti bene: Pierfrancesco Favino e Gabriele Muccino sul set del film

Non sono mancati i commenti ironici, sia sotto il tweet del regista che su altri social, con più di una persona che ha fatto notare come nel 2013, per l'uscita italiana del film (dopo che era già andato male nelle sale statunitensi), avesse descritto l'esperienza come pienamente positiva (dato che per produzioni di questo tipo è inevitabile la clausola contrattuale che vieta i commenti negativi per un tot di anni). Altri hanno suggerito, con un pizzico di cattiveria, che Gabriele Muccino dovrebbe prendersi le proprie responsabilità, dopo le recenti uscite su Twitter dove contestava l'ennesima mancata nomination personale ai David di Donatello e difendeva il proprio cinema come esempio di opere di qualità e in grado di piacere al pubblico.