Il Blu-ray di Faust

Il vincitore del Leone d'Oro a Venezia arriva in alta definizione con un'edizione buona dal punto di vista tecnico, rispettosa dello stile particolare di Sokurov. Un po' scarna invece la sezione dedicata ai contenuti speciali.

Cinema non certo semplice, ma ricco di fascino quello di Aleksandr Sokurov, che dopo Moloch, Taurus e Il sole, con Faust completa la sua tetralogia sul potere. Un film che ha subito stregato la critica e la Mostra di Venezia, tanto da trionfare in Laguna e conquistare il Leone d'Oro. Con uno stile molto particolare, utilizzando immagini anche crude (quasi horror) e personalizzando l'opera teatrale di Goethe, Sokurov propone un Faust (interpretato da Johannes Zeiler) infelice, affamato di conoscenza, ossessionato dallo scoprire dove si trova l'anima nel corpo e dominato dagli istinti primari.

Faust è adesso disponibile in homevideo anche in alta definizione, con un'edizione targata Cg Homevideo di buon livello tecnico.
Per quanto riguarda il video, non lasciatevi prendere dal panico: non c'è nessun guasto sul vostro lettore, il formato è davvero molto particolare, ovvero non solo quadrato (siamo sull'1.37:1) ma anche con gli angoli arrotondati. Inoltre non c'è nessun problema neppure quando vedrete stranissimi effetti che distorgono l'immagine e ne deformano la prospettiva. Lo stile del film di Aleksandr Sokurov è proprio così, e tutto questo è stato già visto nelle sale. Il blu-ray non fa altro che riportare fedelmente le volontà del regista, compreso un quadro molto morbido dalle atmosfere quasi lattiginose, nel quale però la resa del dettaglio resta sempre buona. Nonostante tutte queste variabili stilistiche, compreso un croma innaturale dalle tonalità vagamente seppiate, va apprezzata la compattezza del quadro, che come detto restituisce fedelmente anche le atmosfere quasi oniriche del film.

Discreto l'audio, proposto nelle tracce DTS-HD italiana e tedesca. Se su questo fronte non c'è molto da dire, è perché anche in questo caso contano molto le scelte stilistiche del regista russo, che non punta certamente su scene importanti dal punto di vista sonoro. A fare la gran parte del lavoro è un centrale comunque preciso e cristallino nei dialoghi, mentre l'ambienza vanta una discreta spazialità anteriore con rear invece un po' pigri. Comunque la traccia fa in pieno il suo dovere per le tematiche del film.

Appena sufficiente il reparto extra, su questo fronte per un film vincitore a Venezia si poteva fare di più: troviamo solamente 4 minuti riguardanti proprio la presenza del film in Laguna, con estratti dalla conferenza stampa e dalla premiazione, il trailer e infine un'interessante intervista di circa 18 minuti a Robert Carsen, regista di opere liriche e teatrali, che parla del film e dello stile di Sokurov.