The Avengers: il cast a Roma

Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo e Tom Hiddleston, a Roma per la premiere di The Avengers, hanno presentato il film, rispondendo alle domande della stampa riguardo i loro personaggi e l'esperienza sul set diretto da Joss Whedon.

Sono The Avengers, I Vendicatori di casa Marvel. Ovvero Iron Man, Thor, Hulk, la Vedova Nera, Captain America, riuniti dallo S.H.I.E.L.D. e Nick Fury per affrontare la minaccia rappresentata da Loki. Una squadra di big che corrisponde ad altrettante star, quattro delle quali sono approdate a Roma per presenziare alla premiere del film diretto da Joss Whedon e presentare il progetto ad una curiosa stampa romana. Il nuovo lavoro ambientato nel multiverso Marvel, il primo prodotto da Disney che sbarcherà nelle sale italiane in anteprima mondiale il 25 Aprile, riunisce i filoni lanciati dai film sugli stessi singoli eroi e prepara il campo ai successivi che vedranno la luce nei prossimi anni, ed è una megaproduzione che, a voler parafrasare il Tony Stark di Robert Downey Jr. in una scena del film, si fa carico di salvare il boxoffice... o quantomeno di vendicarlo.
Sono Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo e Tom Hiddleston le quattro star giunte a Roma, gli interpreti rispettivamente della Vedova Nera, Thor, Hulk e Loki. Hanno risposto alle domande spiegando il rapporto con i loro personaggi e qualche curiosità sull'approccio del regista di The Avengers.

Scarlett, cosa ti ha attirato di questa supereroina affascinante e letale? Scarlett Johansson: Mi sono unita al progetto per Iron Man 2, attirata dal primo film e dalla possibilità di lavorare con Robert Downey Jr. e con Jon Favreau. Per fortuna hanno visto in me le potenzialità per interpretare la supereroina ed avevo la speranza che potesse piacere anche ai fan, per poter continuare e lavorare anche alla produzione successiva.

Mark, eri fan del fumetto, ti attirava questo personaggio così iconico? Mark Ruffalo: Sì, lo ero molto da bambino, io e mio cugino leggevamo molti fumetti. Poi negli anni '70 mi sono avvicinato anche alla serie TV. Sì, Hulk era il mio eroe preferito da ragazzo.

Chris, ci siamo visti un anno fa per Thor ed in questo film il personaggio cresce ancora. Quanto ti affascinava tornare in questo ruolo? Chris Hemsworth: Ero entusiasta all'idea di fare questo passo successivo del mio personaggio, senza toglire nulla al sequel di Thor in cantiere, cercando di restare nella parte e fare qualcosa che fosse interessante anche in vista del film successivo. Comunque devo continuare ad interpretarlo anche contrattualmente, quindi è un bene che mi piaccia e sono stato contento dello sviluppo del personaggio.

Tom, il tuo ruolo è quello di Loki, il cattivo della situazione e un personaggio affascinante. E' forse più divertente interpretare il cattivo? Tom Hiddleston: Dicono che il Diavolo suona le canzoni migliori. Mi è piaciuto moltissimo interpretarlo perchè è il primo personaggio agli estremi opposti rispetto a me.

Chris Hemsworth: Non è vero! E' malvagio! (ride)

Tom Hiddleston: Non sono stato la scelta immediata per Loki, ma mi ha dato la possibilità di esplorare altre sfumature rispetto al passato, perchè avevo sempre interpretato personaggi di 200 anni fa, con vestiti d'epoca e a cavallo. Loki è un personaggio affascinante anche per le motivazioni che lo rendono cattivo, perchè è emotivamente danneggiato e porta dentro una sofferenza che lo ha reso quello che è.

Scarlett, in base a cosa scegli i ruoli? Da piccola leggevi fumetti o eri più interessata ai libri? Scarlett Johansson: Non ero un'amante di fumetti. Ne ho letti, ma non mi sono mai appassionata a quelli di supereroi. Ero più una divoratrice di libri. Quando scelgo i miei ruoli cerco di capire se il film o lo script mi terrorizza, anche solo leggermente, così capisco se può essere qualcosa di interessante da fare. Crescendo ho avuto più occasioni di interpretare personaggi in un certo senso realizzati più con i piedi per terra, meno di transizione. Comunque sì, è l'elemento del terrore quello che mi fa capire se c'è qualcosa per cui combattere.

C'è qualcosa di te nella Vedova Nera? Scarlett Johansson: Abbiamo entrambe molte convinzioni. Io sono ipersensibile ed è una caratteristica che sfrutto per il mio lavoro. Il mio personaggio non è insensibile, ma cerca di mantenersi distaccata per poter compiere i suoi incarichi. Questo non vuol dire che non sia vulnerabile, ma sfrutta questo aspetto in modo diverso da come faccio io nella mia professione. Una cosa che abbiamo in comune è che entrambe amiamo completare il lavoro.

Scarlett, abbiamo imparato a conoscerti in film più d'autore. Che differenza c'è come attrice a lavorare a film di quel tipo rispetto a produzioni grosse come questa? Hai avuto difficoltà con le numerose scene d'azione? Scarlett Johansson: E' difficile paragorare esperienze diverse tra loro. Ogni film è di per sè un'esperienza. Non mi interessa quanto sia il budget del film, non vuol dire che uno sia più difficile di un altro in base ai soldi in gioco o che uno non abbia sfide dal punto di vista drammatico perchè più costoso, al limite puoi avere un catering migliore. Credo sia solo una differenza di proporzioni, di numero di persone coinvolte. In un film di questa portata a volte non puoi avere la sensazione di fare qualcosa di intimo, ma in fin dei conti anche questo è un film basato sui personaggi, trainato dai personaggi, e nelle scene che abbiamo fatto tutti insieme si è venuto a creare quel feeling da piccolo film indipendente, quindi in questo senso non c'è stata grossa differenza. Nessuno di noi si è messo al di sopra degli altri. Per quello che riguarda i combattimenti, abbiamo fatto tantissima pratica ed un sacco di lavoro di stunt; abbiamo passato molto tempo in palestra e gli stunt sono diventati un po' la nostra famiglia. Ci siamo dovuti impegnare molto e girare in prima persona anche perchè a Whedon piaceva l'idea di poter inquadrare le nostre facce anche nelle scene acrobatiche. E' una cosa che piace anche ai fan ed alla fine fa piacere anche a noi.

Una settimana fa abbiamo avuto Woody Allen a Roma. Ti sarebbe piaciuto far parte di un film romano di Allen? Ci fai un confronto tra il lavoro con Allen rispetto a quello per questo film? Scarlett Johansson: Amate Woody Allen, vero? Chi non lo ama! Per lui farei qualsiasi cosa, per lavorare con lui mi occuperei anche del catering. Amo lavorare con lui ed amo Roma, ho lavorato qui dieci anni fa per Le seduttrici e mi sarebbe piaciuto ripetere l'esperienza. Quando arrivi all'aeroporto hai sempre quel brivido come tornare ad incontrare un amore perduto. Joss e Woody sono due persone molto diverse. O forse no. Penso che Joss capisca veramente a fondo la caratterizzazione, ti fornisce un sacco di appunti sul tuo ruolo. Woody non ti dà molti appunti, ma quando ti sceglie lo fa aspettandosi che tu sappia come interpretare il tuo personaggio e ti dà indicazioni solo se vede che ti stai allontanando da quello che si aspetta. Sicuramente Joss è più dettagliato nel fornire indicazioni.

Tom Hiddleston: Ho lavorato con Allen per otto giorni, quindi ho meno da dire rispetto a Scarlett. Quello che posso dire è che Joss ha una grande affezione, un grande rispetto, per quello che fa. E rispetta tanto anche Woody, infatti abbiamo visto Midnight in Paris proprio durante le riprese di The Avengers ed ha fatto fatica a riconoscermi nel film, perchè avevo i capelli ricci ed ero molto diverso. Joss è affascinato dalla mitologia, da tutti i tipi di mitologia antica, shakespeariana, sci-fi, perchè gli permette di dar vita a personaggi iconici, di portare scrittura e regia su una scala maggiore e Joss ama scrivere cose di ampia portata. Woody è più interessato ad un tipo diverso di sofisticazione, più letteraria e fuori dal comune, si concentra sulla commedia, l'intimità, sui piccoli dettagli della vita. Devo dire che l'idea di Woody Allen che dirige The Avengers sarebbe affascinante.

Mark, il tuo è il primo Hulk che recita anche da mostro grazie al performance capture. Come è stato per te misurarti con questa tecnica e come è stato per i colleghi che hanno interagito con te in questa situazione? Mark Ruffalo: Una delle cose che mi ha entusiasmato di questo lavoro è stato proprio di poter interpretare entrambi gli aspetti del personaggio, Bruce Banner ed Hulk. Gli altri attori erano molto divertiti al vedermi arrivare con la mia tutina da motion capture, un'esperienza imbarazzante perchè rende grande tutto quello che non dovrebbe esserlo e piccolo tutto quello che non dovrebbe esserlo. In molti casi però ero chiuso nella mia stanzetta verde a girare da solo e poi tutto è stato montato insieme come appaiono sullo schermo. Si tratta di una tecnologia straordinaria e gli anni che ho passato a teatro mi sono serviti tantissimo perchè hanno rafforzato la mia immaginazione e mi hanno permesso di godermela nonostante i momenti più imbarazzanti.

Chris, tu hai avuto alcune delle sequenze d'azione più difficili, quanto è difficile recitare durante queste acrobazie? Chris Hemsworth: L'aspetto tecnico di questo film è senza dubbio più imponente ed impegnativo di qualunque altro ruolo abbia fatto in passato. Ma per fortuna gli stunt, ed anche il regista, ci hanno aiutati molto a portare a termine il lavoro.