Locarno 2011, giorno 7: lunga vita a Kaurismaki

Dalla giungla tropicale all'ambigua Olanda passando per la Normandia poetica e crepuscolare di Kaurismaki, ecco cosa ci attende oggi a Locarno.

Dopo l'interessante coversazione col produttore Mike Medavoy, mattatore della Piazza Grande dove, di fronte a un pubblico entusiasta di fronte alla proiezione del video che raccoglie gli spezzoni dei principali successi del produttore (da Apocalypse Now a Io e Annie, da Rocky a La sottile linea rossa), ha ricevuto il premio Rezzonico alla carriera, la giornata di oggi prosegue con tre nuovi film in concorso.

L'olandese Among Us, diretto da Marco van Geffen, adotta il metodo Rashomon per narrare da tre punti di vista diversi la drammatica esperienza di una ragazza alla pari polacca accolta da una famiglia olandese che, in attesa del secondo figlio, affida alla timida e silenziosa giovane la cura del figlio. La situazione precipita quando la ragazza, che ha stretto amicizia con una scatenata compatriota, anch'essa alla pari presso una famiglia, scopre che il datore di lavoro dell'amica è uno stupratore. Un film intimista che gioca (forse troppo) sul non detto e che sceglie di raccontare per ellissi una vicenda agghiacciante forte dell'espressiva protagonista Dagmara Bak. Dramma nella giungla per Mangrove, caotica pellicola franco-svizzera che narra anch'essa un fatto di sangue abbondando nell'uso di flashback, ellissi e salti temporali che rendono difficile la comprensione per lo spettatore. Il film, diretto a quattro mani da Frédéric Choffat e Julie Gilbert, eccede nell'uso delle sfuocatore unendo poca chiarezza narrativa a una lentezza esasperante e fino a questo momento rappresenta il punto più basso del concorso.

Protagonista della serata, in absentia, l'anarchico geniale Aki Kaurismäki. Dopo il bel Drive, la Piazza Grande ospita un altro capolavoro proveniente dal Cannes Film Festival, il poetico Le Havre. Il film, accompagnato dalla musa di Kaurismäki Kati Outinen, narra la storia di un anziano lustrascarpe francese, Marcel Marx, che vive insieme all'amata moglie ignorando che la donna è gravemente malata. Quando scoprirà il dramma che sta vivendo la compagna, Marcel si imbatterà in un giovane immigrato e deciderà di proteggerlo nonostante tutto. Prima della proiezione il regista il regista svizzero Villi Hermann riceverà il Premio Cinema Ticino.