The Falcon and The Winter Soldier, la recensione del quarto episodio: pronti a rimanere shockati?

La recensione del quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier, la miniserie Marvel Studios, che entra nella seconda metà della storia con un episodio shockante.

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie Sebastian Stan
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una scena

Da questo momento in poi non troverete il minimo spoiler. È una promessa che abbiamo sempre fatto e che mai come stavolta è necessario dire subito, all'inizio della nostra recensione del quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier, un episodio che, non senza qualche problema, fa procedere la storia in maniera netta e decisa sorprendendo lo spettatore una volta di più. E se ormai non è più una novità sottolineare il talento dei Marvel Studios nel legare cinema e serialità dando vita ad un universo narrativo veramente coerente, non possiamo che rimanere addirittura shockati dall'evoluzione del racconto che avviene nel finale di questo episodio. Un colpo di scena veramente pesante che fa dimenticare i difetti che vengono più volte messi in mostra nel corso di questi 50 minuti, un vero atto di coraggio da parte dei Marvel Studios, un'esplosione emotiva che ci fa entrare prepotentemente nell'atto finale.

Quello che non funziona

Falcon Winter Soldier Serietv Disney Zemo
The Falcon and the Winter Soldier: Zemo con indosso la maschera viola

Più avanti ci concentreremo sugli eventi finali che sottolineano il tema portante della serie ma, per il momento, partiamo da quello che funziona meno. In confronto ad altre serie uscite su Disney+ che abbiamo già avuto modo da vedere, e al netto di qualche sequenza spettacolare come quella di apertura della prima puntata, dobbiamo ammettere che The Falcon and the Winter Soldier mostra in maniera più esplicita la sua natura seriale. Lontano da quella grandiosità che le serie originali ci avevano abituato (sia quelle appartenenti al Marvel Cinematic Universe come WandaVision che quelle a marchio Star Wars come The Mandalorian), la serie creata da Malcolm Spellman sembra voler rinunciare ad accomodare l'occhio e concentrarsi sulla pura narrazione. Durante il corso della puntata avviene uno strano corto circuito: si sente la mancanza dei costumi degli eroi (o, per meglio dire, sembra una serie con Bucky e Sam anziché Falcon e Winter Soldier) e quando questi entrano finalmente in campo appaiono fuori luogo. Esemplare una breve sequenza che coinvolge i due protagonisti e John Walker, il nuovo Captain America vestito con la sua divisa d'ordinanza: il secondo sembra appartenere a un altro racconto, a un'altra serie, scompensandone la sospensione dell'incredulità. Di questo ne è complice anche una scrittura non sempre all'altezza, dove per amore del ritmo elevato vengono usate troppe scorciatoie narrative, usando i personaggi a convenienza e letteralmente spiegando alcuni passaggi solo attraverso i dialoghi (e il montaggio in certe occasioni non aiuta). Questo rende meno interessante tutta la parte relativa all'indagine e alla missione, che viene affrontata dallo spettatore in maniera passiva e non coinvolge nel migliore dei modi. Se The Falcon and The Winter Soldier fosse solo questo, una missione da compiere, il pensiero di vedere un film allungato in sei episodi da quasi un'ora l'uno sarebbe preponderante. Fortunatamente, la serie è molto di più ed è proprio in questo "di più" che trova il suo vero cuore emotivo e appassionante.

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L'eredità di Cap

The Falcon And The Winter Soldier Anthony Mackie
The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie davanti allo scudo di Captain America

Forse è proprio questo "scarso" interesse per la parte avventurosa relativa a fermare le azioni terroristiche di Karli Morgenthau (interpretata da Erin Kellyman) che The Falcon and The Winter Soldier riesce a concentrarsi sui personaggi principali, a costruirne un approfondimento psicologico e ad affrontare una questione molto seria e intelligente sulla materia. Tutto ha inizio con lo scudo di Captain America, lasciato in eredità dallo stesso Steve Rogers a Sam Wilson alla fine di Avengers: Endgame. Un'eredità per portare non solo un'identità, non solo un ideale a stelle a strisce ma anche l'identità stessa dell'America. Perché, lo dice il nome stesso, Cap è lo specchio della nazione, l'eroe che indossa la bandiera del Paese. E proprio per questi motivi Sam ha rinunciato a diventarne l'erede, lasciando lo scudo a John Walker, un soldato pluridecorato che deve farsi strada attraverso questo cambio di identità. Captain America non è più Steve Rogers e, di conseguenza, l'America dell'eroe originale non è più la stessa. E non è nemmeno l'America che riuscirebbe ad accettare Sam Wilson come nuovo Cap. Il concentrarsi sul siero del super-soldato come elemento centrale della vicenda riesce a sottolineare un discorso che descrive non solo un nuovo percorso dei protagonisti (d'altronde, dopo il finale della lunga Saga dell'Infinito, ora siamo bene immersi nella Fase Quattro), ma anche la natura stessa degli eroi. Ed è per questo che, dopo aver perfettamente preparato il terreno, la serie più politica e matura dei Marvel Studios sceglie la via più rischiosa e pericolosa: gioca a carte scoperte.

The Falcon and Winter Soldier, Anthony Mackie e Sebastian Stan: "Tanta azione e tante lacrime"

Shock e coraggio

Falcon 2
The Falcon and the Winter Soldier: il nuovo Captain America

Gli ultimi minuti dell'episodio costituiscono un turning point forse prevedibile, ma decisamente shockante, messo in scena in maniera coraggiosa e alzando l'asticella di un prodotto che, fino a questo momento, sembrava voler giocare un altro sport. Se WandaVision sorprendeva sin dalle prime puntate con un linguaggio atipico e post-moderno per poi rientrare lentamente nei binari del classico tassello dei Marvel Studios, The Falcon and the Winter Soldier sembra voler compiere il tragitto opposto. Chiusa in una gabbia canonica, la serie scommette tutto sul significato delle azioni dei personaggi e regala uno dei momenti più forti del Marvel Cinematic Universe. Prima con un evento imprevisto che colpisce quanto basta per giustificare il proseguimento dell'azione, poi scegliendo di non tirarsi indietro e decidendo di mostrare fino alla fine, con una schiettezza e una brutalità atipiche, il momento narrativo. In una serie che si concentra sui simboli e sul significato che questi hanno, a livello umano, sociale e culturale, quell'ultima inquadratura che chiude l'episodio, a suo modo già iconica, è capace di farsi metafora. Potentissima, letale, accusatoria, terribile, resa solo leggermente meno forte per essersi mostrata al mondo nell'aprile 2021 e non nell'estate 2020 come originariamente previsto (la serie doveva uscire ad agosto, ma la pandemia ha costretto un ritardo produttivo). A questo punto, soffermarci a parlare di alcuni graditi ritorni e degli ennesimi collegamenti con altri personaggi e film dell'universo Marvel appare meno importante.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione del quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier ancora con i brividi addosso per un finale di puntata shockante e potentissimo. È in momenti come questi, quando i Marvel Studios decidono di giocare a carte scoperte e compiere scelte coraggiose, funzionanti sia a livello narrativo che tematico, che la serie (e tutto il progetto) riesce ad elevarsi davvero. I fan apprezzeranno i continui rimandi ad altri personaggi e tasselli della saga, che però a questo punto risultano di secondaria importanza. Peccato per qualche incertezza nella sceneggiatura e nel montaggio che, per amore di ritmo, causano parecchie scorciatoie semplificando la parte più avventurosa e mostrando i limiti di una serie che, però, fa delle sue tematiche la sua vera forza.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Le tematiche affrontate continuano a essere il vero cuore della serie.
  • Ci sono graditi ritorni e ulteriori legami con altri tasselli del Marvel Cinematic Universe.
  • Il finale, coraggioso e shockante, eleva la serie che si dimostra la più adulta e matura realizzata finora dai Marvel Studios.

Cosa non va

  • Qualche scorciatoia narrativa di troppo non permette di appassionarsi davvero alla vicenda più avventurosa.