Outer Range 2, la recensione: la serie si avvita su se stessa, ma i colpi di scena non mancano

La recensione di Outer Range 2, sette nuovi episodi, su Prime Video dal 16 maggio, ci svelano cosa accade a Josh Brolin e al resto del cast nel neo-western soprannaturale.

Outer Range 2, la recensione: la serie si avvita su se stessa, ma i colpi di scena non mancano

Il neo-western è tornato in gran spolvero con Yellowstone e Josh Brolin, cresciuto a cavalli e pistole visto che uno dei suoi primi ruoli è stato un giovanissimo Wild Bill Hickcok nella serie I ragazzi della prateria, ci si è tuffato a capofitto. Ammettiamo che il rinnovo di Outer Range per una seconda stagione da parte di Prime Video ci ha stupito, soprattutto a fronte di tante serie di qualità cancellate senza pietà dagli streamer. Ma il mix tra western e noir soprannaturale ha trovato un suo pubblico e nonostante le perplessità della critica, Amazon ha deciso di scommettere ancora una volta sulla serie di Brian Watkins.

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Imogen Poots in auto una foto degli episodi

Squadra che vince non si cambia. Il cast di Outer Range è stato riconfermato in blocco per i sette nuovi episodi della seconda stagione, disponibile su Prime Video dal 16 maggio. Il leader Josh Brolin si è ritagliato un ruolo sempre più di primo piano non tanto davanti all'obiettivo, dove continua a incarnare il tormentato Royal Abbott, quanto dietro le quinte. Oltre a condividere le responsabilità della produzione con lo stesso Watkins e la Plan B di Brad Pitt e Dede Gardner, Brolin ha diretto un episodio, il sesto, e ha partecipato personalmente al casting per scegliere l'interprete della versione giovane del suo personaggio (scelta caduta sul semisconosciuto Christian James).

La famiglia prima di tutto

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Outer Range: Tamara Podemski fugge in una scena d'azione della seconda stagione

Riassumere gli eventi di Outer Range 2 senza fare spoiler non è impresa facile, ma ci proveremo. Per aiutare i lettori a raccapezzarsi suggeriamo la lettura della nostra recensione della prima stagione di Outer Range. Quel che è certo è che gli elementi narrativi che hanno caratterizzato la precedente stagione sono tutti presenti. Il buco nel ranch degli Abbott è sempre al suo posto, ricoprendo il suo ruolo di portale temporale da cui i personaggi continuano a entrare e uscire. Stavolta ne faranno uso, loro malgrado, Perry Abbott, che nel penultimo episodio della prima stagione si è lanciato nel buco dopo che il padre gli ha confessato il suo segreto, e lo sceriffo Joy Hawk, che si ritroverà bloccata nel passato in mezzo a una tribù di nativi.

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Josh Brolin nella seconda stagione

Con la nipote Amy scomparsa, Royal e la moglie Cecilia (Lily Taylor) si danno un gran daffare per riunire la famiglia e per salvare il ranch, ipotecato per tirar fuori di prigione Perry. Nel corso degli episodi li vediamo correre qua e là, confrontarsi con preti, nativi, amici e nemici lottando per rimettere insieme i pezzi e rinsaldare il loro matrimonio. Cecilia viene messa al corrente della vera provenienza di Royal, ma non batte ciglio, tutta presa da preoccupazioni di altra natura. Ridimensionato anche il ruolo dei rivali Tillerson. Con il patriarca Wayne ripresosi "miracolosamente" dal malore che lo aveva portato a un passo dalla morte, l'attenzione è tutta concentrata sui figli. Billy (Noah Reid) è KO dopo l'incidente d'auto provocato da Royal e non è in condizioni di farci godere della sua ugola d'oro, mentre il fratello Luke (Shaun Sipos) è costretto, suo malgrado, a occuparsi di lui per volontà del padre e la loro faida familiare è uno dei subplot che danno pepe alla storia.

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Noah Reid fa l'autostop una foto dei nuovi episodi

Autumn è come il prezzemolo

A fronte di personaggi talmente sottoutilizzati da chiedersi perché siano stati inseriti nel plot (vedi Rhett, il figlio minore di Royal Abbott), ve n'è una che fin dalla prima stagione si è presa prepotentemente la scena. Si tratta di Autumn Rivers, la freak interpretata da Imogen Poots. La prima stagione ce l'ha introdotta lasciando intendere che possedesse la chiave del mistero attorno a cui ruota Outer Range. Autumn sembrava sapere molte cose, ma dopo averla vista all'opera nell'arco dei nuovi episodi non ne siamo più tanto certi. Il personaggio sembra soffrire della sindrome di Lost: dopo un'introduzione efficacissima sembra non saper più che direzione prendere.

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Outer Range: una foto tratta dagli episodi della seconda stagione

Mentre trascorre la convalescenza dagli Abbott dopo l'incidente d'auto in cui sono rimasti coinvolti lei e Billy, si lascia andare a improvvise confessioni, scoppi d'ira, scenate immotivate contro preti e chiesa e chi più ne ha più ne metta. Al suo personaggio è legato il misterioso minerale nero di cui è ricca la terra degli Abbott, uno dei tanti intriganti elementi sparsi qua e là nel plot e mai sviluppati fino in fondo. Royal ha perfino colto sul fatto nella sua proprietà una scienziata che indagava sulla natura della sostanza, scienziata con cui, nella nuova stagione ha un'accesa discussione, ma si tratta di scene isolate, che non hanno seguito. L'unico sviluppo potenzialmente intrigante riguarda la strana assonanza tra Autumn ed Amy, la nipote di Royal. Vedremo dove questa suggestione ci condurrà.

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Il passato a volte ritorna

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Un'immagine della seconda stagione della serie

La nuova stagione di Outer Range vede amplificarsi i difetti identificati in precedenza. Nonostante non manchino i colpi di scena, lo show sembra soffrire di una mancanza di interesse generale nei confronti di ciò che accade. E se il mistero del buco sembrava promettente, una volta compreso il meccanismo è venuto meno lo stupore nei confronti dello strano fenomeno, anche tra gli stessi personaggi . Brian Watkins e la sua writer's room infarciscono gli episodi di eventi e dialoghi che non portano da nessuna parte, concedendosi - anche se in misura minore rispetto alla precedente stagione - qualche tocco surreale (seppur bloccato in un letto, è ancora il povero Billy a offrirci un momento "What the fuck" con una simil ascensione), ma sono i toni seriosi ad avere ancora una volta la meglio.

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Un primo piano di Josh Brolin nella seconda stagione

E se il passato finora si è palesato con brevi squarci, simili a visioni, la novità della seconda stagione è l'ampio spazio riservato al background dei personaggi o alle loro incursioni in altre epoche. Così se Perry finisce indietro nel tempo per cercare moglie e figlia, finendo per trovare un impiego in un luogo a lui molto familiare, un intero episodio - il quarto - viene dedicato a mostrare cosa accade a Joy quando si ritrova nel bel mezzo di un assalto tra due tribù native per poi essere catapultata nell'800. Parco di emozioni, Outer Range sembra voler infarcire di trovate una narrazione che sembra girare a vuoto, ma il problema principale sembra essere la natura incerta di una serie che non sa che direzione prendere. La seriosità di Josh Brolin e di sua moglie Lily Taylor risulta straniante a confronto con i modi sguaiati sopra le righe dei Tillerson. Ma è il tono di ogni scena a essere diverso dal precedente, creando smarrimento nello spettatore indeciso se lasciarsi catturare dagli sprazzi di plot che ancora ci ancorano alla visione o abbandonare personaggi, buco e minerale al loro destino.

Conclusioni

Nella seconda stagione di Outer Range i difetti riscontrati in precedenza si amplificano. Nonostante non manchino i colpi di scena, lo show sembra soffrire di una mancanza di interesse generale nei confronti di ciò che accade. E se i misteri mostrati finora sembravano promettenti, una volta compreso il meccanismo viene meno lo stupore nei confronti degli strani fenomeni.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • L'atmosfera western riletta in chiave moderna riserva delle sorprese.
  • Josh Brolin sempre e comunque.
  • I tanti misteri intriganti che costellano lo show evocando modelli enigmatici come The OA, Lost e Twin Peaks.
  • Il coraggio di raccontare una storia che esuli dai canoni.

Cosa non va

  • L'incertezza dei toni rende difficile intuire se la serie, andando avanti, crescerà o se conserverà la sua enigmaticità.
  • Alcuni personaggi decisamente sopra le righe.
  • La narrazione sembra girare a vuoto spesso e volentieri.