Luna nera, la recensione: Le streghe son tornate!

La recensione di Luna nera, la terza serie italiana di Netflix che affronta il tema della caccia alle streghe ed è disponibile dal 31 Gennaio.

Luna Nera 7
Luna Nera: un'immagine della serie

Con una terza produzione originale italiana e l'annuncio dell'intenzione di aprire una sede romana, diventa sempre più forte l'impegno di Netflix nel nostro paese, ed è uno degli aspetti che vanno tenuti in considerazione nello scrivere la nostra recensione di Luna nera, la terza serie italiana del colosso streaming dopo Suburra e Baby. Colpisce, infatti, la volontà di muoversi su un sentiero poco battuto negli ultimi tempi dall'audiovisivo nostrano, a dispetto di una forte e rispettata tradizione del passato: quello del cinema (o serialità, in questo caso) di genere e dell'attenzione per un folklore locale che va sicuramente ripreso, raccontato e sviluppato.

Luna Nera 9
Luna Nera: una scena della serie

Va detto, individuando parallelamente anche un altro grande merito di Luna nera di cui parleremo a seguire, ma senza trascurare i limiti di approccio e sviluppo di una produzione che non riesce a essere tutto ciò che vorrebbe, che fatica soprattutto nei primi episodi, e che lascia l'amaro in bocca per quello che non è riuscita a realizzare, almeno fin qui e in attesa di probabili ulteriori stagioni.

Ade e la caccia alle streghe

Luna Nera 4
Luna Nera: un primo piano di una delle protagoniste della serie

La storia di Luna Nera prende il via da Ade, sedicenne levatrice accusata di stregoneria alla morte di un neonato durante il parto. Queste accuse la costringono a trovare rifugio lontano dal centro abitato, accolta da una comunità di donne che si nasconde nei boschi della zona. Tra quelle donne trova accoglienza ma anche dei modelli di vita e di femminilità diversi, esempi a cui attingere per trovare se stessa nella difficile fase della crescita che sta vivendo, che comporta anche la scoperta dell'amore: Ade incontra il giovane Pietro, con cui stringe un legame non esente da ulteriori problemi. Il ragazzo appartiene infatti alla famiglia di cacciatori di streghe dei Benandanti e, seppur non condividendo le idee del padre e degli altri suoi familiari, è a sua volta diviso tra la propria attitudine per la scienza e il ragionamento e le idee che lo circondano.

Le streghe e i loro rivali: i personaggi di Luna nera

Lunanera 106 Unit 00449Rc
Luna Nera: una scena della prima stagione della serie

A dare il volto alla protagonista Ade è stata chiamata Antonia Fotaras, già vista ne Il nome della rosa di Rai Fiction lo scorso anno e chiamata a incarnare i dubbi e le difficoltà di una ragazza che scopre di avere dei poteri che deve imparare a gestire. Una fase di passaggio e tormento che ben rappresenta l'adolescenza e che è condivisa anche dal Pietro di Giorgio Belli, diviso tra le proprie idee più moderne, la sua attitudine per la scienza, e quelle della propria famiglia, quei Benandanti cacciatori di streghe che rappresentano gli antagonisti della serie. Uomini che si contrappongono alle streghe, che guardano con sospetto e timore queste donne forti e indipendenti, che ben rappresentano la paura per il diverso che deriva dall'ignoranza e che è attuale anche nel contesto sociale che stiamo vivendo oggi.

Luna Nera 6
Luna Nera: una scena della prima stagione della serie

Sono appunto antagonisti, perché il focus del racconto di Luna nera è sui suoi personaggi femminili, sulle streghe che accolgono Ade nel loro misterioso rifugio nel bosco e che incarnano modi diversi di essere donna, sfumature diverse della femminilità. Una menzione particolare va fatta per la Cesaria interpretata da Gloria Carovana, personaggio interessante che avrebbe meritato un maggior approfondimento, sorellastra di Pietro e Benandante, donna tra gli uomini, un ulteriore tassello nel complesso ritratto che si cerca di dipingere nella serie.

Potere alle donne

Luna Nera 2
Luna Nera: una sequenza della serie

Si è parlato molto di Luna nera come di una serie al femminile. Lo è per il tema della caccia alle streghe, che cerca di dar voce alla storia di donne perseguitate nel passato, ma che può essere inteso in senso più ampio come attacco a tutto ciò che non si capisce e che spaventa, quella paura causata dall'ignoranza che è sempre attuale; lo è per l'ampia presenza femminile nel cast artistico e dietro la macchina da presa. È quest'ultimo un altro dei meriti a cui accennavamo in apertura in un mondo in cui le donne ancora fanno fatica a trovare spazio, un dettaglio importante che accogliamo con gioia, ma ci sentiamo di dire che la vera conquista sarà quando sarà diventata la norma, quando smetterà di fare notizia.

Luna nera, le autrici della serie Netflix: "Raccontiamo donne che non fanno un passo indietro"

Luna nera, tra meriti e molti limiti

Lunanera 101 Unit 00002Rc
Luna Nera: una scena della serie

Meriti a cui vanno contrapposti i limiti, purtroppo evidenti guardando i sei episodi di cui è composta la serie e che riguardano la messa in scena nel suo complesso. È in parte dovuto al budget, considerando che il fantasy è un genere costoso che richiede investimenti importanti per risultare credibile, in parte legato alla mancanza di veri specialisti nel settore che sappiano far fruttare i mezzi a propria disposizione. Un'approssimazione che coinvolge molti aspetti della produzione, che vive di alti (pochi, purtroppo) e tanti bassi, di un livello della recitazione non sempre all'altezza.

Lunanera 102 Unit 00088Rc
Luna Nera: una suggestiva immagine della serie

La nuova serie Netflix ha molti difetti e non regge il confronto con il livello medio delle produzioni internazionali in un panorama seriale sempre più ampio e competitivo. Difetti che sono evidenti soprattutto in prima battuta, a un primo impatto problematico che viene, per fortuna, ridimensionato andando avanti con gli episodi. Questo ci lascia ben sperare per un futuro che ci appare in ogni caso probabile, per prossime stagioni che possano approfondire maggiormente il mondo narrativo creato da Tiziana Triana per i suoi romanzi (il primo, Le città perdute. Luna nera è in libreria, edito da Sonzogno) e dargli una confezione su schermo di maggior spessore.

Conclusioni

Meriti e limiti, entrambi evidenti. Questo abbiamo cercato di raccontarvi nella nostra recensione di Luna nera, la nuova serie Netflix, la terza italiana, che affronta il tema della caccia alle streghe. Da una parte il valore di una produzione di genere, in un paese che ne affronta poche dopo un illustre passato, e i temi che affronta, tra l’attenzione l’inclusività e la condanna di chi attacca il diverso perché ne ha paura; dall’altra un livello produttivo non all’altezza della situazione. Difetti che non compromettono la visione, perché con il procedere degli episodi ci si interessa alle vicende dei personaggi e del mondo in cui si muovono, ma non possono passare inosservati.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.4/5

Perché ci piace

  • L’uso del passato come allegoria del presente, della caccia alle streghe per raccontare anche problemi attuali.
  • La ricostruzione storica, tra location, scenografie e costumi.
  • Lo spazio dato ad autrici, attrici e maestranze femminili, nella speranza che presto possa non essere più una notizia.

Cosa non va

  • Un livello produttivo purtroppo non all’altezza delle ambizioni, tra alti e bassi.
  • La recitazione del cast, composto in parte da esordienti (e questo è ammirevole), non è sempre di livello adeguato.
  • Sarebbe servito un maggior approfondimento per alcuni dei personaggi secondari.