Lillo e la passione per il modellismo a Lucca 2023: "Volevo fare il fumettista: dipingere è zen per me"

A Lucca 2023 Lillo dà sfogo alla sua passione per il modellismo: per lui una mostra e una masterclass.

Lillo e la passione per il modellismo a Lucca 2023: 'Volevo fare il fumettista: dipingere è zen per me'

A Lucca Comics & Games 2023 Lillo ormai è di casa: l'attore e comico ha infatti potuto dare finalmente sfogo alla sua passione per il modellismo. Oltre alla carriera nel mondo dello spettacolo, si dedica infatti da anni alla pittura di modellini ispirati a personaggi fantasy e storici.

Tempo instabile con probabili schiarite: Pasquale Petrolo, in arte Lillo, in una scena del film
Tempo instabile con probabili schiarite: Pasquale Petrolo, in arte Lillo, in una scena del film

Ne ha parlato in una masterclass, The Dark Side of Lillo, e ha anche inaugurato una mostra dei suoi lavori, allestita a Lucca 2023 a Palazzo Arnolfini, dal titolo: Lillo Petrolo, viaggio al centro del modellismo. Questa passione è anche stata coronata da diversi premi: quelli di cui Lillo va più orgoglioso sono quelli ai mondiali di Girona e di Montreaux per la pittura di miniature, sia storiche che fantasy.

Nel suo solito stile fortemente autoironico, Lillo ha spiegato a Lucca 2023 come è nata questa passione: "È partito tutto dal fatto che non rimorchiavo. Mi sono detto: a questo punto se resto a casa dipingo! E poi la mia filosofia è: meglio fare tante cose male che una bene". Ha poi proseguito spiegando che è qualcosa di molto serio: "Mi dicono tutti: dipingi pupazzetti? Invece è una pittura a tutti gli effetti. Ci sono dei maestri: come Danilo Cartacci, artisti a tutto tondo, a cui mi ispiro e sono grande fan. Questo è un mondo di professionisti del colore e della pittura".

Lillo e il modellismo: una passione legata ai fumetti

La passione di Lillo per il modellismo nasce da quella per i fumetti: "Volevo fare il fumettista: portavo i miei disegni agli editori e mi dicevano che facevano schifo. All'epoca me la prendevo, dicevo che non capivano l'arte. Invece li ho rivisti adesso ed è vero: facevano schifo. Poi sono entrato nella band Latte e i suoi derivati e mi è rimasta la passione. Oggi dipingo una mezz'oretta, 20 minuti prima di andare a letto. Va via tutto e l'unica cosa a cui pensi è fare un'ombreggiatura particolare sulla faccia di quell'orco. È una cosa quasi zen per me. Il fumetto dovrebbe essere un'arte molto importante, perché unisce letteratura e arte pittorica. Pensiamo a Watchmen, che per me è a livello delle grande opere di letteratura di tutti i tempi. Non è ancora considerata così purtroppo".

Sono Lillo, il protagonista: "Sono felice di dare spazio a nuovi talenti come Lundini e Fanelli"

Il Grande Salto 1
Il grande salto: Pasquale Petrolo in una scena del film

Lillo ha cominciato da solo a dipingere miniature, ma poi è andato a lezione da uno dei migliori miniaturisti italiani: "Ho studiato da un maestro: Danilo Cartacci, miniaturista a livello mondiale. Andarre da lui mi sapeva di Rinascimento: andavo alla bottega del Cartacci, a lezione. Ho iniziato da solo, andando a istinto. Oggi invece c'è YouTube che aiuta tantissimo: ci sono un sacco di tutorial per principianti. Alcuni poi sono molto bravi a insegnare. Adesso è molto più semplice".

Lillo e le miniature fantasy e storiche

Il Mostro Della Cripta 1
Il Mostro della Cripta: Lillo in una scena del film

Lillo è specializzato in miniature fantasy e storiche: "Il cuoio dipinto da un bravo pittore sembra cuoio, anche se è un pezzo di plastica. È questo il divertimento: riuscire a riprodurre la realtà. Se fai un satiro il pelo del satiro deve essere realistico. Con il tempo ci prendi la mano e vedi i primi risultati. Ma poi per arrivare a certi livelli devi dedicarci tanto tempo. Certo, devi imparare delle cose di base. È anche un modo per imparare la storia: quando devo dipingere qualcosa faccio ricerche. Se devo fare fantasy, invece, magari decido comunque di dipingere un cavaliere come un vero cavaliere teutonico".

Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del kung fu, recensione: Lillo in un Cobra Kai all'italiana

Lillo spiega il suo approccio alla pittura: "Per il fantasy è come quello degli illustratori: magari spari una luce verde che non esiste. Non hai riferimenti, puoi fare come ti pare, tranne quando esistono dei canoni codificati. Sullo storico invece devi essere credibile: il pezzo è bello quando ti riporta al passato. Io faccio entrambi: a volte voglio sfogarmi, sporcarmi di colore e allora faccio un fantasy. Se invece ho letto un bel libro storico allora vado con lo storico. Quello dello storico è un mondo più di puristi: alle competizioni becco sempre l'esperto che mi dice quella stringa non era così, era più ocra. Allora mi difendo sempre dicendo: la mia è consumata, va bene? Io non sono così purista".