Jaguar, la recensione: a caccia di nazisti con Blanca Suárez

La recensione di Jaguar: tra dramma storico e thriller all'ultimo sangue, prende il via una spietata caccia ai nazisti nella Madrid degli anni Sessanta.

Blanca Suarezs Jaguar On Netflix Intrigues With Its Bold Premise
Blanca Suárez è Isabel Garrido in Jaguar

L'attrice madrilena Blanca Suárez si spoglia dei panni della sensuale Lidia, ruolo ricoperto per cinque stagioni nella serie d'epoca Le ragazze del centralino, per vestire quelli di una determinata cacciatrice di nazisti in Jaguar, miniserie prodotta da Bambú Productions e in streaming su Netflix dal 22 settembre. Ambientata nella Madrid degli anni '60, rifugio sicuro di centinaia di nazisti dopo la seconda guerra mondiale, la miniserie ha come protagonista Isabel Garrido (Suárez), giovane donna sopravvissuta al campo di Mauthausen in cerca di vendetta per il padre ed il fratello, rimasti vittima dello sterminio. La miniserie, ideata da Ramón Campos e Gema R. Neira, autori del già citato Le ragazze del centralino, ha l'obiettivo, chiaro fin da subito, di ricordare ciò che è successo a migliaia di spagnoli nei campi di sterminio nazisti e di come i responsabili di tutto ciò abbiano potuto girare per la Spagna in totale libertà, fino a non troppi anni fa. Come vedremo nella nostra recensione di Jaguar, però, il progetto non vuole solo raccontare la Storia, ma anche intrattenere lo spettatore con una serie di inseguimenti, fughe e sparatorie, tra le quali si faranno strada le non facili scelte morali che la protagonista dovrà compiere nel corso dei sei episodi.

Caccia ai nazisti

Isabel Garrido (Blanca Suárez) è una giovane donna sopravvissuta al campo di concentramento di Mauthausen che lavora in un ristorante di lusso frequentato soprattutto da una clientela tedesca. Gli avventori del locale, però, non sono clienti qualunque: a pasteggiare allegramente rievocando con nostalgia il periodo del Terzo Reich, ci sono diversi ex ufficiali nazisti che hanno trovato rifugio, dopo la seconda guerra mondiale, nella Spagna franchista e ora vivono da uomini liberi nella Madrid degli anni Sessanta. Tra loro siede Otto Bachmann, responsabile della morte del padre di Isabel e, per questo, bersaglio designato della donna, determinata a farsi giustizia da sola per l'orrore vissuto durante l'Olocausto. I suoi piani di vendetta, però, non andranno come previsto: Isabel, infatti, scoprirà presto di non essere l'unica sulle tracce di questi criminali di guerra. Un gruppo ben organizzato di sopravvissuti allo sterminio segue nell'ombra i movimenti dei nazisti di passaggio per la Spagna, con l'intento di catturarli e far loro scontare i propri crimini davanti alla giustizia, come in un secondo processo di Norimberga. Inizialmente riluttante, la donna decide di unirsi all'impresa, acquisendo il nome in codice di Jaguar, giaguaro.

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L'importanza della memoria

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Jaguar: una scena della miniserie

Jaguar affronta con coraggio uno dei temi più dolorosi e scottanti della storia spagnola del Novecento: dopo la seconda guerra mondiale, più di 40mila criminali nazisti hanno potuto stabilirsi in Spagna nella totale impunità, senza nemmeno dover cambiare il proprio cognome. Questo perché, come ci viene spiegato fin dal primo episodio della serie, una rete ben organizzata dal nome Odessa ha permesso ai grandi gerarchi nazisti di fuggire verso la Spagna e l'Italia con l'appoggio del Vaticano, permettendo loro di costruirsi una seconda vita. Nonostante si tratti di una fiction, infatti, la serie ideata da Ramón Campos e Gema R. Neira ha il chiaro obiettivo di inserirsi in un contesto storico assolutamente reale, e lo fa arricchendo la narrazione di personaggi davvero esistiti. Così, durante i banchetti tedeschi al ristorante di lusso, sentiamo parlare di Adolf Eichmann, uno dei principali artefici della Soluzione Finale catturato a Buenos Aires dai servizi segreti israeliani del Mossad e condannato a morte in Israele. Oppure di Aribert Heim, spietato medico austriaco membro delle SS nonché principale obiettivo del gruppo organizzato di cui entra a far parte la nostra protagonista. Mentre ci racconta gli eventi storici e offre un efficace ritratto di questi nazisti che nutrono ancora forti sentimenti per il Terzo Reich, appare chiaro come il principale intento di Jaguar sia quello di ricordare e commemorare la sorte migliaia di spagnoli nei campi di sterminio nazisti. Lo fa, soprattutto, portando sullo schermo la sofferenza di Isabel, intrappolata in continui flashback della sua infanzia, segnata dalla morte del padre e trascorsa come serva nella casa di un ufficiale delle SS.

Anima thriller

Jaguar
Una scena della miniserie Jaguar

Jaguar, però, non è solo un dramma storico; nei suoi sei episodi viene concesso moltissimo spazio a inseguimenti, fughe e sparatorie, svelando, fin dal primo episodio, l'anima thriller della serie. Il fatto di essere un "ibrido" non costituisce di per sé un problema, anzi, il suo essere uno show avvincente e ricco di colpi di scena rappresenta, in fin dei conti, il modo in cui riesce a catturare l'attenzione dello spettatore. Purtroppo però, a volte si ha l'impressione che, in alcuni passaggi, gli sceneggiatori si siano lasciati un po' prendere la mano. Inseguimenti alla Fast & Furious, missioni alla Ocean's Eleven ed evoluzioni della protagonista degne dei migliori stuntman, fanno perdere un po' di veridicità alla narrazione. Soprattutto nel primo episodio, infatti, l'eccesso di azione rischia di mettere in ombra quelli che sono i reali intenti della serie, rendendo fumosa la trama e rischiando di scoraggiare una buona fetta di pubblico. Ma, se si riesce ad andare oltre ai primi 42 minuti, Jaguar si svela per quello che è: non solo un thriller all'ultimo sangue e un dramma storico ma anche una storia di amicizia, sull'importanza di trovare chi condivide il tuo stesso passato e condivide gli stessi demoni interiori.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione di Jaguar, la miniserie ideata da Ramón Campos e Gema R. Neira rappresenta un perfetto esempio di dramma storico, con particolare attenzione alla realtà dei fatti e il continuo riferimento a personaggi realmente esistiti. Benché l'obiettivo dello show con protagonista Blanca Suàrez sia quello di raccontare un doloroso episodio della storia spagnola, Jaguar svela però fin da subito anche la sua anima thriller. Peccato che, in alcuni passaggi, sembra che gli sceneggiatori si siano un po' fatti prendere la mano con inseguimenti e sparatorie; l'eccesso di azione, soprattutto nel primo episodio, rischia infatti di far perdere il senso della serie e rendere un po' fumosa la trama.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Ben inserita nel contesto storico che racconta, con continui riferimenti ad eventi e personaggi realmente esistiti.
  • Ricca di colpi di scena.

Cosa non va

  • Momenti di azione un po' eccessivi.