Hacks, la recensione: ridere, che fatica!

La recensione di Hacks, la comedy con Jean Smart disponibile finalmente anche in Italia su Netflix che scherza amaramente sulla comicità odierna, mettendo a confronto due generazioni.

Hacks, la recensione: ridere, che fatica!

HBO Max (ora semplicemente Max) è la piattaforma di Warner Discovery, che comprende titoli non solo HBO ma anche Warner e anche qualche serie original creata appositamente per lo streaming. Purtroppo, essendo per il momento inedita in Italia, non ha un corrispettivo diretto da noi quindi ogni titolo viaggia a sé stante, così come accade per Peacock, il servizio di NBCUniversal. È per questo che da noi molti titoli arrivano con grande (e grave) ritardo, se arrivano. Uno di questi è sicuramente Hacks, la comedy con Jean Smart che ha già fatto incetta di premi tra Emmy e Golden Globe negli Usa e giunge dopo tre anni sul Netflix nostrano, mentre oltreoceano aspettano spasmodicamente la terza stagione che ha avuto vari ritardi produttivi. Finalmente, dato che la comedy è una vera bomba, come spieghiamo nella recensione.

La trama di Hacks

Hacks Jean Smart
Hacks: una scena

Cosa succede se metti insieme una vecchia stand-up comedian che forse ha smesso di far ridere e un'autrice giovane ed emergente ma già scomoda per un'infelice battuta fatta sui social? Non si tratta di una barzelletta, bensì della trama di Hacks. Creata a sei mani da Lucia Aniello, Paul W. Downs e Jen Statsky, la serie segue le vite di Deborah Vance (una straordinaria Jean Smart), una star della stand-up comedy di Las Vegas che inizia ad accusare gli anni che passano sul palco, e Ava Daniels (Hannah Einbinder), un'autrice comica che dopo un tweet incriminato e ritenuto offensivo si ritrova senza lavoro. Il loro agente comune, Jimmy (Paul W. Downs), ha la brillante idea di mettere insieme i loro talenti per provare a salvare le carriere di entrambe. Escamotage che ovviamente le due non apprezzano inizialmente: ci vorrà un po' di tempo affinché si abituino all'idea della possibile collaborazione ma non hanno altra scelta, in fondo. E come sappiamo, nella vita spesso necessità fa virtù.

Generazioni a confronto

Hacks Jean Smart Hannah Einbinder 3
Hacks: una scena

Hacks è un sagace ritratto della comicità contemporanea, che deve affrontare il politically correct problematico soprattutto nella stand-up comedy e lo fa mettendo a confronto due diverse generazioni di ironia. Da un lato la veterana forse un po' troppo sicura di sé - che però conosce bene l'ambiente e sa quanto sia una vasca piena di squali in cui è difficile farsi notare, per una "guerra della rilevanza" che non ha mai fine - dall'altro l'emergente che si fa un po' troppi problemi. I continui battibecchi e la chimica tra le due interpreti, Jean Smart e Hannah Einbinder (scelta volutamente come attrice meno conosciuta per rispecchiare quanto accade sullo schermo), sono il vero punto di forza, insieme alle battute sagaci e al vetriolo scritte dagli autori. Il mondo delle due protagoniste ovviamente si colora di personaggi sopra le righe e tra i tanti, comprese guest star importanti dal mondo del spettacolo, non possiamo non citare l'ex Justin Suarez di Ugly Betty Mark Indelicato, che ritroviamo cresciuto nei panni di uno degli assistenti di Deborah. Menzione speciale anche per Kayla (Megan Stalter), già un tormentone come assistente nullafacente di Jimmy, perché è la figlia del responsabile dell'agenzia quindi "è la mia assistente ma anche il mio capo", come dirà lo stesso agente, creando situazioni talmente paradossali da risultare esilaranti.

Ironia portami via

Hacks Jean Smart Hannah Einbinder 4
Hacks: una scena

Se sulla carta è una comedy che potrebbe sembrare già vista per il plot già utilizzato in precedenza e per le tematiche che si porta dietro già analizzate in altri prodotti audiovisivi, è nella resa sullo schermo che avviene la magia, continuando quasi idealmente il discorso iniziato con la splendida Reboot: grazie alle due protagoniste, ai personaggi che gravitano loro intorno, alla location assolata nel deserto sinonimo di soldi, fumo e alcol; fino al background personale, che le rende ciò che sono oggi - si dice sempre "scrivi di ciò che conosci" e spesso l'autoironia viene dal dolore vissuto. L'essere green o maggiormente sensibili verso le categorie rappresentate oggi sono motivo di continua discussione per le due donne che mostrano due modi diversi - ma non per questo incomplementari - di fare comicità oggi, mettendo alla berlina tanto il mondo comedy quanto la società tutta oltre alla macchina produttiva hollywoodiana, dimostrando ancora una volta che la verità sta spesso nel mezzo e nel compromesso.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Hacks felici che finalmente la comedy sia arrivata in Italia grazie a Netflix. Due ottime Jean Smart e Hannah Einbinder fanno da capotavola a uno stuolo di personaggi e situazioni sopra le righe che vogliono riflettere sulla comicità contemporanea e sul gap generazionale, senza peli sulla lingua. Assolutamente da vedere per il prezioso e puntuale ritratto di ciò che avviene al di là dello schermo.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Jean Smart è (sempre) meravigliosa e Hannah Einbinder è una bella scoperta.
  • L’incontrarsi spigoloso delle due protagoniste.
  • I personaggi che ruotano loro intorno (menzione speciale per Kayla).
  • L’analisi della comicità contemporanea e generazionale attraverso il politically correct.

Cosa non va

  • È un tipo di comicità non adatta a tutti, perché piena di humour nero e di meta-televisione.
  • I personaggi possono risultare inizialmente respingenti.