Gossip Girl - stagione 3, episodio 14: The Lady Vanished

La Cw ha rinnovato Gossip Girl per una quarta stagione, ma visto il calo netto negli ascolti e le forti incongruenze nella trama, forse è il caso che Josh Schwartz si metta seriamente al lavoro per risollevare una serie ormai quasi irriconoscibile.

The Lady Vanished (da The Lady Vanishes, pellicola del 1938 di Alfred Hitchcock) ruota intorno a tre vicende fondamentali: il travagliato rapporto tra Chuck e la madre ritrovata dopo anni, Jenny e Damien nei guai dopo essere stati scoperti in possesso di droga da Lily, e l'interminabile riavvicinamento tra Dan (o quel che rimane del suo personaggio) e l' insopportabile Vanessa.
La puntata non spicca in quanto a divertimento e originalità, questo è certo, ma riesce comunque in parte a coinvolgere grazie al capitolo inerente la famiglia Bass. Giunti a un punto ormai critico in questa terza stagione di Gossip Girl, basterebbe semplicemente elencare, in totale sincerità, quali elementi convincono e quali invece no, e apportare adeguate migliorie narrative laddove necessarie, per risollevare le sorti della serie.
La regia affidata all'attore Andrew McCarthy (il Joe Bennet di Lipstick Jungle ma anche, tra i tanti, il protagonista di Weekend con il morto, famosa commedia degli anni Novanta), non eccede particolarmente né presenta notevoli peculiarità e scorre discretamente per tutti i quaranta minuti.
Stephanie Savage, alla sceneggiatura, sembra voler chiudere brevemente la vicenda di Elizabeth Bass e suo figlio, giungendo almeno in apparenza a una conclusione: grazie all'intervento di Serena, infatti, che insistente fino all'esasperazione induce la donna ad avere un confronto con Chuck dopo vent'anni, i due finalmente si ritrovano e attraverso una chiacchierata risolutrice, si convincono a ricominciare daccapo.
L'augurio è che, la ritrovata serenità di Chuck elimini finalmente quel velo di malinconia posatosi su di lui e che rischiava di minare la sua storia con Blair. La parentesi dedicata a Serena e il parallelismo tra il suo rapporto col padre e quello di Chuck con la madre, probabilmente si esaurirà con altrettanta velocità, e la sua estenuante ricerca di Mister Van Der Woodsen a breve avrà finalmente un epilogo.

L'amara sconfitta della CW, che questa settimana totalizza durante la messa in onda della serie solo l'1,72 milioni di spettatori contro, solo per citarne uno, gli oltre 8 della Fox con 24, segna veramente un brutto colpo per il network, in rapida discesa con parecchi degli show trasmessi.
Il fatto che i fan si siano annoiati durante la parte riguardante Dan e Vanessa (che occupa buona parte delle scene dell'episodio), non ci sembra poi così strano: la loro relazione, oltre a essere prevedibile e scontata, dimostra di non avere nulla da raccontare e il continuo e inspiegabile tira e molla tra i due, non fa altro che contribuire a rendere la vicenda ancora meno appetibile per chi segue il telefilm.
Del Dan Humphrey che conoscevamo, e che vantava un'ottima schiera di fan, non c'è più l'ombra: ciò che resta di lui è solo un personaggio anonimo e piatto, privo di personalità e incapace di suscitare interesse o curiosità, totalmente in balìa di un'odiosa Vanessa, ostile e incoerente in ogni atteggiamento.
Il loro legame, che vorrebbe eguagliare quello tra Dawson e Joy in Dawson's Creek, probabilmente potrebbe anche esaurirsi tra le quattro mura dell'università e nessuno ne sentirebbe la mancanza: la storia annoia e non dà alcun segno di un futuro miglioramento.
E intanto il padre Rufus è ai ferri corti con Lily, per un motivo futile e inspiegabile, soprattutto se si considera che hanno aspettato ben vent' anni per sposarsi, tenendo gli spettatori sulle spine per quasi quaranta episodi prima di legarsi l'un l'altro: sono gli unici due personaggi che dovrebbero comportarsi da adulti, e invece falliscono miseramente, e l'indizio di un presunto tradimento di Rufus spuntato fuori senza alcuna ragione, non fa che peggiorare una situazione già di per sé poco convincente.
Per gli Humphrey, però, i problemi non terminano qui, e chi conosce bene little J, lo sa: fuggita di casa lo scorso anno, non soddisfatta, decide di ripetersi anche in questa serie per inseguire l'impossibile relazione con Damien e darsi allo spaccio incondizionato di droga e medicinali.
Se già quindi ci veniva spontaneo domandarci perché il figlio di un monarca del Belgio dovesse procacciarsi denaro vendendo ecstasy a Manhattan, con questa decisione di Jenny i nostri dubbi non fanno altro che aumentare e avvalorare la tesi di una totale irrazionalità da parte degli autori.
Perché a sedici anni la piccola Humphrey non va più la scuola?
Perché non la vediamo frequentare la Constance, dopo averci annoiato coi suoi continui tentativi di inserirsi e insinuarsi come regina indiscussa delle mean girls al posto di Blair?

Le storie intricate in cui viene coinvolta perdono di credibilità a ogni puntata e le vicissitudini associate al suo personaggio non risultano credibili neanche se pensate nel contesto di una stagione incoerente come questa.
A differenza di suo fratello, però, almeno riesce a divertire, e smessi i panni della punk, con trucco pesante e capigliatura fuori controllo, almeno la sua fuga contribuisce a mettere un po' di carne al fuoco in mancanza d'altro, stimolando lo spettatore a guardare cosa succederà, seppur solo per poi poter criticare gli sviluppi che ne scaturiranno.
Il problema basilare, a nostro parere, è uno soltanto: la serie cui stiamo assistendo da qualche episodio a questa parte, non è più quella originaria.
Il Gossip Girl ambientato nell'Upper East Side, è il caso di ammetterlo, non esiste più: ci ritroviamo davanti a un nuovo telefilm, che andrebbe ribattezzato Gossip Girl NYU, poiché privo degli stilemi che caratterizzarono e resero famosa la serie originale.
Non c'è più la blogger protagonista di tutti gli intrecci raccontati, se non per qualche frase in rima gettata lì ogni tanto; non ci sono più i pettegolezzi da un cellulare all'altro, niente più segreti e tradimenti, né gossip di buona qualità.

È scomparso tutto ciò che aveva reso lo show famoso, per l'insolenza e il cinismo messi in scena: spariti i messaggini sarcastici e piccanti della blogger, sono scomparse anche le peculiarità fondamentali del teendrama che tanto amavamo.
Anche i personaggi secondari, quelli che facevano da contorno da tre stagioni a questa parte e che riempivano i vuoti creati dai protagonisti principali, sono evaporati nel nulla, senza lasciare traccia alcuna e senza un motivo comprensibile.
Qualche esempio? Eleanor Waldorf e il nuovo marito Cyrus, che sembrava dovesse ricoprire un ruolo fondamentale nella vita di Blair; Eric Van Der Woodsen, tanto amico di Jenny e affezionato alla sorella Serena, ora scomparso misteriosamente e non tirato più in causa; o le mean girls e i vari amanti di Serena dileguati come se nulla fosse, e potremmo continuare così all'infinito.
Non erano certo personaggi principali, questo è ovvio, ma farli sparire per poi rispolverarli all'improvviso e senza spiegazioni, sicuramente non gioverà alla discontinuità narrativa di cui è vittima la serie da ormai troppi episodi.
In una situazione allarmante come questa, come si può pensare di portare avanti Gossip Girl per un'altra stagione?