Giorgio Moroder: le sue migliori canzoni per il cinema, da Flashdance a Top Gun

La musica di Giorgio Moroder ha esercitato un ruolo imprescindibile in molti film di culto: celebriamo le migliori canzoni realizzate dal compositore italiano per il cinema.

Moroder Giorgio
Giorgio Moroder in uno studio di registrazione

La leggenda - ovvero, David Bowie in persona - narra che un giorno del 1977 a Berlino Ovest, durante le registrazioni dell'album Heroes, Brian Eno arrivò di corsa con un disco in mano e proclamò, al cospetto della rockstar inglese: "Ho sentito il suono del futuro! È questo, non c'è bisogno di cercare altro. Questo singolo cambierà il suono della musica da discoteca per i prossimi quindici anni". Il disco in questione era I Feel Love, brano scritto da Giorgio Moroder, Pete Bellotte e Donna Summer, che nell'estate del 1977 avrebbe dominato la classifica britannica e fatto furore nelle discoteche di tutto il mondo, per poi conquistare in autunno pure gli Stati Uniti; ma la previsione di Brian Eno era azzeccata solo in parte...

I Feel Love
I Feel Love: la copertina del disco di Donna Summer

Il clamoroso successo di I Feel Love si sarebbe esteso infatti ben oltre lo spazio di qualche lustro: l'importanza seminale della hit di Donna Summer resta valida perfino a quattro decenni di distanza, e costituisce un'ideale sineddoche dell'influenza esercitata da Giorgio Moroder sul mondo della musica e, di riflesso, su quello del cinema. Perché le colonne sonore del compositore e produttore altoatesino sono una parte integrante dell'immaginario cinematografico degli anni Ottanta e dintorni, e alla sua straordinaria prolificità dobbiamo alcune delle migliori canzoni che sia possibile ascoltare all'interno di un film.

Il "suono del futuro", da Donna Summer al cinema

Giorgio Moroder
Una foto di Donna Summer e Giorgio Moroder

Nato a Ortisei, nella Val Gardena, il 26 aprile 1940, attivo fra la Germania Ovest (dove nel 1969 realizza il suo primo album) e gli Stati Uniti, Giorgio Moroder legherà la prima fase della propria carriera soprattutto a LaDonna Gaines, meglio nota come Donna Summer, conosciuta nel 1973 a Monaco di Baviera. Il sodalizio fra Moroder e la futura regina della disco si rivelerà uno dei più fortunati nella storia del pop mondiale: nel 1974 Moroder firma l'LP di debutto di Donna Summer, Lady of the Night, mentre nell'autunno del 1975 la coppia prende d'assalto le classifiche mondiali con la sensualissima Love to Love You Baby, canzone epocale (con gemiti orgasmici a profusione) il cui successo verrà bissato, due anni più tardi, dalla rivoluzione elettronica di I Feel Love, a proposito della quale la Summer conierà il termine high energy, adottato da allora per definire un intero settore della musica dance.

Moroder
Un primo piano di Giorgio Moroder

Con simili premesse, il connubio fra Moroder e il cinema era solo questione di tempo: nel 1978 le sue inconfondibili sonorità synth si dimostreranno uno degli elementi di maggior suggestione di Fuga di mezzanotte, il celebre dramma carcerario diretto da Alan Parker. Moroder si aggiudica l'Oscar e il Golden Globe per la colonna sonora del film, che include il pezzo strumentale Chase, a corredo di una delle scene di maggior tensione. È il primo, glorioso capitolo di un rapporto, quello fra il compositore italiano e Hollywood, che durerà per tutto il decennio a venire, e che rimane un esempio strabiliante e irripetibile di una sinergia a dir poco perfetta: perché senza la musica e le canzoni di Giorgio Moroder, diversi film cult degli anni Ottanta non sarebbero tali (e alcuni non esisterebbero neppure).

Se nel 1993 il suo iato ventennale lo ha fatto sparire quasi del tutto dalle scene, prima di un ritorno anticipato nel 2013 dalla collaborazione con i Daft Punk, il pubblico non ha certo dimenticato Giorgio Moroder, la cui impronta è percepibile sulla musica di una quantità incalcolabile di artisti. E in occasione del suo ottantesimo compleanno, di seguito vi proponiamo una classifica delle dieci migliori canzoni scritte per il cinema dal pioniere del synth e della disco...

10. Bonnie Tyler, Here She Comes (Metropolis)

Bonnie Tyler
Una foto della popstar Bonnie Tyler

Uno dei progetti più ambiziosi, ma pure più controversi di Giorgio Moroder è stato la sua 'rivisitazione', nel 1984, di Metropolis di Fritz Lang, con una riedizione del capolavoro espressionista del 1927 ridotta a ottantatré minuti e con una nuova soundtrack. Nella tracklist, che comprende anche Love Kills di Freddie Mercury, un pezzo particolarmente incisivo è Here She Comes, affidato alla voce graffiante e profonda della cantante gallese Bonnie Tyler, reduce dal successo planetario di Total Eclipse of the Heart.

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9. Pat Benatar, Here's My Heart (Metropolis)

Pat Benatar
La rockstar americana Pat Benatar

Sempre nella colonna sonora del Metropolis versione Moroder troviamo un'altra, strepitosa interprete femminile del pop/rock degli anni Ottanta, l'americana Pat Benatar, per la quale Moroder compone invece la struggente ballata Here's My Heart: un esempio emblematico del pop melodico di quel decennio, servito magnificamente dalla splendida voce della cantante newyorkese.

8. Philip Oakey e Giorgio Moroder, Together in Electric Dreams (Electric Dreams)

Electric Dreams
Electric Dreams: una foto di Lenny Von Dohlen e Virginia Madsen

Restiamo nel 1984, anno in cui Giorgio Moroder partecipa anche alla colonna sonora della commedia romantica Electric Dreams, incentrata sul bizzarro triangolo amoroso fra un giovane architetto, la sua vicina di casa e un'intelligenza artificiale soprannominata Edgar. Il film, che anticipa temi di opere quali Lei, passa abbastanza inosservato, ma nella sua ricchissima soundtrack spicca Together in Electric Dreams, realizzata da Moroder insieme a Philip Oakey, il leader degli Human League: il singolo, grazie a una melodia infallibile e a un arrangiamento tipicamente Eighties, schizza al terzo posto in classifica in Gran Bretagna e diventerà una delle perle nel canzoniere di Moroder.

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7. Donna Summer, On the Radio (A donne con gli amici)

Donna Summer
Un'immagine di Donna Summer

Foxes, diretto nel 1980 da Adrian Lyne e distribuito in Italia come A donne con gli amici, è un altro titolo poco noto al pubblico; questo coming of age dedicato a vite e passioni di quattro teenager californiane (nel cast pure una sedicenne Jodie Foster) si avvale in compenso di una soundtrack curata interamente da Giorgio Moroder, a cui partecipano anche Janis Ian con Fly Too High e Cher con Bad Love. Ma il tema principale del film è On the Radio, brano inciso e pubblicato pochi mesi prima da Donna Summer come singolo di lancio per la sua omonima antologia. Si tratta della ciliegina sulla torta nell'ennesima "stagione d'oro" del duo Summer/Moroder, che nel 1979 avevano già dato vita allo storico album Bad Girls: On the Radio, che arriva al quinto posto negli Stati Uniti, si apre con una vena di dolcezza e di nostalgia, per poi esplodere all'improvviso in quel ritornello in cui la Summer dà libero sfogo alla propria potenza vocale.

6. Joe Esposito, Lady, Lady, Lady (Flashdance)

Flashdance Film
Flashdance: Jennifer Beals e Michael Nouri in una foto

Tre anni dopo Foxes, l'opera seconda di Adrian Lyne, Flashdance, si impone al contrario non solo come il terzo maggior incasso del 1983 negli Stati Uniti, ma come un film che entra da subito nell'immaginario del pubblico più giovane. E alla base del suo successo c'è ovviamente la colonna sonora, parte integrante del racconto: il disco con le canzoni di Flashdance (che include brani di Donna Summer, Kim Carnes e Laura Branigan) riesce a scalzare per un paio di settimane Thriller dal primo posto della classifica americana, vende sei milioni di copie soltanto negli USA e farà guadagnare a Giorgio Moroder due Golden Globe (per la colonna sonora e per la canzone What a Feeling) e due Grammy Award.

Chiamami col tuo nome, Timothée Chalamet in una scena.
Chiamami col tuo nome, Timothée Chalamet in una scena.

Il terzo singolo tratto dall'album, Lady, Lady, Lady, composto da Moroder e interpretato da Joe Esposito (il vocalist dei Brooklyn Dreams), non sfonda nelle classifiche, ma in compenso acquisirà una notevole fama nel tempo. Si tratta di una ballad evocativa e malinconica che nel 2018, in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, farà da veicolo all'emergere della gelosia di Elio nei confronti di Oliver in una delle scene più significative del film.

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5. David Bowie, Cat People (Il bacio della pantera)

David Bowie in una foto promozionale
David Bowie in una foto promozionale

A partire dal 2009, Cat People (Putting Out Fire) è associata inevitabilmente alla preparazione della vendetta di Shosanna Dreyfus in uno dei momenti più memorabili di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino. In realtà, la suggestiva melodia del brano viene composta nel 1981 da Giorgio Moroder per la colonna sonora de Il bacio della pantera di Paul Schrader, uscito nelle sale l'anno seguente: un remake dell'omonimo cult della suspense di Jacques Tourneur. E di suspense è innervata anche la canzone stessa, in cui la voce cavernosa di David Bowie scivola da un'intro spettrale e inquietante alla rabbiosa energia di un ritornello letteralmente 'incendiario'.

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4. Limahl, The NeverEnding Story (La storia infinita)

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La storia infinita: Bastian a cavallo di Falkor

Il piccolo Bastian solca il cielo aggrappato al manto bianco di Falkor: l'immagine-simbolo de La storia infinita, trasposizione cinematografica del classico fantasy di Michael Ende diretta nel 1984 da Wolfgang Peterson, è legata in maniera indissolubile alle note di The NeverEnding Story, composta da Giorgio Moroder e interpretata dal cantante inglese Limahl, voce dei Kajagoogoo. Perfetto corredo musicale del film che ha accompagnato l'infanzia di un'intera generazione, The NeverEnding Story avrebbe scalato le classifiche di tutta Europa, arrivando al quarto posto in Gran Bretagna e al secondo posto in Germania e in Italia; e nel 2019, la sua forza iconica è stata rimarcata dall'affettuoso omaggio alla canzone inserito nell'episodio finale di Stranger Things.

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3. Blondie, Call Me (American Gigolò)

Debbie Harry
Un ritratto di Debbie Harry, leader dei Blondie

Prima de Il bacio della pantera, il sodalizio fra Giorgio Moroder e il regista Paul Schrader viene inaugurato nel 1980 con American Gigolò, cult movie interpretato da Richard Gere, con una colonna sonora scritta interamente dal compositore italiano. Ad aprire la pellicola, sui titoli di testa, è la celeberrima Call Me, composta da Moroder con Debbie Harry (dopo il forfait di Stevie Nicks) e registrata dai mitici Blondie. Pietra miliare del filone della dance-rock, imperniata sulla fusione fra sonorità tipicamente new wave e la voce grintosa e sensuale della Harry (e con un testo malizioso che strizza l'occhio alla trama del film), nella primavera del 1980 Call Me occupa per ben sei settimane il primo posto in classifica negli Stati Uniti (Billboard la proclamerà il singolo più venduto dell'anno) e arriva al numero uno anche in Gran Bretagna, mentre nel 2004 Rolling Stone la inserirà nella sua lista delle cinquecento migliori canzoni di tutti i tempi.

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2. Berlin, Take My Breath Away (Top Gun)

Top Gun
Top Gun: un'immagine di Kelly McGillis e Tom Cruise

E all'immaginario cinematografico americano degli anni Ottanta è legato pure il maggiore campione d'incassi del 1986: Top Gun di Tony Scott, film della definitiva consacrazione di Tom Cruise a nuovo idolo del grande schermo. Il colossale successo di Top Gun si estende anche alla colonna sonora, una delle più vendute di sempre, trainata in cima alle classifiche da due hit composte appositamente da Giorgio Moroder: Danger Zone di Kenny Loggins, ma soprattutto Take My Breath Away, affidata alla band americana Berlin e alla voce avvolgente di Terri Nunn. Ballad sontuosa, elegantissima e carezzevole, considerata da Moroder in persona il fiore all'occhiello della sua produzione, Take My Breath Away raggiunge il primo posto in classifica in Stati Uniti e Gran Bretagna e farà conquistare a Moroder e al paroliere Tom Whitlock l'Oscar e il Golden Globe per la miglior canzone originale.

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1. Irene Cara, Flashdance... What a Feeling (Flashdance)

Irene Cara
Una foto della cantante Irene Cara

Ma tre anni prima dell'Oscar a Take My Breath Away, Giorgio Moroder aveva già ricevuto la statuetta per un brano diventato immediatamente una delle canzoni-simbolo di un'epoca: Flashdance... What a Feeling, scritta da Moroder insieme all'interprete Irene Cara. Perché un capitolo fondamentale della cultura pop degli anni Ottanta è proprio la scena in cui la Alex di Jennifer Beals balla di fronte alla commissione dell'Accademia di Danza di Pittsburg sulla melodia di What a Feeling: la delicata lentezza della strofa introduttiva cede il posto a un ritmo sempre più spedito, per poi impennarsi in un ritornello da annoverare fra le melodie più trascinanti negli annali della musica pop.

Flashdance
Flashdance: Jennifer Beals nella scena dell'audizione

Il successo, ovviamente, sarà stratosferico: il singolo raggiunge il primo posto negli Stati Uniti (per sei settimane), in Francia, in Italia e perfino in Giappone, sfiora la vetta in Gran Bretagna, vince un Grammy Award e nel 2004 sarà incluso dall'American Film Institute nella classifica dei cento migliori temi musicali nella storia del cinema. E rimane, forse più di tutti gli altri brani citati finora, una testimonianza lampante del talento cristallino e senza tempo del suo compositore.

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