Il trono di spade - Stagione 1, episodio 2: La strada del re

La teleplay inizia ad indirizzare in maniera più scoperta la psicologia dei personaggi e l'architettura dei rapporti, con l'accenno ad alcuni possibili sviluppi decisamente promettenti, riuscendo nel frattempo anche a inserire episodi abbastanza 'forti' da assicurare anche il pieno coinvolgimento emotivo anche in quello che è indubbiamente un episodio di transizione - in senso geografico oltre che narrativo.

Eddard Stark si prepara a mettersi in cammino verso King's Landing al fianco del suo signore, Re Robert, e a lasciare dietro di sé una moglie sdegnata e in preda all'angoscia per il destino del piccolo Bran; con lui partono anche due Lannister, anch'essi preoccupati della sopravvivenza del bambino ma per ragioni ben diverse, mentre il terzo, Tyrion, s'incammina verso la Barriera con il futuro membro della Guardia della notte Jon Snow. Al di là del mare, anche i Targaryen, Viserys e la neo-sposa Daenerys, si mettono in viaggio con Khal Drogo e i Dothraki in attesa di ottenere l'aiuto sperato per muovere guerra a Robert.
La narrazione in The Kingsroad riprende all'incirca da dove si concludeva il pilot Winter Is Coming, ridistribuendo parzialmente i peronaggi: la casata degli Stark si divide, con Ned e le figlie Sansa e Arya sulla Kingsroad, Jon a nord, in procinto di "prendere il nero", affiancato da un compagno improbabile quanto a lui affine come il nano seduttore e affabulatore Tyrion, e il resto della famiglia, tra cui il giovanissimo Bran tra la vita e la morte, custode di un segreto assai scomodo per i Lannister, ancora a Winterfell - almeno per il momento.
Nel frattempo Daenerys, da fanciulla inerme vittima di un fratello crudele e di un marito brutale, inizia a mostrare una certa "iniziativa" e capacità di adattamento, inducendoci a pensare che anche lei diverrà una nemica temibile per Robert e i suoi.

Il secondo episodio di Game of Thrones conferma quanto di buono abbiamo visto nel pilot: in un impianto fondamentalmente realistico si inserisce la minaccia di elementi misteriosi, da ciò che vive al di là della Barriera alle uova di drago in possesso di Daenerys, che caricano lo spettatore di curiosità per lo sviluppo del plot. Conversazioni e confronti iniziano a produrre un'altrettanto affascinante backstory per alcuni protagonisti della vicenda - dal rapporto tra Ben, Catelyn e Jon alla sorte di Tyrion - e in generale la teleplay inizia ad indirizzare in maniera più scoperta la psicologia dei personaggi e l'architettura dei rapporti, con l'accenno ad alcuni possibili sviluppi decisamente promettenti, riuscendo nel frattempo anche a inserire episodi abbastanza "forti" - come "l'incidente" di Joffrey con Arya e il suo lupo e il secondo attentato alla vita di Bran - da assicurare anche il pieno coinvolgimento emotivo anche in quello che è indubbiamente un episodio di transizione - in senso geografico oltre che narrativo.
Un appunto che si può forse muovere alla teleplay è una certa confusione sui motivi per cui Sansa e Arya partano con il padre mentre gli altri familiari debbano restare a casa: si intuisce comunque che la maggiore delle ragazze Stark sia già fidanzata più o meno ufficialmente con il principe Joffrey, che la sorella sia destinata a seguirla fino a che anche lei non andrà in sposa, e che, come d'altronde dice la stessa Catelyn verso la fine dell'episodio, "uno Stark debba sempre rimanere a Winterfell", e in questo caso il primogenito è ancora troppo giovane e quindi deve essere coadiuvato dalla madre. Nel complesso, tuttavia, il lavoro di David Benioff e D.B. Weiss è talmente equilibrato, incisivo e allo stesso tempo fedele all'opera di Martin (a detta degli stessi, esigenti lettori delle Cronache del ghiaccio e del fuoco) che siamo più che disposti ad andare incontro agli sceneggiatori con qualche sforzo di attenzione.

Il cast dimostra ancora una volta di essere tutto di altissimo livello, ma ci sentiamo di elogiare in particolare la giovanissima e accattivante Maisie Williams nei panni del "maschiaccio" Arya Stark, le due madri, amorevoli eppure ambigue, Michelle Fairly (Catelyn Stark) e Lena Headey (Cersei Lannister), e il minuto ma assolutamente carismatico Peter Dinklage a incarnare Tyrion Lannister, forse il personaggio più amato delle Cronache.

Al rinnovo per la seconda stagione già confermato e all'entusiasmo dei fan della saga di George R.R. Martin, si aggiunge quindi il consenso praticamente unanime dei "profani". I dati di ascolto, per il momento, sono buoni ma non entusiasmanti, ma, di fronte a quanto abbiamo potuto vedere fino ad ora, non possiamo fare altro che augurarci di essere, con Game of Thrones, solo all'inizio di un regno lungo e prospero.

Movieplayer.it

4.0/5