Dion 2, la recensione: piccoli supereroi crescono

La nostra recensione di Dion 2, la seconda stagione del cinecomic con protagonisti il piccolo grande supereroe e la madre Nicole che lo deve crescere da sola, dal 1° febbraio su Netflix.

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Dion: Ja'Siah Young in un'immagine della seconda stagione

Cresce il piccolo Dion e cresciamo noi con lui in questa recensione di Dion 2, la seconda stagione del cinecomic sul piccolo supereroe dal 1° febbraio su Netflix. Una serie che si era dimostrata adatta a tutte le età e che torna con due anni trascorsi nella vicenda narrata così come nella realtà, con il protagonista cresciuto e pronto ad affrontare nuove sfide, nella vita di tutti i giorni così come nella super realtà in cui si è ritrovato catapultato.

Piccoli grandi supereroi

Dopo il ciclo inaugurale basato sull'origin story, come ogni supereroe che si rispetti, questa seconda stagione si incentra sulla crescita, sul romanzo di formazione di Dion (Ja'Siah Young), che ora ha dieci anni e ha imparato a controllare maggiormente i propri straordinari poteri. Deve ancora fare molta pratica e in questo lo aiutano alla BIONA, è cresciuto ma è sempre un bambino, nonostante abbia visto la morte in faccia, e questo inorgoglisce e preoccupa la madre single Nicole (Alisha Wainwright), giovane vedova aiutata a crescerlo dalla sorella Kat. La vita di tutti i personaggi è andata avanti, non solo per Dion e il suo Triangolo della Giustizia (formato con gli amici Esperanza e Jonathan, gli unici bambini a conoscere il suo segreto) ma anche per la stessa Nicole, ora grafica affermata e indaffarata.

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Dion: una scena della seconda stagione

La giovane donna inoltre ricopre un ruolo prominente alla BIONA, per parlare a nome delle famiglie dei Potenziati e per aiutare questi ultimi nella "transizione" e nel comprendere i propri poteri, mentre cerca di farlo lei stessa col proprio figlio. L'equilibrio già precario raggiunto dai protagonisti viene definitivamente scardinato con l'arrivo in città di due vecchie conoscenze. Da un lato Brayden (Griffin Robert Faulkner), il bambino rimasto orfano e visto nello scorso finale di stagione, posseduto dall'Uomo Storto dopo la morte di Pat (Jason Ritter) e pronto a vendicarsi di Dion "per avergli portato via tutto", nuovo villain della stagione. L'altro ritorno a sorpresa è proprio quello di Pat - i fan dell'attore ne saranno felici - sotto una nuova forma e in cerca di redenzione. Sarà davvero cambiato? Il suo rapporto con Dion ricorda quello di Darth Vader e Luke Skywalker (più volte citati nello show) e altre relazioni complicate tra mentore e allievo che hanno poi seguito strade opposte.

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Crescere Dion

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Dion: un'immagine della seconda stagione

Non bisogna mai dimenticarsi che la peculiarità di questo cinecomic televisivo è racchiusa fin nel titolo originale. Non si chiama semplicemente "Dion" ma "Raising Dion" ovvero "crescere Dion" perché è la storia tanto della scoperta del proprio posto nel mondo del piccolo grande protagonista, quanto del ruolo importantissimo della madre Nicole nella sua vita. Dion parla dell'accettazione di se stessi e degli altri - come l'amica disabile, Esperanza, che affronterà nuove sfide in questa stagione grazie al musical scolastico, o l'essere nero dello stesso Dion - quanto di chi questo mini-supereroe con poteri straordinari ha il compito di crescerlo. Se fare il genitore è il mestiere più difficile al mondo, da veri supereroi, lo è ancora di più se tuo figlio ha dei poteri enormi dentro di sé, ereditati dal tuo defunto marito che non ti aveva detto nulla. Il loro rapporto maturerà in queste nuove puntate e, anche se tra alti e bassi narrativi come nel primo ciclo, si dimostrerà un intrattenimento originale e pieno di sentimento per il pubblico.

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Dion: una foto di scena della seconda stagione

Ed è proprio a specchio della relazione fra Nicole e Dion che ne vedremo un'altra in questa stagione, attraverso Janelle, una ragazza Potenziata arrivata alla BIONA insieme alla madre per cercare di comprendere e controllare il proprio potere (far esplodere le cose, in realtà separare le molecole della materia circostante). La madre è terrorizzata dalle capacità della figlia e non riesce ad accettarle, a causa anche della sua scarsa inclinazione per la scienza rispetto al nonno che aveva portato la nipote in Islanda per vedere l'Aurora Boreale (non vi ricorda Ghostbusters: Legacy?). Janelle e la madre dovranno imparare a comprendersi a vicenda, con l'aiuto di Nicole e Dion e degli altri personaggi, fra cui Tevin (Rome Flynn), un Potenziato nuovo mentore del giovane protagonista e che potrebbe avere un interesse speciale anche per la madre. Proprio la storyline di Nicole viaggia ancora più parallelamente a quella di Dion in questo secondo ciclo di episodi, mostrando la fase successiva alla consapevolezza del lutto, cercando di andare avanti e guardare al futuro invece che al passato. Proprio come cercheremo di fare noi spettatori dopo un finale nuovamente ricco di colpi di scena e che mescola ancora una volta le carte in tavola... fino alla scena post credits, oramai un classico dei cinecomics.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di Dion 2 felici che la serie abbia mantenuto la propria identità peculiare di origin story del piccolo protagonista e parallelamente di quella della madre Nicole che ha il difficile compito di crescerlo. Questa seconda stagione parla di crescita personale e Potenziata, di evoluzione dei rapporti, di cosa viene dopo l’accettazione del lutto, pur tra alti e bassi narrativi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • La crescita di Dion, mentalmente e a livello di poteri, fuori e dentro lo schermo.
  • Il seguire in parallelo la super-storia del protagonista e quella della madre Nicole.
  • Il villain stagionale, in tono col racconto per tutte le età, e il ritorno di Pat.

Cosa non va

  • Continuano gli alti e bassi narrativi che alternano momenti troppo dilatati ad altri eccessivamente sbrigativi.