Cruel Summer, la recensione: il teen mystery drama sulla popolarità

La nostra recensione di Cruel Summer, la serie prodotta da Jessica Biel e interpretata da Olivia Holt e Chiara Aurelia, dal 6 agosto su Prime Video, che utilizza il thriller per parlare di popolarità.

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Cruel Summer: una scena della serie

Quando si pensa che un genere abbia poco o niente ancora da dire arriva un nuovo prodotto seriale a contraddire questa affermazione. È così che, come spieghiamo in questa recensione di Cruel Summer, la nuova serie disponibile dal 6 agosto su Prime Video, il genere teen mystery drama/young adult si colora di un nuovo approccio nel raccontare l'adolescenza e l'importanza della popolarità, molto più interessante e avvincente di quanto possa sembrare a un primo sguardo poco attento.

TRE SFUMATURE DI GRIGIO

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Cruel Summer: una foto di scena della serie

Durante gli anni '90 una ragazzina, Kate Wallis, bionda e popolare, sparisce nel nulla in una cittadina del Texas calamitando l'attenzione dei media di tutti gli Stati Uniti. Quando viene miracolosamente ritrovata un anno dopo, un'altra ragazzina della sua scuola, Jeanette Turner, ancora acerba e decisamente meno popolare, viene accusata di aver visto Kate imprigionata ma non aver fatto nulla per salvarla, pur di mantenere la popolarità acquisita durante l'assenza di Kate. Se la storia può sembrare già vista e nuova allo stesso tempo, nuovo è sicuramente il modo scelto per raccontarla, la vera idea vincente di questa serie. Il racconto infatti si svolge su tre linee temporali, presentate fin da subito in ogni episodio - le estati del 1993, 1994 e 1995 - e subito riconoscibili grazie allo stratagemma, oltre che di acconciature diverse per i vari personaggi, dell'utilizzo cromatico della fotografia.

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Cruel Summer: un'immagine della serie

Tre gradazioni di colore infatti corrispondono alle tre annate e si va da tonalità più sgargianti, patinate e pastello a un nero-grigio-blu, proprio come l'abisso in cui si ritrovano i personaggi via via che la storia procede. Quella che doveva essere una bella stagione spensierata finisce per l'essere l'estate crudele del titolo, e per entrambe le due protagoniste - ma anche per i personaggi che gravitano loro intorno - la situazione precipita vertiginosamente in un buco sempre più nero, da cui sembra sia impossibile uscire.

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ESSERE POPOLARI

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Cruel Summer: una foto di scena

Questa struttura del racconto è molto ben utilizzata per creare maggiore pathos nello sciorinare gli eventi che hanno portato al rapimento e al rilascio di Kate: i salti temporali acuiscono questo aspetto nonostante saltino nel "futuro" e non nel passato. È anche un modo per far vedere quanto le cose possano cambiare in un solo anno durante l'adolescenza, soprattutto per le ragazze. Inoltre il racconto gioca con la piramide sociale scolastica, perché Kate ha un rapporto complesso con la popolarità man mano che si rende conto di cosa comportino tutte queste aspettative sulle sue spalle, e dall'altro lato della barricata Jeanette, che anela a quella fama, si ritrova la ragazza più odiata di tutta l'America per ciò che ha presumibilmente fatto a Kate. In sua assenza coltiva le stesse amicizie e ha una relazione col suo ragazzo, e con i suoi "vecchi" amici sembra non voler più avere a che fare. Ma nessuno è ciò che sembra in questa serie e ci saranno parecchi colpi di scena in canna da parte degli autori. Ognuno degli abitanti della cittadina in cui tutti si conoscono, ha dei segreti da nascondere e da svelare ma questo non inficia le tematiche portate avanti dal racconto anzi le valorizza, pur se tra qualche cliché del genere. Un racconto che ricorda Mean Girls per la scrittura attenta e sagace e per il cambio di popolarità dei personaggi da un'annata all'altra, ma risulta molto più drammatico che divertente (e ricorda invece la prima stagione di Tredici per la rincorsa alla soluzione del mistero). Dal teen drama Cruel Summer prende anche l'azzeccatissima colonna sonora, che pesca non solamente da brani (non troppo spudoratamente) anni '90 come What's Up delle 4 No Blondes ma anche pezzi ricercati come una particolare cover di Wonderwall degli Oasis.

MADRI E FIGLIE

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Cruel Summer: un'immagine della serie di Prime Video

Non è solo il cast giovane a offrire interpretazioni convincenti e sentite - fra tutti le ambigue Olivia Holt (già vista in Marvel's Cloak and Dagger in un ruolo praticamente opposto a quello di Kate) e Chiara Aurelia (Jeanette), insieme alla voltagabbana Allison (Harley Quinn Smith, un nome una garanzia). Anche le storie degli adulti sono importanti per le ripercussioni che hanno sulle vite dei figli adolescenti. Le madri di Kate e Jeanette, Joyce (Andrea Anders) e Cindy (Sarah Drew), sembrano proiettare sulle rispettive figlie i propri giorni di gloria del liceo, causando forse più danni che altro, poiché non forniscono gli strumenti adatti ma solo l'obiettivo da raggiungere. Dipingono due donne del Sud determinate ma anche fragili nello scoprire la verità sulle proprie figlie. Ovviamente anche il rapporto con i padri è importante per Kate e Jeanette, e queste altrettanto centrali figure genitoriali seguono un cambiamento altrettanto radicale attraverso le annate. Chi dice la verità fra le due ragazze e fra i vari personaggi? Come dice la tagline della serie "la verità è come la vuoi vedere". A proposito di madri, Cruel Summer è prodotta da Jessica Biel, che dopo The Sinner si dimostra ancora una volta interessata ad indagare la psicologia femminile.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di Cruel Summer felici che il genere teen mystery drama abbia ancora da dire, e che trovi nuovi modi per farlo come i tre piani temporali e cromatici del racconto. Casting riuscito per tutti i personaggi, soprattutto le protagoniste e i propri genitori, in una storia che prende spunto da Mean Girls per raccontare però una vicenda molto più torbida e nera, che riflette sulla popolarità di oggi tra gli adolescenti e non solo, e su quanto le aspettative dei genitori sia a volte pericolose e deleterie per i figli.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • La scelta di raccontare la storia in tre annate differenti in ogni episodio, caratterizzate anche da tre diverse gradazioni di colore che rappresentano la discesa nell’abisso da parte dei personaggi
  • Le interpretazioni del cast giovane – su tutti Olivia Holt, Chiara Aurelia e Harley Quinn Smith - e di quello adulto
  • Il mistero di fondo che risulta avvincente e appassionante nel voler scoprire la verità
  • La colonna sonora che pesca non solamente da brani anni '90 ma anche cover ricercate

Cosa non va

  • La serie è poco consigliata a chi non riesce a digerire il genere teen drama, nemmeno quanto è ibridato col mystery e il thriller
  • Alcuni cliché del genere restano, e alcune storyline dei personaggi secondari sono sviluppate in modo un po’ troppo repentino
  • Una scelta nel finale da parte degli autori potrebbe far storcere il naso a qualche spettatore