Ahsoka, la recensione del settimo episodio: sogni e follia

La recensione di Ahsoka 1x07, penultimo appuntamento con la serie live-action di Dave Filoni, insieme transitorio ma fondamentale, ancora ricco di epica, azione e sentimenti a un passo dalla fine.

Ahsoka, la recensione del settimo episodio: sogni e follia

Dopo averci sorpreso con il confronto su piano onirico tra allieva e maestro nel quinto episodio di Ahsoka e averci incantato con la potenza dell'epica formale con il successivo, la settima puntata trova un assestamento concettuale e artistico necessario. Prevedibile, soprattutto considerando che il cuore strutturale della serie ha rappresentato di fatto il cuore qualitativo del progetto, giunto ormai alla sua fase finale. Il settimo episodio di Ahsoka è infatti il penultimo della serie live-action di Star Wars scritta e parzialmente diretta da Dave Filoni, il Re Mida della Galassia Lontana Lontana, il vero successore di George Lucas designato e desiderato dai fan.

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Ahsoka: una scena tratta dal settimo episodio della serie

Con la sua prima opera live-action da lui interamente curata ha in effetti dimostrato che Star Wars può ancora esistere nella sua veste canonica e convenzionale, parlare di Jedi e di Forza con il giusto pathos e l'intrattenimento necessario, senza mai sbilanciarsi e, anzi, lavorando di fino ed equilibrio con gli elementi costitutivi del franchise, quelli che sembravano troppo vecchi e abusati, stanchi e appassiti. Filoni ha mostrato la via e continua a farlo anche in questo penultimo appuntamento con Ahsoka, transitorio e fondamentale, ricco di momenti da vivere con passione e ancora una volta - per nulla scontato - bello da vedere. [ATTENZIONE, SPOILER A SEGUIRE]

Mobilitazione

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Ahsoka: 3P0 ed Hera in una scena del settimo episodio della serie

L'episodio si apre con la messa in scena delle conseguenze relative alle azioni del Generale Hera Syndulla (Mary Elizabeth Winstead). Si ritrova davanti al senato della Nuova Repubblica in presenza della Cancelliera Mon Mothma, accusata di aver ignorato gli ordini diretti del governo e aver agito "secondo esigenze personali". Qualcuno pretende addirittura la corte marziale per Syndulla, ma un attimo prima della sentenza entra in aula una gradita presenza. Dorato e robotico, con l'inconfondibile e iconica voce di Anthony Daniels, C-3PO porta un messaggio dalla Senatrice Leia Organa. Gli eventi di Ahsoka sono ambientati negli anni direttamente successivi alla caduta dell'Impero e nel periodo che precede Star Wars: Una nuova Speranza, fungendo di fatto da anello di congiunzione insieme a The Mandalorian alla Nuova Trilogia con protagonista Rey Skywalker. Non è chiaro se l'intero progetto filoniano, compreso il prossimo lungometraggio conclusivo dell'intero arco narrativo, mostrerà o meno semi e gestazione del Primo Ordine, ma è chiaro come voglia addentrarsi nelle oscure fondamenta della Nuova Repubblica per scandagliarne la faccia più tetra e nascosta, quella dei resti imperiali. Organa conosce il valore di Syndulla e percepisce con ogni probabilità un'imminente mobilitazione del nemico a lungo rimasto celato e infiltrato, così aiuta a scagionare il generale per spingerla a sua volta a una mobilitazione contro la minaccia ormai quasi pronta ad attaccare.

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Ahsoka: Lars Mikkelsen nel settimo episodio della serie

Nel frattempo, Ahsoka (Rosario Dawson) e Huyang (David Tennant) giungono su Peridea grazie alle balene iper-galattiche. L'accoglienza non è delle migliori: avvisato dell'arrivo della Jedi, infatti, il Grand'ammiraglio Thrawn (Lars Mikkelsen) ha ricoperto l'area spaziale appena fuori l'anello cimiteriale del pianeta di un campo minato, costringendo Ahsoka a delle manovre eversive spericolate, a fuggire e riflettere. Sulla superficie di Peridea, intanto, Sabine Wren (Natasha Liu Bordizzo) si mette in marcia insieme al ritrovato Ezra Bridger (Eman Esfandi) e alla compagnia dei Noti - carinissimi alieni nomadi mascotte della serie - per allontanarsi dalla minaccia dei banditi, salvo incappare in Bayalan Skoll (Ray Stevenson) e Shin Hati (Ivanna Sakhno). Tre fronti narrativi differenti che s'incontrano e si scontrano proprio negli ultimi quindici minuti dell'episodio, che pur essendo fisiologicamente di passaggio coordina alla perfezione la cucitura delle trame nelle maglie dell'intreccio principale, arrivando con entusiasmo e competenza all'ultima e importante fase del racconto, quella che sancirà il futuro prossimo del franchise.

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Sentieri e legami

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Ahsoka: Eman Esfandi e Natasha Liu Bordizzo in una scena del settimo episodio

La cosa che continua a colpire di più nello straordinario percorso di Ahsoka su Disney+ è il suo ritmo. Bilanciato, ossequioso, attento ai repentini e necessari mutamenti narrativi della serie e a un montaggio che sa essere serrato quanto serve e soppesato quando deve. C'è dietro valore a rispetto e si vede, anche nel momento del cambio registico: il fil rouge stilistico e concettuale è più che evidente, la curatela di Filoni alla base del DNA del progetto essenziale. Lo è nell'articolare il pathos e la bellezza dell'epica starwarsiana lungo un tragitto di 8 episodi in cui altri prodotti hanno deragliato neppure a metà; negli abbracci tra amici ritrovati; nel dipingere con attenzione carisma e intelligenza del nemico mentre disvela forza e integrità degli eroi. La regia segue con estrema fedeltà le direttive dello showrunner e da un'ottima sceneggiatura tira fuori un quasi sempre ottimo episodio, al limite rasenta l'eccellente risultato. È il caso della quinta e della sesta puntata e anche di questa settima, diretta per l'occasione da Geeta Vasant Patel. Inseguimenti spaziali, manovre impossibili, scontri Jedi ben coreografati, sparatorie per nulla imbarazzanti e momenti ancora indimenticabili.

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Ahsoka: una foto del settimo episodio della serie

Vedere in live-action l'arte di combattimento di Ezra tra fisicità e uso della Forza è davvero splendido, ad esempio. Così come il sorriso scambiato con Ahsoka nel momento dell'abbraccio. Il loro è un legame indissolubile che perdura nel tempo e nello spazio, mentre l'obiettivo di Baylan Skoll lo sta conducendo verso un sentiero differente e forse solitario rispetto a quello dell'allieva Shin Hati. Interessante. Da una parte si indaga sul principio della Forza e del Lato Oscuro col desiderio di fermare un continuo ciclo di mutamenti, dall'altra si tenta di porre fine al male nella sua forma imperiale, ufficiale. Considerando l'arrivo del film di James Mangold e quello conclusivo di Dave Filoni, l'idea è che il finale di Ahsoka sarà l'inizio di uno scontro decisivo contro Thrawn e la sua flotta di sopravvissuti che in verità condurrà solo al prossimo ciclo, tra Primo Ordine e Nuova Repubblica, il tutto nel mentre di un approfondimento mirato dell'essenza della Forza al centro di ogni cosa, che siano sentieri opposti o legami corrispondenti.

Conclusioni

A un passo dalla fine, il penultimo episodio di Ahsoka conferma tutta la bontà di uno dei migliori prodotti di Star Wars di sempre. Concludendo la nostra recensione, Ahsoka 1x07 intrattiene ed emoziona con una formula bilanciata di azione, epica e sentimenti, intrecciando finalmente tutti o quasi i fronti narrativi dell'opera e dimostrando ancora una volta il valore più antico e originale del franchise. Non raggiunge i livelli dei due episodi precedenti ma rasenta un eccellente risultato.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Il ritmo mutevole e l'equilibrio tra le parti.
  • La regia di Geeta Vasant Patel.
  • Lo stile di combattimento di Ezra Bridger, molto efficace.

Cosa non va

  • Episodio fondamentale ma comunque di passaggio.