One Tree Hill, stagione 7: la fine si avvicina?

Tempi duri per i fan di One Tree Hill: la serie, in caduta libera già all'inizio del 2010, non sembra accennare ad alcun miglioramento e le evidenti carenze a livello di trama e sceneggiatura inducono a sperare che la CW decida di non rinnovarla per un'ottava stagione.

Nonostante gli oltre due milioni di fan, che restano fedeli settimana dopo settimana, One Tree Hill non riesce più a convincere e inizia lentamente ad annoiare.
Il campanello d'allarme era già scattato all'inizio del nuovo anno, e a dispetto delle rassicurazioni rilasciate dal creatore Mark Schwahn, che aveva promesso nuovi colpi di scena e grandi novità, giunti al diciottesimo episodio, la situazione resta invariata e al posto delle grandi emozioni cui ci aveva abituati nel corso degli anni, ormai la serie si lascia andare alle noia e ai luoghi comuni.
Non risulta più in grado di appassionare lo spettatore, e laddove vi riesce è solo grazie alle storyline minori, considerando che quelle di maggior rilievo vengono portate avanti senza motivi apparenti, al solo fine di indurre lo spettatore a commuoversi gratuitamente.
I personaggi principali si stanno gradualmente facendo da parte, senza logica alcuna, lasciando sì spazio alle new entry della stagione, ma relegando in un angolo spunti narrativi aperti inizialmente, senza sottoporli a naturali sviluppi.
Nonostante Schwahn continui a circondarsi, sia alla regia che alla sceneggiatura, dei suoi abituali collaboratori che lo accompagnano ormai da anni (come David Strauss, Mike Herro, Joe Davola, solo per citarne alcuni), non riesce più ad apportare brio e originalità alla serie, almeno non come una volta, e il pericolo che One Tree Hill imbocchi una strada senza uscita, sembra ormai inevitabile.

In Family Affair dietro la macchina da presa c'è un regista d'eccezione, Paul Johansson, il perfido Dan Scott, che ci invita ad accogliere il ritorno di Taylor (Lindsey McKeon), l'antipatica sorella di Haley e Quinn, giunta a Tree Hill per portare un po' di scompiglio.
In questo quattordicesimo episodio l'attenzione è focalizzata sul rapporto burrascoso tra Taylor e le sue due sorelle maggiori, dalle quali si tengono alla larga anche Nathan e Clayton imbarazzati per il clima teso e glaciale che regna in casa Scott.
Nel frattempo, il gradito ritorno di Mouth, allontanatosi dalla città poco tempo prima per seguire Skills a Los Angeles, arriva al momento giusto per aiutare Millie nella difficile risalita dopo i suoi problemi con la droga. Questo capitolo, affrontato a nostro parere con troppa superficialità in alcuni punti, è però uno dei più interessanti della stagione: la rapida trasformazione di Millicent da brava ragazza a top model maledetta, brucia indubbiamente le tappe rispetto a come accadrebbe nella realtà, ma le sue disavventure sono senza ombra di dubbio quelle che catturano maggiormente l'attenzione dello spettatore, per la prima volta di fronte a tematiche nuove nel contesto della serie.
Stesso sorte tocca ad Alex Dupre, la bella Jana Kramer, accolta nel cast a inizio anno ma entrata già dopo pochi episodi nella cerchia dei personaggi più amati dai fan. Nata come antagonista per eccellenza di Brooke Davis nella storia d'amore con Julian, nel corso delle puntate andate in onda finora, Alex ha smesso i panni dell'attrice viziata e disinibita per indossare quelli dell'artista fragile e sensibile, innamorata sì di Julian, ma disposta a mettere da parte il suo sentimento per lasciarlo vivere felice al fianco di Brooke.
In Don't You Forget About Me, è proprio la Dupre a convincere la talentuosa stilista ad accettare l'incarico di costumista per il film che lei e Julian stanno per girare a Tree Hill. L'episodio, incentrato sugli anni Ottanta grazie al pretesto di un party a tema per il compleanno di Haley al Tric, è dedicato all'indimenticabile regista John Hughes (The Breakfast Club, Sixteen Candles - Un compleanno da ricordare), scomparso l'agosto scorso, punto di riferimento, nel telefilm, per Julian, giunto finalmente alla sua prima regia.
Una puntata a tema indubbiamente divertente (seppur pressoché inutile ai fini della trama), arricchita da una guest star musicale d'altri tempi come i Cheap Trick, e imbevuta di citazioni cinematografiche, su tutte è forte il richiamo a Mamma ho perso l'aereo, nel parallelismo che vede il piccolo Jamie solo a casa a imitare in tutto e per tutto Macaulay Culkin, mentre i genitori sono alla festa.

A gettare un velo di malinconia alla storia, in My Attendance Is Bad But My Intentions Are Good, è l'arrivo di Lydia (Bess Armstrong), mamma delle tre sorelle Scott, in visita alle ragazze per comunicare loro una triste e inaspettata notizia. La donna, malata di cancro, è a Tree Hill per trascorrere il tempo che le rimane con le persone che ama.
Prevedibilmente però, non tutti reagiscono nel modo più appropriato, e se Haley e Quinn dal canto loro si disperano e cercano supporto morale nei loro compagni, Taylor si dà alla fuga comportandosi ancora una volta da codarda egoista, e deludendo nuovamente la sua famiglia.
Nel frattempo, sul set del film, Brooke cerca di riavvicinarsi a Julian, mettendo da parte rancori e rimorsi per provare a ricominciare, ma le ripetute interferenze involontarie di Alex sembrano volerle ostruire la strada, e il continuo tira e molla tra i due sembra destinato a non avere mai fine. Le disavventure amorose della Davis sfiorano ormai la monotonia, ripetendosi ciclicamente di stagione in stagione, sempre con la medesima cadenza e lo stesso identico epilogo.

At The Boom Of Everything (episodio che registra il minor numero di spettatori in questa stagione, circa 1,80 milioni) è diretto per l'occasione da Bethany Joy Galeotti, l'attrice che interpreta Haley, e proprio su questo personaggio e sul dramma che sta attraversando la sua famiglia, verte questo diciassettesimo capitolo. Senza darsi per vinta, la giovane James decide di consultare altri medici per verificare se esistano o meno cure in grado di salvare sua madre, ma lo stato della donna è ormai irreversibile.
Nonostante l'argomento toccante, la storia, che pur di commuovere è portata all'eccesso, finisce per risultare eccessiva, a tratti patetica e alla continua ricerca di un'esasperazione del dramma, costruita solo per far commuovere lo spettatore a tutti i costi, e che finisce per assumere una prevedibilità ovvia, a discapito dell'ottima l'interpretazione della Armstrong. Intanto per Quinn, già visibilmente provata, aumentano i guai: fuori città per un torneo di tennis, Clay incontra la giovane tennista Katie, che vorrebbe che lui diventasse il suo agente, incredibilmente simile a Sarah, la moglie defunta (l'attrice è la stessa, Amanda Schull, con un diverso colore di capelli), una celta indubbiamente poco originale e scontata.
Nel frattempo si riaffaccia sulla scena il buon Owen Morello (Joe Manganiello), ex di Brooke e di Millie, che lei ritrova nel gruppo di sostegno per i tossicodipendenti di cui fanno parte.
E mentre Millie cerca conforto nell'amicizia con Owen, Mouth non ci pensa due volte e compie una scelta inaspettata e lontana dal suo modo di fare da bravo ragazzo: tenta di sedurre Lauren (Allison Munn), fidanzata di Skills. La scelta di trasformare l'angelico Mouth in un amico infedele, non sembra particolarmente azzeccata e questo imprevedibile giro di boa compiuto dal suo personaggio risulta fuori luogo e inappropriata.

La straziante storia della famiglia James-Scott, trova il triste epilogo in The Last Day of Our Acquaintance, nel lungo addio di Lydia, nel letto d'ospedale, circondata dalle sue tre figlie finalmente riunite, con accanto il piccolo Jamie e Nathan. La redenzione improvvisa di Taylor, che era nell'aria già dall'episodio precedente, fornisce lo spunto a Haley per indossare i panni di sua madre e accogliere tra le sue braccia le sorelle minori, con la promessa di non lasciarle mai più.
La scena straziante alla fine riesce a commuovere, ma nulla in confronto a ciò che avvenne nella terza stagione quando i fan assistettero, impietriti, all' atroce morte di Keith Scott.

Altra storia che sembra trovare finalmente una conclusione, almeno per il momento, è quella tra Brooke e Julian, sulla via della riappacificazione grazie all'inaspettato aiuto di Alex, con l'augurio che il loro fidanzamento ci dia finalmente un po' di tregua.
Gli ultimi minuti dell'episodio, oltre al ritorno di Skills, sono incentrati su Clayton e sulla storia ai limiti del possibile che lo vede protagonista: la sosia di Sarah, non è chiaro ancora per quale assurdo motivo o per quale insana ragione, decide di farsi bionda per emulare la donna defunta, e si dichiara disposta a tutto pur di conquistare le attenzioni dell'agente conosciuto solo poche ore prima.
L'idea generale è che l'autore, volente o nolente, non stia più seguendo un filo logico degli eventi e cerchi invece di mettere continuamente "carne sul fuoco", gettando lo spettatore, oltre che in preda dello sconforto, anche in balìa della confusione, senza fargli più capire dove vuol andare a parare.

Trascurando personaggi di spicco come Nathan Scott, che avrebbe invece dovuto prendere in mano le redini della situazione con la partenza di Lucas, o Brooke Davis, impantanata nello stagno delle relazioni senza fine, ciò che scaturisce da questi diciotto episodi è solo il caos totale.
È scomparso il basket, elemento fondamentale e all'origine della storia, sono spariti i personaggi affacciatisi sulla scena a inizio stagione coma Mia e Chase, e ne sono stati introdotti altri come la produttrice discografica di Haley, che inutili ai fini della trama, rubano solo spazio a eventuali situazioni che invece potrebbero essere sviluppate ulteriormente, come la carriera di Quinn, il futuro di Nathan, o il ritorno, cui tutti aspirano, di Dan Scott.
In pausa fino al 26 aprile, One Tree Hill tornerà con gli episodi conclusivi di questa settima stagione, che tutti ci auguriamo vivamente sia l'ultima nella storia della serie.