Gossip Girl - Stagione 3, episodio 8: The Grandfather: Part II

Prosegue la caduta libera che la serie ha intrapreso da qualche settimana a questa parte e anche questo episodio non dà segni di miglioramento. Il brio di una volta sembra completamente sbiadito, e all'infuori di Chuck e Serena, i protagonisti non coinvolgono più con le loro storie.

Che The Grandfather: Part II tocchi il numero di ascolti più basso, 1,92 milioni, non stupisce più di tanto, vista l'inconsistenza che pervade l'intera puntata, fiacca sotto tutti i punti di vista.
L'episodio, diretto da Mark Piznarski (90210, NYPD Blue, Veronica Mars), è superfluo e a tratti noioso, la sceneggiatura ( di Lenn K. Rosenfeld ) è debole e ripetitiva, e l'idea generale è che non ci sia più molto da raccontare. In questo momento, particolarmente delicato visto la perdita di spettatori sempre più evidente, la serie andrebbe rinvigorita e rinfrescata totalmente e avrebbe bisogno di nuove storie da raccontare onde evitare di tornare sempre sugli stessi argomenti.
I personaggi, salvo forse Serena e Chuck, sono tutti immobilizzati nello stesso medesimo ruolo che ricoprono da due anni, e risultano sempre meno credibili, episodio dopo episodio, soprattutto considerando il passaggio dal liceo all'università. E il problema, a conti fatti, sembra essere decisamente questo: a differenza di altri teendrama come Dawson's Creek, One Tree Hill o The O.C. che sono riusciti, chi più chi meno brillantemente, a superare la prova al momento di "spostare" le vicende dei ragazzi all'università, Gossip Girl non è riuscito a fare quel passo avanti ed evolvere in quel senso.
Dalla fine della seconda stagione a oggi, infatti, i protagonisti sono rimasti tutti saldamenti aggrappati al ruolo di adolescenti con cui li abbiamo conosciuti all'inizio della serie, e non hanno dimostrato cambiamenti significativi o credibili.

La peggiore in questo senso, come avevamo già anticipato la scorsa settimana, Blair Waldorf, che in questa puntata raggiunge un livello di antipatia difficilmente equiparabile, e continua, per l'ennesima volta, la sua guerra con Serena, una guerra oramai trita e ritrita.
A quanto pare infatti, ogni volta che gli sceneggiatori sono a corto di idee, ritornano con la solita diatriba tra le due ragazze, fino ad arrivare a vederle litigare senza addirittura capire (o voler sapere a questo punto) per quale motivo. E non si capisce perché, nonostante Blair sia antipatica, viziata e arrogante come poche, alla fine di tutto, la storia sembra dare sempre ragione a lei e non a Serena.

Aldilà della disputa con Blair, comunque, le vicende personali della Van Der Woodsen, seppur ogni tanto inverosimili, sono le uniche interessanti nel panorama generale: la sua fulminea carriera da PR al servizio della perfida KC sembra giunta già al termine, ma nonostante ciò siamo certi che tornerà presto a sorprenderci, visto che finora è sempre riuscita a sbalordire con le sue avventure estreme. Serena incarna perfettamente l'eroina del teendrama, ma senza una valida spalla su cui appoggiarsi, il rischio è che anche il suo personaggio finisca per esaurirsi, come è successo a Blair e a Jenny.
Passando invece ad altri due volti della serie, ultimamente fin troppo marginali: Nate e Vanessa, relegati in un angolo della trama e tirati fuori il più delle volte a caso tanto per riempire lo sfondo. Non sapendo più cosa farne di loro due, hanno ben pensato in quest'episodio di gettarli nell'arena della politica, giusto per dare una parvenza di impiego al giovane Archibald, che nessuno sa come trascorra le sue giornate.

In The Grandfather: Part II, quindi, il tema centrale sono le elezioni politiche cittadine, dove è protagonista il cugino Tripp (Aaron Tveit), nipote del potente Vanderbilt Senior, unico membro della famiglia ancora moralmente integro. A compromettere la sua onestà, ci pensano la moglie, un'arrampicatrice sociale come poche che trucca a insaputa del marito le elezioni, ma la fa franca per merito di Nate che si sacrifica di fronte all'opinione pubblica per la famiglia e per salvare le apparenze. Intanto Vanessa, rispolverata al'improvviso la sua vena attivista, si occupa del video di rappresentanza di Tripp, e come di consueto finisce per intromettersi nelle situazioni altrui senza essere interpellata.
La storia a sfondo politico proprio non regge, Nate nei panni del diciottenne politicante stona tanto quanto Vanessa in quello di reporter e l'unica nota interessante è il fugace avvicinamento tra Serena e Tripp al termine dell'episodio. Che possa nascere una storia tra i due? O solo l'ennesima, inutile amicizia? Certo è che la ragazza sembra non aver ancora dimenticato Carter Baizen.
E da una coppia all'altra, non si fa che peggiorare, purtroppo: Dan e Olivia (Hilary Duff), insieme da neanche un mese, sembrano già marito e moglie: le smancerie tra loro sono smielate e forzate, i litigi superflui, e lei più che una star del cinema, sembra una scout girl.

Meno male che ogni tanto, in aiuto a Serena a risollevare le sorti della serie, interviene Chuck Bass, col suo fascino e la sua sottile ironia, immutati e addirittura migliorati dalla prima puntata a oggi. È lui infatti l'altro punto cardine di Gossip Girl insieme alla sorellastra: rappresenta il rampollo perfetto dell'Upper East Side, e nonostante sia per molti versi eccessivo, conquista con la sua insolenza. Calato nel ruolo dell'imprenditore scaltro e riflessivo, piace anche di più. Lui e Serena starebbero bene insieme, se non come fidanzati, almeno nel lavoro, perché sarebbero in grado di conquistare New York, e se rispolverassero quel pizzico di cattiveria che da sempre li contraddistingue, potrebbero davvero accendere la miccia e far risalire gli ascolti della serie. Nell'attesa, incrociamo le dita e vediamo cosa accadrà.