Al RFF è il giorno di Grey's Anatomy

A due mesi dalla messa in onda negli Usa del finale della quinta stagione e a pochi giorni dalla prima visione assoluta italiana su FoxLife dell'ultima puntata , Eric Dane e Justin Chambers sbarcano come ospiti d'eccezione al Fiction Fest di Roma e facendosi largo tra le centinaia di fan accorsi per loro al cinema Adriano riescono a giungere in conferenza stampa e a rispondere alle domande dei giornalisti.

In cinque stagioni i loro personaggi si sono evoluti, sono cresciuti, hanno avuto sempre maggiore spazio, fino a divenire due dei punti cardine della seguitissima serie di Grey's Anatomy, il medical ambientato nel movimentato Seattle Grace Hospital che racconta e ha raccontato negli anni casi di vita e di morte ma anche amicizie, amori e passioni in corsia tra colleghi. Vincitrice di sue Golden Globe e di due Emmy Award, la serie di Grey's Anatomy è una delle poche che, sia in Usa (dove ha fatto registrare una media di 16,5 milioni di spettatori) che in Italia, è riuscita a mantenere costante e sempre viva l'attenzione del suo pubblico ottenendo dei risultati a dir poco straordinari.
Era l'inizio del 2006 quando per la prima volta l'attore Eric Dane appare per la prima volta nella serie come il primario di Chirurgia Plastica Mark Sloan, soprannominato dai colleghi dottor "Bollore" a sottolineare la sua repulsione verso le relazioni serie ma una sorta di predilezione per le avventure che ama collezionare con le tante donne che gli gravitano intorno, comprese le infermiere del 'suo' ospedale. Spesso scostante e impaziente con i suoi tirocinanti, Sloan è però molto stimato da tutti a prescindere dal privato, soprattutto da uno dei suoi specializzandi, il dottor Alex Karev (Justin Chambers) legato sentimentalmente alla collega Izzie Stevens (Katherine Heigl), protagonista di un avvincente episodio finale pieno di pathos che andrà in onda lunedì prossimo 13 luglio alle ore 21:00 su FoxLife (canale 112 di Sky).

Qual è secondo Justin Chambers la formula vincente di Grey's Anatomy?

Justin Chambers: Uno dei fattori più importanti che a mio avviso ha decretato il grande successo della serie è stato il fatto di regalare al pubblico situazioni mediche sul genere di E.R. - Medici in prima linea ma con un tocco di modernità e di eterogeneità in più a livello di personaggi. Ci sono relazioni tra uomini e donne, ma anche tra donne e donne, storie che abbracciano tutte le fasce d'età in modo che qualsiasi spettatore riesca ad identificarsi con uno dei personaggi.

A detta di Eric Dane è più una serie rivolta al pubblico femminile o a quello maschile?

Eric Dane: Il pregio più grande di Grey's Anatomy è quello di essere molto attuale, al passo con i tempi frenetici di oggi. E' stato provato che il nostro pubblico è in larga maggioranza femminile e si sa le donne cambiano gusti di continuo, per questo negli anni la serie è così cambiata e si è così tanto evoluta. Speriamo di riuscire ad essere sempre all'altezza della situazione, i gusti delle donne sono imprevedibili ed è anche per questo che nella serie ci sono sempre tanti colpi di scena e non si è mai certi di quel che potrà accadere.

Grey's Anatomy è una serie corale, c'è spazio per l'improvvisazione?

Eric Dane: Assolutamente no, per noi la sceneggiatura è la Bibbia e gli sceneggiatori non amano che si prendano iniziative non richieste. La televisione va fatta in un certo modo, lasciamo fare il lavoro di scrittura a chi ha le competenze per farlo. Noi siamo attori e ci limitiamo ad entrare nei personaggi e ad interpretarli.

Il vostro collega Patrick Dempsey ha ottenuto ottimi risultati nella 24 ore di Le Mans, voi che interessi avete al di fuori della serie? Se un giorno doveste cambiare professione cosa vi piacerebbe fare?

Eric Dane: Sinceramente non ho grandi attitudini al di fuori della recitazione, ma sicuramente opterei per qualcosa al di fuori dello spettacolo, ho tanti hobby amo andare in bicicletta ma non penso mai a quando smetterò di fare questo lavoro. Il mio amico e collega Patrick Dempsey (nella serie il Dottor Derek Sheperd, ndr.) non avrebbe problemi, ha un grande futuro come pilota.

Justin Chambers: Io vorrei recitare fin quando sarà possibile, non mi proietto mai troppo verso il futuro, prendo quel che viene giorno per giorno, per me questa serie è stata un grande trampolino di lancio, magari chissà potrei lanciarmi nella carriera di produttore oppure dedicarmi alle missioni umanitarie, mi piace quando posso fare qualcosa per i bambini poveri e per i malati, ho lavorato con un'associazione umanitaria in un ospedale di San Salvador e mi piacerebbe farlo di nuovo.

Sul set di Grey's Anatomy passate sempre tanto tempo insieme ma fuori dal set i vostri rapporti come sono?

Eric Dane: Proprio perché ci si vede così tante volte sul lavoro che nel privato cerchiamo di stare lontani (ride). A parte gli scherzi , lavorare a stretto contatto con i colleghi non sta a significare che fuori non ci si veda, dipende sempre dalle persone con cui ti trovi più a tuo agio e con le quali condividi hobby e interessi.

Il personaggio del chirurgo neonatale Addison Montgomery, ex-fidanzata di entrambi i vostri personaggi, ha avuto la fortuna di uscir fuori da Grey's Anatomy e diventare protagonista di un serial tutto suo intitolato Private Practice. Vi piacerebbe che lo stesso accadesse ai vostri due personaggi?

Eric Dane: E' una serie dedicata alle donne e rigorosamente al femminile, sarebbe difficile per il mio personaggio riuscire ad avere qualcosa di simile.

Justin Chambers: I nostri due personaggi non funzionerebbero mai altrettanto bene in una serie di questo tipo, ma non si può mai dire.

Guardate spesso la tv? Siete appassionati di qualche serie televisiva?

Eric Dane: La mia preferita è senz'altro Entourage, ma seguo molto anche Scrubs - Medici ai primi ferri, la serie che ha visto da poco l'ingresso nel cast di Courtney Cox.

Justin Chambers: Seguo moltissimo Lost e le serie della HBO che negli ultimi anno ha regalato a mio avviso i migliori prodotti televisivi in circolazione. Preferisco di gran lunga la televisione al cinema, come spettatore ovviamente, e odio i reality show.

Signor Dane, pensa che il successo del suo personaggio sia legato al fatto di esser divenuto un sex-symbol? Cosa ne pensa sua moglie di questo aspetto?

Eric Dane: Credo che il successo del mio personaggio sia da attribuire totalmente alla bravura degli sceneggiatori che hanno fatto in modo di introdurre il mio personaggio in maniera assai intelligente, in competizione con il Dottor Stranamore interpretato dal mio amico Dempsey. Mia moglie si diverte moltissimo a sentire in giro che sono diventato un idolo, anche lei mi vede come un sex-symbol ma non riesce a capire perché anche tutti gli altri la pensino come lei.

Da personaggi di secondo piano siete entrambi arrivati ad una quinta serie in cui i vostri sono due personaggi cruciali. Dal punto di vista attoriale come avete visto questa evoluzione?

Eric Dane: Credo di conoscere alla perfezione il mio personaggio ormai, per me non ha più segreti e soprattutto è raro che mi si riservi qualche sorpresa a livello di sceneggiatura. Ovvio che sia noi attori che gli sceneggiatori dobbiamo lavorare insieme per sviluppare tutto quel che gravita attorno ai personaggi con ritocchi, modifiche e qualche aggiustamento, bisogna sempre tenere alto l'interesse del pubblico e vive le storie. Capita a volte di essere in disaccordo con le scelte di chi scrive, ma sono i rischi del mestiere.

Sentite di avere un debito di riconoscenza nei confronti di George Clooney?

Eric Dane: Beh sicuramente si, arriva prima o poi per tutti noi il momento di rendere grazie a George Clooney (ride). Lui è l'esempio per eccellenza, la star televisiva arrivata al massimi livelli anche nel cinema dopo il famoso grande salto. E' oggi a tutti gli effetti una grande star internazionale, straordinario attore ma anche regista e produttore. E' stato il primo a raggiungere certi risultati e tutti noi dovremmo prenderlo come esempio.