I tanti volti dell'agente 007

Da 'Licenza di uccidere' a 'Quantum of Solace', la saga di James Bond è una delle più popolari e longeve della storia del cinema. E gli interpreti dell'agente 007, da Sean Connery a Daniel Craig, sono entrati a pieno diritto nell'immaginario collettivo, per il loro fascino e il contributo al franchise.

Ideato dallo scrittore Ian Fleming nei primi anni '50, il personaggio di James Bond, l'agente segreto 007, è uno dei più popolari della storia del cinema e della letteratura di genere, che nel corso degli anni è stato interpretato da attori diversi, in una serie di 22 pellicole (con la 23esima in lavorazione) che fanno parte della serie cinematografica "ufficiale". Non si contano infatti, gli attori che hanno interpretato in opere cinematografiche, radiofoniche e televisive non ufficiali.

Dopo un primo tentativo di adattamento delle avventure di Bond - il pilot televisivo Climax! Casino Royale, nel quale "Jimmy" Bond, agente segreto della CIA, era interpretato da Barry Nelson - e trattative andate a vuoto con produttori, registi e interpreti (tra cui Alfred Hitchcock e Richard Burton) nel 1961 il produttore Albert R. Broccoli acquistò i diritti su tutti i romanzi di Fleming, tranne Casino Royale.

Per l'adattamento di Agente 007, Licenza di uccidere, fu indetto un concorso per trovare colui che avrebbe interpretato James Bond, e dopo diversi provini e valutazioni, fu scelto Sean Connery, che fu messo a contratto per cinque pellicole e fu anche il primo a pronunciare la celebre frase "Mi chiamo Bond, James Bond". Dopo Licenza di uccidere - che ebbe un successo notevole, ma critiche contrastanti - toccò a Agente 007, Dalla Russia con amore, per il quale fu stanziato anche un budget più alto, quindi ad Agente 007, Missione Goldfinger e Agente 007, Operazione tuono - la cui lavorazione fu ritardata da dispute legali tra lo sceneggiatore Kevin McClory e Ian Fleming - e nel 1967 Agente 007, Si vive solo due volte. McClory riteneva che Fleming avesse scritto un romanzo, Thunderball, ispirandosi ad uno script da lui sviluppato e senza averne il consenso. Nonostante la ragione fosse dalla sua parte, fu estromesso dalla produzione e avrà modo di "vendicarsi" in maniera clamorosa qualche anno dopo.

Intanto, durante le riprese degli ultimi due film, Connery iniziò a perdere entusiasmo per il ruolo, nonostante gli avesse regalato tanta popolarità. Dopo la fine del contratto con l'attore scozzese, si rese necessario trovare un nuovo James Bond e fu scelto l'attore australiano George Lazenby, al quale fu affidato il ruolo di Bond in Agente 007, al servizio segreto di sua maestà: nonostante questo film sia considerato dagli appassionati una delle pellicole migliori, ed addirittura la critica sostenne che Lazenby era riuscito a catturare l'essenza del personaggio creato da Fleming, non ebbe lo stesso successo delle pellicole interpretate da Connery. A questo si aggiunse il fatto che Lazenby - che nel film era doppiato da George Baker - non aveva ancora la maturità e l'esperienza necessarie a muoversi nel mondo del cinema ed ebbe non pochi contrasti sul set con il regista Peter R. Hunt e e il cast, e quindi rinunciò quindi a firmare il contratto che lo vincolava a partecipare a ben sette pellicole del franchise.
Dopo la parentesi con Lazenby, la produzione si assicurò nuovamente la collaborazione di Connery - e con un contratto decisamente vantaggioso - per il film Agente 007 - Una cascata di diamanti, ma fu costretta ad effettuare dei cambiamenti nel plot. Il film ebbe un successo notevole, ma Connery decise di abbandonare nuovamente il personaggio e la produzione si vide costretta a valutare con attenzione un suo degno sostituto, che fu trovato nell'allora 45enne Roger Moore, che a partire da Agente 007 - Vivi e lascia morire, interpretò James Bond per dodici anni ed in sette pellicole: Agente 007, L'uomo dalla pistola d'oro - che ebbe sicuramente successo, anche se non quanto sperato - Agente 007, La spia che mi amava, Agente 007, Moonraker: Operazione spazio, Agente 007, Solo per i tuoi occhi, Octopussy operazione piovra e Agente 007, Bersaglio mobile.

Subito dopo Agente 007, Solo per i tuoi occhi, mentre Moore iniziava a considerare la possibilità di chiudere con 007, accadde qualcosa che mise in enormi difficoltà la produzione. Kevin McClory infatti, riuscì ad ottenere i finanziamenti per la sua versione di Thunderball, che intitolò provocatoriamente Mai dire mai, aggiudicandosi per giunta anche la collaborazione di Sean Connery. A questo punto la produzione non potè fare altro che confermare la presenza di Moore per Octopussy operazione piovra e tentare almeno di contrastare l'enorme popolarità di Connery. I due film sarebbero dovuti uscire insieme nel mese di giugno, poi la release di Mai dire mai fu posticipata ad ottobre per evitare lo scontro con Il ritorno dello Jedi. Gli incassi, per entrambi i film, furono quasi pari - e anche il successo fu notevole - con una leggera predominanza del film con Roger Moore, che quindi uscì "vincitore" dallo scontro al box-office tra i due agenti segreti.

Dopo il ritiro di Moore, per il ruolo di Bond fu considerato Timothy Dalton, che fu costretto a rinunciare perchè già impegnato sul set di un film, quindi si pensò ad altri attori tra cui Pierce Brosnan, ma anche lui era impegnato. Nel frattempo Dalton aveva concluso i suoi impegni e potè accettare finalmente il ruolo di 007 che era stato costretto a rinunciare già tre volte, negli anni precedenti. Dalton interpretò quindi Agente 007, Zona pericolo - che fu girato in Messico per ragioni economiche ed è il primo film a non essere ispirato direttamente ad un romanzo di Fleming, ma in alcune parti ad un racconto dello scrittore - e Agente 007, Vendetta privata, ma dopo questi due film fu costretto a chiudere la sua esperienza con il franchise, visto che il 17esimo film di Bond (la cui release era stata considerata per il 1990) fu bloccato da ulteriori dispute legali fino al 1995, e a quel punto fu sostituito da Brosnan.

Fino a quel momento la nazionalità degli attori che avevano interpretato Bond al cinema non era mai stata un problema, ma l'irlandese Brosnan sollevò qualche polemica di natura politica, tanto che qualcuno iniziò a chiamarlo sarcasticamente James O'Bond. A questo punto si rese necessario svecchiare il personaggio e la saga: 007 si ritrovò ad affrontare nuovi nemici, considerato che i russi, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, erano ormai dei villain legati al passato del franchise. GoldenEye fu un successo e la performance di Brosnan, a dispetto delle diffidenze iniziali, ottenne critiche positive. A Goldeneye quindi seguirono 007 - Il domani non muore mai (realizzato con un budget stellare che fu recuperato con un incasso quattro volte superiore), 007 - Il mondo non basta (1999) e 007 La morte può attendere, che ebbe un'accoglienza più tiepida da parte della critica.

A questo punto - siamo nel 2005 - Brosnan uscì di scena, perchè i produttori erano interessati a realizzare un reboot del franchise ripartendo da Casino Royale, e quindi avevano bisogno di un attore più giovane. Fu scelto Daniel Craig, e anche per lui venne coniato un soprannome, quello di James Blond, visto che era il primo attore della serie ad avere i capelli chiari. Furono considerati numerosi attori prima di Craig, eppure la scelta definitiva non fu accolta benissimo dai fan della serie, che invece chiedevano a gran voce un altro film con Brosnan. Fu lo stesso attore irlandese - e anche altri interpreti della saga - a prendere le difese di Craig, sostenendo che fosse un ottimo attore, idoneo al ruolo.
Anche la scelta del regista si rivelò particolarmente ardua, ma alla fine fu scelto Martin Campbell. Craig fu vincolato alla saga per altri tre film, dopo Casino Royale - che si rivelò un grande successo - e quindi tornò ad interpretare 007 nel successivo Quantum of Solace, diretto da Marc Forster, che invece non venne accolto altrettanto bene. A complicare le cose, arrivarono i gravi problemi finanziari della MGM, che obbligarono la produzione a sospendere a tempo indeterminato la lavorazione del 23esimo sequel, la cui release era stata annunciata inizialmente per il 2011. Verso la fine del 2010, la MGM trova una soluzione alle sue difficoltà finanziarie grazie ad una bancarotta pilotata, e nel gennaio 2011 la major, insieme alla famiglia Broccoli, annuncia che la produzione di Bond 23 - al quale è stato poi dato il titolo ufficiale di 007 - Skyfall è finalmente ripresa: stavola la regia è affidata a Sam Mendes, e la release fissata al 31 ottobre 2012.

Ma l'epopea di 007 è già proiettata verso il futuro: Daniel Craig ha già fimato per Bond 24 e Bond 25, e così lo sceneggiatore John Logan, che realizzerà per le due nuove pellicole degli script completamente originali e non tratti dall'opera di Fleming.