Addio, piccolo Arnold: si è spento l'attore Gary Coleman

L'irresistibile protagonista di Arnold, uno dei volti più noti del piccolo schermo, si è spento oggi in un ospedale dello Utah dove era stato ricoverato in seguito ad un incidente. Nonostante la brillante carriera televisiva, Coleman ebbe una vita segnata da numerosi problemi di salute, finanziari e legali.

Ci lascia una delle icone televisive più amate della storia del piccolo schermo, un personaggio che ha intrattenuto, divertito e fatto commuovere generazioni di telespettatori. Gary Coleman, il piccolo, irresistibile interprete di Arnold, si è spento oggi in un ospedale dello Utah dove era stato ricoverato ieri in seguito ad un incidente. I medici che lo hanno avuto in cura nelle ultime ore hanno spiegato che a causare la morte dell'attore è stata soprattutto un'emorragia cerebrale dovuta ad una caduta, e dopo che ha perso definitivamente conoscenza, è stato deciso di staccare il macchinario che lo teneva in vita. Oltre a questo va detto che le condizioni di salute di Gary erano già compromesse, soprattutto a causa di una grave insufficienza renale, e proprio pochi mesi fa era stato costretto a sottoporsi ad un altro intervento.

Nato nel '68 a Zion, nell'Illinois, Coleman fu adottato da Edmonia Sue e W.G. Coleman, che in seguito trascinò in tribunale con l'accusa di avergli sottratto una cospicua percentuale dei compensi percepiti per il suo lavoro sul set di Arnold. Debutta in televisione con un ruolo da protagonista nella sitcom accanto a Todd Bridges, Dana Plato - che anni dopo morirà tragicamente per un'overdose - e Conrad Bain nel ruolo del suo padre adottivo, e il successo è immediato, anche nel nostro Paese. Il pubblico adora questo ragazzino dal viso paffuto che ne combina di tutti i colori, il suo mitico tormentone "Che cavolo stai dicendo Willis?" e la serie prosegue per ben otto stagioni, dal 1978 al 1986. In seguito Coleman apparirà in altri show televisivi - tra cui il divertentissimo I Jefferson - e farà numerose apparizioni in film e programmi televisivi, ma resterà sempre nel cuore del suo pubblico per il ruolo di Arnold Jackson. Dopo la fine della sit-com però, per l'attore inizia un periodo particolarmente difficile, durante il quale decide di denunciare i suoi genitori adottivi e diversi consulenti per frode, e alla fine della causa si ritroverà comunque in condizioni economiche difficili, nonostante il notevole impegno sul set. (L'attore rivelò che lavorava anche quindici ore al giorno, ma tutti - a cominciare dai genitori fino ai responsabili del network - si disinteressavano dei suoi diritti)
Celebre per essere una testa calda, Coleman è finito spesso sotto i riflettori per numerosi scontri, anche fisici e dopo aver sposato Shannon Price, nel 2007, ha divorziato da lei in televisione nell'ambito di un reality televisivo. Nonostante abbia affermato che dopo la cancellazione de Il mio amico Arnold non vedesse l'ora di iniziare una nuova vita, l'attore si è fatto notare più per le sue vicissitudini personali, che per i successivi progetti artistici.

In seguito ha tentato anche di avviare una sua attività imprenditoriale, ma gli è andata male, ed è stato costretto a ripiegare su un incarico di guardiano in un centro commerciale, che alternava alle sporadiche apparizioni televisive. Nel 2003 invece tentò la strada della politica e si candidò come Governatore della California - una poltrona che gli fu soffiata da Arnold Schwarzenegger - e propose nel suo programma una revisione sul sistema assicurativo legato all'assistenza sanitaria.
Nonostante Arnold abbia dato tanta popolarità ai suoi giovani protagonisti, non si può dire certo che abbia portato loro fortuna: proprio pochi giorni fa, il 6 maggio, il figlio di Dana Plato si è tolto la vita, non essendo riuscito a superare il grande dolore per la morte di sua madre, e Todd Bridges spesso è rimasto coinvolto in storie di droga.